Dakota Johnson a cannes tra produzione e critica al cinema tradizionale
Dakota Johnson presenta il film Splitsville al Festival di Cannes 2025, discutendo del suo nuovo ruolo da produttrice e della necessità di un cambiamento autentico nel settore cinematografico.

Dakota Johnson presenta a Cannes 2025 il film *Splitsville* e racconta il suo impegno come produttrice per innovare il cinema, promuovendo un lavoro più condiviso e storie autentiche nonostante le difficoltà del settore. - Unita.tv
Dakota Johnson ha scelto il Festival di Cannes 2025 per presentare il film Splitsville, diretto da Michael Angelo Covino. L’occasione è servita anche per discutere del suo ruolo inedito come produttrice, un passo deciso dall’attrice per cercare di incidere su un settore che, a suo avviso, ha bisogno di cambiamenti concreti. Nel cuore della sua riflessione c’è la volontà di innovare e di coinvolgere di più chi lavora dietro le quinte, per rendere l’esperienza cinematografica più autentica e condivisa.
Il desiderio di una partecipazione più attiva nel cinema
Dakota Johnson ha parlato con franchezza della sua esperienza artistica, spiegando che non le basta più limitarsi al ruolo di attrice. Vuole qualcosa di più profondo, che coinvolga collaborazione e dialogo. La sua idea nasce da un bisogno di affermare il proprio punto di vista durante tutto il processo creativo, non solo davanti alla macchina da presa.
Come nacque la scelta di produrre
Ha raccontato come, in passato, si sia trovata ad assistere alla prima di un film in cui recitava senza riconoscere il risultato finale. Questa sensazione di distacco dalla visione originale l’ha spinta a prendere in mano le redini e a impegnarsi in prima persona, producendo i film. Johnson vuole che ogni membro della troupe comprenda chiaramente cosa si sta realizzando per far sì che il lavoro diventi una missione condivisa. Questo, secondo lei, migliora l’ambiente sul set e rende le persone più motivate, anche se le condizioni spesso sono difficili e gli orari lunghi.
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Teatime pictures e la sfida di un lavoro condiviso
Per mettere in pratica le sue intenzioni, Dakota ha fondato la casa di produzione teaTime Pictures. L’obiettivo è garantire trasparenza e coinvolgimento tra chi partecipa alla realizzazione di un film. Johnson crede che un set dove si è parte di un progetto comune possa ridurre lo stress e la fatica tipici del lavoro cinematografico.
Una nuova visione per il set
A differenza di esperienze passate, in cui si sentiva esclusa dalle decisioni creative, ora vuole che ogni operatore e collaboratore sappia esattamente quale storia stanno raccontando. Questo approccio non riguarda solo la produzione, ma si lega a un’idea più ampia di rispetto verso il lavoro altrui e al desiderio di creare qualcosa di onesto. L’attrice sottolinea che la stanchezza e le difficoltà rimangono, ma la motivazione cresce quando si sente un legame autentico con il progetto.
Le difficoltà del cinema tradizionale secondo dakota johnson
Nonostante l’entusiasmo per il ruolo di produttrice, Johnson riconosce che il settore cinematografico presenta ostacoli significativi. Ha ammesso di essere rimasta delusa dal modo in cui vengono gestiti i progetti dagli studi cinematografici, spesso restii a sostenere storie innovative o rischiose. L’attrice ha detto di aver scoperto un mondo molto diverso da quello idealizzato in cui era cresciuta. Dietro le luci e il glamour si nascondono pratiche molto dure e spesso poco aperte a cambiamenti autentici.
L’impatto sulla sua carriera futura
Questa realtà ha reso più complicata la sua voglia di dirigere un giorno un film. La mancanza di coraggio da parte dei produttori a investire su contenuti che siano “diversi, onesti, umani e complicati” rappresenta un freno forte per chi come Johnson cerca di raccontare storie complesse. La sua esperienza come produttrice le ha permesso di vedere da vicino queste rigidità e la lenta resistenza al nuovo che caratterizza molti ambienti dello spettacolo.
L’impegno nella lotta per storie più autentiche
Dakota Johnson ha dichiarato con chiarezza che nonostante tutte queste difficoltà, la voglia di cambiare e di proporre narrazioni innovative resta viva. Il cinema, per lei, deve raccontare storie spaventose e reali, capaci di affrontare complessità umane senza compromessi. La sua battaglia si svolge a partire dal set, con un coinvolgimento diretto, ma anche guardando al pubblico che, come attrice, sente l’esigenza di vedere storie vere e coraggiose.
Rimane ferma nella convinzione che spingere verso un cambiamento non sia facile, ma necessario. Johnson sa di muoversi in un ambito dove la resistenza è forte, ma non intende cedere. L’impegno di produttrice e attrice la spinge a cercare un equilibrio tra passione personale e realtà dell’industria, per offrire sullo schermo racconti che rispecchino davvero la complessità del vivere.