L’album funny little fears nasce da un’esperienza intensa vissuta nel cuore di un luogo suggestivo, il Joshua Tree National Park, nel deserto californiano. Qui, Damiano rettore si è immerso per una settimana con gli autori del disco, trovando ispirazione tra paesaggi aridi e fioriture sorprendenti. Questo ambiente, già celebrato dagli U2 anni fa, ha fatto da sfondo non solo alla scrittura dei brani ma anche al cortometraggio che accompagna la presentazione dell’album. Il progetto si concentra sulle paure personali dell’artista, trasformate in un percorso di scoperta e confronto.
La genesi dell’album funny little fears nel deserto di Joshua Tree
Damiano rettore ha scelto il deserto di Joshua Tree come rifugio creativo per comporre la maggior parte dei brani di funny little fears. L’ambientazione non è casuale: quel territorio, già celebrato dalla storica opera degli U2, offre una luce e una solitudine particolare, ideale per mettere a fuoco i pensieri più profondi. Durante la settimana trascorsa insieme agli autori, rettore ha avuto modo di affinare il disco lasciandosi guidare dall’energia del luogo. Il corto realizzato per promuovere l’album mostra proprio questo legame intimo tra musica e paesaggio, raccontando visivamente un’esperienza di introspezione.
Il deserto come protagonista
Il deserto si trasforma così da semplice scenario a vero protagonista, incubatore di emozioni e riflessioni. Le notti limpide e il silenzio naturale hanno permesso al musicista di esplorare sentimenti che spesso restano nascosti nella routine quotidiana. Questa immersione è fondamentale per comprendere la genesi di un lavoro che non parla solo di musica, ma di crescita personale.
Leggi anche:
Funny little fears, il titolo e il significato delle paure superate
Il titolo funny little fears nasce dalla riflessione di Damiano su quello che per molto tempo ha rappresentato un limite, o un blocco, nella sua vita. Le paure che si portava dietro non erano solo ostacoli, ma anche un punto di confronto e crescita. Spiega lui stesso che le stesse inquietudini, spesso vissute come negatività , si sono trasformate in qualcosa di bello proprio grazie a questo lavoro artistico.
Con funny little fears l’artista ha voluto raccontare un cambiamento importante: dalla paura paralizzante all’accettazione che quei timori possono diventare strumenti di dialogo con gli altri. Il disco quindi non tratta solo le difficoltà individuali, ma mostra un processo umano condivisibile, capace di mettere in luce innanzitutto come si affrontano e si superano le proprie insicurezze. Questo tema attraversa tutte le tracce, collegandosi a un messaggio di autenticità e sincerità .
Un viaggio interiore: l’autoanalisi di Damiano rettore
Per Damiano rettore funny little fears rappresenta soprattutto un viaggio dentro se stesso. L’artista ha confessato di essersi sentito a lungo fuori posto, incapace di riconoscere le proprie emozioni e i propri limiti. Questa difficoltà gli ha creato un senso di smarrimento, accompagnato da tristezza e insoddisfazione senza una spiegazione precisa.
Il lavoro sul disco ha quindi avuto anche una funzione terapeutica: pezzo dopo pezzo, rettore ha affrontato quelle “paure nel cervello” che lo tenevano bloccato. Ha imparato a guardarle in faccia e a trasformarle in spunti per crescere, mettendo in musica una parte intima della propria esistenza. Questo percorso di autoanalisi emerge in ogni canzone, con parole che riflettono la fatica ma anche la volontà di liberarsi da quei nodi interiori.
L’album mostra così una fase di svolta, dove fragilità e forza convivono. Un racconto sincero che evita facili semplificazioni per narrare con attenzione e precisione il sentirsi smarriti e la ricerca di una nuova consapevolezza.
L’opera di Damiano rettore si lega saldamente al luogo e all’esperienza vissuta nel deserto di Joshua Tree, proponendo al pubblico un viaggio emotivo costruito sulla confessione e sulle piccole, grandi paure di una persona. Funny little fears si presenta quindi come un racconto musicale intenso e privo di artifici, molto vicino a chi crede che nella poesia della musica si possa trovare anche il riscatto dall’insicurezza.