Una versione più scura e realistica di Batman avrebbe visto Joaquin Phoenix nel ruolo principale, se Darren Aronofsky non avesse abbandonato il progetto negli anni 2000. Prima della trilogia di Christopher Nolan, il regista di film come Requiem for a Dream e Il Cigno Nero aveva in mente un’idea diversa per il Cavaliere Oscuro.
La genesi del progetto di Aronofsky con Joaquin Phoenix per Batman
Prima della rivoluzione portata da Nolan, Aronofsky stava lavorando a un film su Batman che si sarebbe distaccato nettamente dai film di supereroi dell’epoca. La Warner Bros contattò il regista, che aveva già realizzato opere come Pi e Requiem for a Dream, note per il loro impatto emotivo e la sperimentazione visiva. L’obiettivo era raccontare Batman in modo più crudo, con una sceneggiatura scritta insieme a Frank Miller, autore celebre per i fumetti DC.
Joaquin Phoenix era la prima scelta di Aronofsky per interpretare Bruce Wayne. La sua capacità di affrontare ruoli psicologicamente complessi si sarebbe adattata all’intenzione di mostrare un Batman più vulnerabile e realistico. Aronofsky ha spiegato che mentre lui puntava su Phoenix, i dirigenti dello studio preferivano Freddie Prinze Jr., una differenza che indicava una visione lontana dai toni cupi voluti dal regista. Questa divergenza portò all’abbandono del progetto.
Come Aronofsky immaginava Batman nel suo progetto inedito
Il piano di Aronofsky prevedeva un Batman lontano dagli stereotipi classici del supereroe. L’eroe di Gotham avrebbe perso la sua ricchezza, diventando un senzatetto, e la relazione con Alfred non avrebbe avuto il ruolo di guida e sostegno. L’antagonista principale sarebbe stata Gillian B. Loeb, figura centrale per sviluppare la trama in modo originale.
Anche Selina Kyle, alias Catwoman, avrebbe avuto un ritratto molto diverso rispetto ai fumetti tradizionali. Aronofsky immaginava un film “schietto e diretto”, realizzato con mezzi essenziali, che avrebbe ottenuto una classificazione per adulti, una scelta rara per il genere a quel tempo. Questo avrebbe mostrato un approccio narrativo più vicino al cinema d’autore che al blockbuster.
Il progetto si sarebbe basato su Batman: Anno Uno, ma lo avrebbe rielaborato con un taglio più crudo e psicologico, puntando a esplorare la parte umana di Bruce Wayne e le sue fragilità, più che l’azione e l’avventura.
Motivi dell’abbandono e l’eredità nel cinema moderno
Le divergenze con Warner Bros si rivelarono insormontabili, soprattutto per le differenze sulle scelte di casting e sul tono da adottare. La casa di produzione preferì un modello più commerciale e conforme ai canoni del genere, lasciando cadere il progetto di Aronofsky. Molti elementi della sua idea si ritrovano però in Batman Begins di Nolan, soprattutto nel ritratto psicologico di un eroe complesso e segnato.
Anche se quel film non è mai stato realizzato, la sua influenza è considerata un punto di svolta nel modo in cui Batman è stato raccontato successivamente sul grande schermo. Il percorso seguito da Nolan, pur con differenze narrative, contiene tracce di quella visione più cupa e adulta che Aronofsky aveva immaginato anni prima.
Con la recente rinascita dell’universo DC, e registi come James Gunn che rinnovano la saga, emergono nuove curiosità su quel progetto mai realizzato che avrebbe potuto cambiare la percezione del supereroe fin da allora. La storia di quel Batman rimasto solo su carta continua a suscitare interesse tra appassionati e addetti ai lavori.
Il progetto di Aronofsky con Joaquin Phoenix resta uno degli “what if” più intriganti del cinema di supereroi, un’occasione mancata per mostrare una versione di Bruce Wayne segnata da fragilità e realtà dura, diversa dalla spettacolarizzazione degli eroi a cui il pubblico era abituato prima degli anni 2000.
Ultimo aggiornamento il 27 Agosto 2025 da Serena Fontana