Home Donna uccisa a fregene, arrestata la nuora: indagini proseguono per omicidio volontario

Donna uccisa a fregene, arrestata la nuora: indagini proseguono per omicidio volontario

Una donna di Fregene, Stefania Camboni, è stata trovata morta in casa. La nuora Giada Crescenzi è stata arrestata per omicidio volontario, mentre le indagini si concentrano sulle dinamiche familiari.

Donna_uccisa_a_fregene%2C_arrest

A Fregene, Stefania Camboni è stata trovata morta in casa con ferite da arma da taglio; la nuora Giada Crescenzi è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario, mentre le indagini approfondiscono le tensioni familiari alla base del delitto. - Unita.tv

Una tragedia si è consumata nella cittadina di Fregene, dove una donna è stata ritrovata priva di vita all’interno della propria abitazione. Gli investigatori hanno proceduto con un arresto che segna una svolta nelle indagini. I fatti coinvolgono ambienti familiari stretti e stanno facendo emergere un quadro complesso. Nel cuore di una zona residenziale vicino al mare, la morte di Stefania Camboni ha mosso una serie di interrogativi sulle dinamiche all’interno della famiglia.

Il ritrovamento del corpo e le prime ipotesi degli investigatori

Il corpo senza vita di Stefania Camboni è stato scoperto dal figlio, che si era recato a farle visita. La donna, vedova e madre di due figli, abitava in una porzione di villetta adiacente all’abitazione del figlio e della sua compagna. La scena del crimine non mostrava segni evidenti di effrazione o furti, spingendo gli investigatori a supporre che la vittima conoscesse il suo assassino. Questa circostanza ha indirizzato l’attenzione verso gli ambienti familiari e le persone a lei vicine.

Un’aggressione violenta e personale

Stefania è stata colpita con numerosi fendenti, almeno 15 secondo le prime ricostruzioni, a sottolineare il carattere violento e personale dell’aggressione. La scelta della casa come luogo del delitto e la mancanza di segni di scasso hanno fatto fin da subito escludere la pista di un’aggressione casuale o di un furto finito male. Le forze dell’ordine hanno iniziato a raccogliere testimonianze e prove per capire cosa sia realmente accaduto.

La posizione della nuora e l’arresto

La svolta è arrivata con l’arresto di Giada Crescenzi, che è la nuora di Stefania e compagna del figlio maggiore della vittima. Dopo un lungo interrogatorio condotto dai carabinieri sotto la direzione della procura di Civitavecchia, la donna è stata fermata con l’accusa di omicidio volontario. La decisione è stata presa sulla base delle testimonianze raccolte e degli elementi emersi dall’indagine che riportano a un ambiente di tensioni interne.

L’arresto della nuora apre scenari più precisi sulle dinamiche familiari di Fregene. Non è chiaro, al momento, quale sia stato il movente che avrebbe spinto Giada Crescenzi a compiere un gesto violento e così estremo. Gli inquirenti stanno approfondendo le relazioni tra i membri della famiglia, in particolare quelle tra la vittima e la nuora, per ricostruire le fasi che hanno portato all’omicidio.

Il contesto abitativo e le testimonianze raccolte

La villetta dove si è consumato il delitto è parte di un complesso residenziale nei pressi del lungomare di Fregene, una località nota per la sua tranquillità e per essere meta di villeggiatura. La vicinanza tra le due abitazioni, quella di Stefania e quella del figlio con la sua compagna, ha permesso ai carabinieri di concentrarsi fin da subito sui rapporti familiari come pista principale.

Interrogatori e clima familiare

Durante gli interrogatori, sia il figlio che altri familiari sono stati ascoltati dagli investigatori per fare luce sui rapporti interni e sulle eventuali tensioni che potrebbero aver caratterizzato la convivenza. Al momento, non emergono testimonianze che parlino di eventi violenti in passato, ma un clima di dissidio è al centro delle verifiche degli inquirenti.

Il sospetto che l’assassino fosse una persona nota a Stefania, rafforzato dall’assenza di segni di forzature, ha richiamato l’attenzione su questioni private e relazioni personali all’interno della famiglia. Le indagini si concentrano inoltre su elementi materiali raccolti nella scena del crimine per corroborare la ricostruzione.

Il ruolo della procura di civitavecchia nelle indagini

La procura di Civitavecchia coordina l’indagine con l’intento di chiarire ogni aspetto dell’omicidio. L’obiettivo è ricostruire con precisione le circostanze del delitto, individuare eventuali complici e comprendere il movente reale. I carabinieri hanno incarichi precisi, dall’analisi della scena del crimine agli interrogatori, fino alla raccolta di prove biologiche e tecnologiche utili per l’inchiesta.

L’indagine si presenta delicata soprattutto per il coinvolgimento diretto di un membro stretto della famiglia. La procura valuta con attenzione ogni elemento e non esclude sviluppi ulteriori una volta completati gli accertamenti. In parallelo si procede con esami medico legali per confermare sia le cause della morte che l’orario dell’omicidio.

I prossimi giorni saranno cruciali per capire se emergano altri riscontri a sostegno dell’accusa e se la nuora di Stefania Camboni potrà fornire la propria versione dei fatti in un eventuale processo. L’interesse pubblico rimane alto, dato che il caso scuote la cittadinanza non solo per la violenza del gesto, ma anche per i legami familiari coinvolti.