Il dibattito sulla figura di Superman torna in primo piano grazie alle dichiarazioni di Al Gough e Miles Millar, i creatori della serie tv Smallville. In particolare, la rappresentazione del supereroe come immigrato nel recente film del DC Universe ha attirato forti reazioni e discussioni. Il tema, però, era stato già affrontato durante la serie stessa. Nel frattempo, i due showrunner hanno anche ricordato alcuni retroscena poco noti legati alla produzione di Spider-Man 2, entrando nel dettaglio di scelte narrative e personaggi tagliati.
Smallville e il ruolo di Superman come simbolo dell’immigrato
Durante la sua trasmissione, Smallville aveva inserito temi legati all’identità di Superman oltrepassando la semplice figura dell’eroe. Nella sesta stagione, ad esempio, un episodio mostrava Clark Kent alle prese con le difficoltà di un giovane immigrato, mettendo in luce la condizione di chi cerca una nuova vita in un ambiente spesso ostile. La scelta narrava la metafora simbolica di Superman, come qualcuno che arriva da un altro mondo e deve trovare il proprio posto.
Al Gough e Miles Millar hanno spiegato di aver affrontato queste tematiche per raccontare fedelmente un aspetto fondamentale della storia dell’Uomo d’Acciaio. Secondo Millar, sorprende ancora oggi la reazione del pubblico all’idea di Superman come immigrato, perché incarna in realtà concetti radicati nel mito del personaggio, come il sogno americano e la ricerca di un’identità lontana da dove si è nati.
Al Gough ha ricordato che all’interno della rete televisiva vi era inizialmente scetticismo riguardo a questa interpretazione, ma la volontà loro era di mantenere un racconto credibile e in linea con il simbolismo originale di Superman. La serie quindi è stata uno dei primi tentativi di introdurre attraverso fiction televisiva un confronto diretto con temi sociali delicati tramite un personaggio iconico.
La difesa di James Gunn contro le critiche sul nuovo superman
Con l’avvicinarsi dell’uscita del reboot di Superman firmato da James Gunn, le prese di posizione sul personaggio si sono fatte più accese. Gunn aveva descritto Superman come “la storia dell’America“, un immigrato proveniente da un altro pianeta che rappresenta valori positivi come gentilezza e umanità. Queste parole non sono state accolte da tutti in modo pacifico.
Alcuni attori come Dean Cain, interprete del supereroe negli anni ’90, insieme a media conservatori come Fox News, hanno contestato questa visione, accusandola di politicizzazione e stravolgimenti dell’identità classica. I creatori di Smallville hanno preso posizione a favore di James Gunn, sottolineando che la figura di Superman è sempre stata un simbolo di inclusione e speranza, e che questa lettura non cambia la sua essenza ma la rende più vicina ai problemi attuali.
Il confronto dimostra come il supereroe continui a rappresentare una narrazione aperta ai cambiamenti della società in cui si inserisce e che chi tenta di limitare queste letture tende a trascurare l’eredità culturale del personaggio.
Idee scartate e storie mai sviluppate dietro spider-man 2
Durante la stessa intervista, Al Gough e Miles Millar hanno rivelato dettagli mai raccontati sulla produzione di Spider-Man 2, diretto da Sam Raimi nel 2004. La produzione aveva l’intenzione di inserire più momenti in cui Peter Parker si mostrasse senza la maschera, per favorire un’immersione più profonda nella sua vita quotidiana e nei conflitti personali.
Tra le proposte iniziali, c’era l’introduzione di Black Cat, uno dei personaggi più ambiti della galassia Marvel legata a Spider-Man. Tuttavia, questa idea è stata abbandonata perché avrebbe complicato troppo la trama già densa. Black Cat sarebbe dovuta apparire solo nel quarto capitolo della saga, film mai realizzato, mentre successivamente è stato pensato un progetto parallelo, Silver & Black, che avrebbe coinvolto anche Silver Sable.
Questi piani sono rimasti sulla carta e lo stesso personaggio avrebbe potuto entrare nel mondo di The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro, con Felicity Jones pronta a interpretarla. Anche questo tentativo però è stato cancellato. Le storie di Gough e Millar mostrano come le scelte dietro i film dipendano da necessità di equilibrio narrativo ma siano anche vincolate alla gestione dei franchise e agli obiettivi di produzione.
Le rivelazioni dei due creatori aggiungono un tassello importante alla comprensione del percorso creativo che coinvolge universi narrativi tanto complessi come quelli di DC e Marvel, evidenziando le difficoltà nella gestione di personaggi noti e le contraddizioni tra idee e realtà produttive.
Ultimo aggiornamento il 12 Agosto 2025 da Serena Fontana