Dopo anni di battaglie legali, arriva una svolta nel processo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo, potrà finalmente visionare documentazione scientifica mai mostrata prima, tra cui il profilo genetico della vittima e immagini ad alta risoluzione degli indumenti trovati sul luogo del ritrovamento del corpo. Questa novità apre la strada a una possibile riesamina del caso, uno dei più discussi della cronaca italiana recente.
l’ok del tribunale di bergamo alla revisione: sei anni di attesa per la difesa di masssimo bossetti
Il 17 giugno 2025 il Tribunale di Bergamo ha accettato la richiesta della difesa di Bossetti di accedere a documenti chiave mai consegnati finora. Il tribunale ha ordinato alla polizia giudiziaria di acquisire dal Ris di Parma e dalla Polizia scientifica della Lombardia una serie di materiali tecnici, fra elettroferogrammi, profili genetici e fotografie digitali degli indumenti trovati sulla scena. Questi elementi erano stati esclusi dal fascicolo in passato ma ora sono riconosciuti come potenzialmente nuovi e rilevanti per la difesa.
La decisione arriva dopo ripetute istanze respinte, segnando un cambiamento importante nelle strategie legali di Bossetti. Il tribunale ha concesso sessanta giorni circa per completare l’acquisizione e consegnare il materiale al difensore. Si tratta di un’apertura significativa, data la rigidità con cui in passato venivano gestiti i documenti legati a questo caso.
I documenti chiave: le foto ad alta risoluzione di slip, leggings e giubbotto di yara
Nel mirino della difesa ci sono soprattutto le fotografie ad alta definizione degli indumenti usati da Yara il giorno della sua scomparsa, in particolare gli slip, i leggings e il giubbotto rinvenuti nel campo di Chignolo d’Isola. Su questi capi erano state rilevate tracce biologiche decisive, tra cui il profilo di DNA di Yara e una traccia mista attribuita a “ignoto 1”, elemento centrale per la condanna di Bossetti.
L’accesso a scatti più dettagliati potrebbe permettere di individuare particolari trascurati in precedenza, come leggere sfumature o contaminazioni non rilevate negli esami originari. Lo spera la difesa, che conta sull’esperienza del genetista Marzio Capra, specializzato in casi di dna complessi. Capra valuterà con nuovi strumenti se i rilievi sulle tracce presentino errori, anomalie o segnali diversi da quelli considerati nell’inchiesta.
L’obiettivo della difesa è dimostrare che questi dettagli possano influenzare la ricostruzione dei fatti e sollevare dubbi sulla validità delle prove contro Bossetti. In passato, l’assenza di accesso a questi materiali aveva limitato la possibilità di un confronto tecnico approfondito.
il punto sulla richiesta di revisione del processo bossetti-gambirasio
L’apertura del tribunale segna un passaggio essenziale per portare avanti la richiesta formale di revisione del processo. La revisione può essere concessa solo in presenza di prove nuove che non erano disponibili durante il procedimento originario. La difesa di Bossetti punta proprio sull’accesso agli atti finora nascosti come punto di partenza per questa strada.
Se le nuove analisi confermeranno discrepanze o errori nelle interpretazioni precedenti delle prove, il quadro giudiziario potrebbe mutare. Questo caso resta estremamente delicato, data la condanna definitiva inflitta in primo e secondo grado. Ogni nuovo elemento relativo a tracce genetiche o dettagli visivi degli indumenti può diventare fondamentale per l’esame di un eventuale appello o revisione straordinaria.
L’attenzione degli addetti ai lavori rimane alta, anche perché i tempi tecnici per analizzare tutto il materiale sono stretti. Intanto, il pubblico segue con interesse gli sviluppi di un procedimento che segna la cronaca nera italiana da oltre un decennio.