Due figure già legate a un progetto cult come Hannibal si ritrovano per un nuovo film, pronto a sconvolgere il genere horror con una storia originale. Dust Bunny segna il passaggio di Bryan Fuller al lungometraggio e vede Mikkelsen protagonista di un ruolo enigmatico in un racconto che mescola il fiabesco al terrore puro.
dust bunny: la nuova sfida creativa di fuller e mikkelsen dopo hannibal
Bryan Fuller, noto per le sue serie televisive articolate e visivamente ricche come American Gods e Star Trek: Discovery, affronta per la prima volta la regia di un film con Dust Bunny. Dopo la fine di Hannibal, la collaborazione con Mads Mikkelsen ritorna con la promessa di un’esperienza narrativa completamente diversa ma con un’atmosfera altrettanto inquietante. La pellicola, in anteprima a settembre al Toronto International Film Festival, si presenta con una trama che mescola elementi gotici e horror infantile.
La storia racconta di una bambina che chiede aiuto al vicino di casa per eliminare un orribile mostro nascosto sotto il letto, colpevole secondo lei di aver sterminato la famiglia. Mikkelsen interpreta proprio quell’uomo misterioso, figura centrale nella tensione che pervade tutto il film. La sceneggiatura e la regia di Fuller riflettono un immaginario gotico e barocco, lontano dai vincoli narrativi cui era legato con Hannibal. Insieme a loro, il cast si arricchisce della presenza di Sigourney Weaver, che ritorna al genere horror dopo Alien, e David Dastmalchian, il cui recente ruolo in Late Night with the Devil ha guadagnato attenzione.
Il ritorno di Mikkelsen e Fuller spinge a immaginare un prodotto capace di usare le atmosfere televisive già consolidate ma proiettate in un contesto e in un format cinema tutto nuovo, senza riferimenti letterari o adattamenti preesistenti. La loro intesa artistica punta a rinnovare dalla base alcuni codici del racconto horror.
Un immaginario originale e privo di legami con preesistenti opere letterarie
Dust Bunny si stacca nettamente da Hannibal non solo per il formato ma soprattutto per la provenienza della sua storia. Mentre il serial era basato sul materiale letterario di Thomas Harris, qui Fuller costruisce un universo nuovo partendo da un concept originale. Il film non trae riferimenti diretti da libri o franchise già noti, e permette così al regista di esplorare liberamente una visione personale del terrore.
Il fulcro narrativo è l’ambiguità tra realtà e sovrannaturale, fatta emergere soprattutto da quella figura nascosta sotto il letto, che incarna una palese minaccia ma anche una dimensione simbolica legata ai traumi infantili. Sono proprio queste pennellate a caratterizzare l’atmosfera oscura e fiabesca che Fuller vuole innestare nel racconto.
L’ambientazione e il tono giocano sull’equilibrio tra grottesco e mistero, con un’estetica che ricorda alcuni aspetti barocchi ma senza rinunciare a momenti di tensione pura. Questa libertà dagli schemi già noti consente un’esplorazione più profonda di temi legati alla paura e alla psiche, senza dover rispettare un canone già consolidato.
Mikkelsen e Fuller insieme per un horror che mischia psicologia e soprannaturale
Mads Mikkelsen è noto per i ruoli che richiedono una doppia lettura, in cui le emozioni rimangono sempre in parte celate e ambigue. Dal celebre Le Chiffre in Casino Royale al professore protagonista di Another Round, la sua presenza sullo schermo sposta l’attenzione sulle sfumature interiori dei personaggi. In Dust Bunny questo talento sarà fondamentale: interpreterà il vicino di casa che nasconde segreti, cuore oscuro della vicenda, attorno a cui si sviluppa la tensione.
Il lato horror soprannaturale porta Fuller e Mikkelsen in territori ancora inesplorati per loro come coppia creativa. Dopo l’intensità psicologica di Hannibal, qui la minaccia si traduce in qualcosa di più tangibile ma ugualmente sfuggente. Questa sfida potrebbe segnare una svolta nel modo di presentare il genere, sposando una narrazione ambigua ai classici elementi spaventosi.
L’anteprima al TIFF indica che il film punta a farsi notare anche per la qualità tecnica e artistica, con una regia capace di dosare suspense e immaginario senza cedere a stereotipi. L’attesa si concentra quindi sulla capacità di Fuller di scrivere per Mikkelsen come fece una volta, riuscendo a mettere in scena un antagonista complesso e affascinante.
La partecipazione di Sigourney Weaver e altre attrazioni del cast
Tra le presenze di rilievo di Dust Bunny c’è Sigourney Weaver, che ritorna nel genere horror quasi quarant’anni dopo la sua iconica interpretazione in Alien. La sua partecipazione aggiunge un valore storico e di richiamo per gli appassionati, inserendo il film in una tradizione consolidata.
David Dastmalchian completa il cast portando la sua recente esperienza maturata con ruoli che uniscono thriller e horror, come dimostrato in Late Night with the Devil. Il suo coinvolgimento aiuta a costruire una squadra di attori capaci di reggere tensione e complessità.
Questa combinazione di attori conferma la volontà di puntare su performance solide e un approccio intenso al genere, basato su personaggi ben delineati e dinamiche emotive forti. Fiducia che il film possa contribuire a rinnovare il modo di raccontare le storie di paura sul grande schermo.
Dust Bunny si prepara così a debuttare come una delle produzioni più attese del 2025, con un mix di talento e originalità che affonda le radici nella collaborazione tra due professionisti del cinema e della serialità conosciuti per aver rivoluzionato il linguaggio horror contemporaneo.
Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2025 da Matteo Bernardi