L’incidente mortale che ha coinvolto due fratelli, tra cui Diogo Jota, ha scosso la provincia di Zamora. Una notte che sembrava ordinaria si è trasformata in un evento tragico lungo l’autostrada A52 vicino a Cernadilla, al confine con il Portogallo. I dettagli emersi dalle prime ricostruzioni raccontano una dinamica drammatica e inquietante.
La scena dell’incidente e i primi soccorsi
La notte tra il 2 e il 3 luglio ha visto una Lamborghini completamente distrutta da un incendio dopo uno schianto violento al chilometro 65 della A52. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto hanno trovato solo rottami fumanti avvolti dal buio. Il silenzio era rotto solo dall’odore pungente del fumo e dalla visione delle fiamme ancora vive intorno alla carcassa dell’auto.
Le operazioni di emergenza si sono concentrate subito sulla ricerca di eventuali superstiti ma non c’è stato nulla da fare per le due persone all’interno del veicolo. La gravità dello scenario è stata evidenziata dallo stato dei corpi trovati nell’abitacolo: irriconoscibili a causa delle ustioni provocate dall’incendio che si è sviluppato rapidamente dopo l’impatto.
Solo dopo ore le autorità hanno potuto confermare l’identità dei passeggeri grazie ai documenti recuperati tra i resti dell’auto, alla targa e agli effetti personali rinvenuti vicino ai corpi carbonizzati. L’intervento della Guardia Civil ha permesso fin da subito di delimitare la zona per effettuare rilievi accurati utili a ricostruire quanto accaduto in quei concitati momenti.
Dinamica dello schianto: cosa dice la polizia spagnola
Gli elementi raccolti indicano che lo scoppio improvviso di uno pneumatico sia stata la causa principale del disastro durante un sorpasso ad alta velocità lungo quel rettilineo apparentemente tranquillo dell’autostrada A52. La perdita improvvisa del controllo della Lamborghini ha fatto uscire fuori strada il mezzo con conseguenze fatali.
Dai dati estratti dalla centralina GPS installata nel veicolo risulta chiaro come l’auto viaggiasse ben oltre i limiti consentiti su quel tratto stradale, aumentando così i rischi legati a eventuali guasti o manovre azzardate in corsa veloce. Il bolide noleggiato poche ore prima si è trasformato rapidamente in una trappola senza via d’uscita quando lo pneumatico è esploso causando prima la perdita dell’equilibrio poi lo schiantò contro barriere o terreno laterale.
L’immediato incendio seguito all’impatto non ha lasciato tempo né possibilità ai passeggeri per tentare qualsiasi forma di fuga o salvataggio personale rendendo inutile ogni tentativo dei vigili del fuoco intervenuti tempestivamente sul luogo dell’incidente per domare le fiamme ancora vive all’arrivo delle squadre di emergenza.
Identità delle vittime e reazioni locali
I nomi dei due fratelli sono stati resi noti soltanto ore dopo aver effettuato tutti gli accertamenti necessari sui restanti effetti personali trovati nell’abitacolo ormai ridotto quasi esclusivamente a cenere nera dai dannosi incendi divampati nell’impatto iniziale. Tra loro anche Diogo Jota, figura nota soprattutto agli appassionati sportivi ma poco tempo prima sconosciuta come persona privata fino allo scioccante annuncio ufficiale.
La comunità locale nella provincia Zamora si sta raccogliendo intorno al dolore familiare mentre emergono numerose testimonianze dirette su quanto avvenuto quella stessa notte. Le forze dell’ordine continuano ad approfondire ogni dettaglio utile alla comprensione completa degli eventi, senza escludere alcuna ipotesi circa eventuale responsabilità o circostanze aggravanti collegate alle condizioni tecniche del veicolo noleggiato oppure alle modalità guida adottate dai conducentì.
Il caso rimane aperto mentre proseguono gli accertamenti, con particolare attenzione alle immagini raccolte da telecamere stradali nelle vicinanze ed eventuale contributo informativo proveniente da testimoni ocularì presenti nella zona al momento della tragedia.