David Schwimmer rivela il suo rapporto complicato con la sigla di Friends
David Schwimmer, noto per il ruolo di Ross in “Friends”, racconta la sua frustrazione iniziale con la sigla della serie e come la scoperta da parte di sua figlia abbia cambiato la sua prospettiva.

David Schwimmer rivela il suo rapporto complicato con la sigla di Friends - unita.tv
La celebre serie televisiva “Friends” ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare, non solo per le storie dei suoi personaggi, ma anche per la sua iconica sigla “I’ll be there for you”. Recentemente, David Schwimmer, noto per il suo ruolo di Ross Geller, ha condiviso aneddoti interessanti riguardo alla sua esperienza con il tema musicale del programma, rivelando un rapporto di amore e odio.
La frustrazione di David Schwimmer
Durante un episodio del podcast “Making A Scene”, condotto da Matt Lucas e David Walliams, David Schwimmer ha raccontato di come la ripetizione della sigla lo abbia portato a un certo punto a sentirsi esasperato. L’attore ha confessato: “Sarò davvero onesto, c’è stato un periodo, durato parecchio tempo, in cui anche soltanto sentire la canzone della sigla mi faceva davvero…” e ha fatto una pausa, cercando le parole per esprimere il suo stato d’animo. Schwimmer ha chiarito che la sua reazione era dovuta al fatto di aver ascoltato il brano innumerevoli volte, tanto da diventare quasi insopportabile.
La situazione è stata ulteriormente alleggerita da un commento ironico di Matt Lucas, che ha citato il primo verso della canzone, “Beh, nessuno ti aveva detto che la vita sarebbe stata così”. Questo scambio ha portato Schwimmer a ridere e a riconoscere la verità nella battuta, sottolineando che ogni volta che partecipava a un talk show o a un’intervista, quella era la sua canzone d’ingresso. “Per un certo periodo non l’ho presa benissimo”, ha ammesso.
Un cambiamento di prospettiva
Tuttavia, la percezione di Schwimmer nei confronti della sigla e della serie è cambiata nel tempo. Un momento cruciale è avvenuto quando sua figlia, all’età di nove anni, ha scoperto “Friends”. L’attore ha raccontato di come, mentre preparava la colazione, sentisse le risate di sua figlia provenire dalla televisione. Questo nuovo contesto ha trasformato il suo rapporto con la sigla e con la serie stessa, portandolo a rivalutare l’importanza di quel tema musicale nella sua vita e nella vita della sua famiglia.
“Il mio rapporto con quella canzone e con la serie è cambiato di nuovo”, ha spiegato Schwimmer, evidenziando come l’esperienza di vedere la serie attraverso gli occhi di sua figlia abbia riacceso in lui un senso di nostalgia e affetto per il programma che lo ha reso famoso.
L’eredità di Friends
“Friends”, andato in onda per dieci stagioni dal 1994 al 2004, è considerato uno dei più grandi successi televisivi di tutti i tempi. La serie ha saputo conquistare il pubblico grazie all’alchimia tra i suoi protagonisti e alle trame che affrontano le sfide e le joye della vita quotidiana. La sigla, scritta dal duo The Rembrandts, è diventata un simbolo di amicizia e supporto, contribuendo a rendere la serie un fenomeno culturale che continua a essere amato anche da nuove generazioni.
Oggi, “Friends” è ancora molto presente nella cultura pop, con maratone televisive e streaming che permettono a chiunque di rivivere le avventure di Ross, Rachel, Monica, Chandler, Joey e Phoebe. La testimonianza di Schwimmer offre uno sguardo unico su come anche i protagonisti di una serie iconica possano avere relazioni complesse con il proprio lavoro e con i ricordi che ne derivano.