La televisione italiana si prepara a dare il benvenuto a Costanza Macallè, un personaggio nato dalla penna di Alessia Gazzola, già creatrice de “L’Allieva“, che ha riscosso un grande successo. La nuova serie, intitolata “Questione di Costanza“, andrà in onda su Rai1 a partire dal 30 marzo e si articolerà in quattro serate. L’attrice Miriam Dalmazio, nota per le sue precedenti interpretazioni in diverse fiction, avrà il compito di portare sullo schermo questa intrigante protagonista.
La protagonista: una paleopatologa con una missione
Costanza Macallè è una paleopatologa, professionista che studia le malattie attraverso i resti umani del passato, siano essi scheletrici o mummificati. La sua peculiarità risiede nel fatto che, a differenza di altri detective televisivi, non è una scienziata fredda e distante. Miriam Dalmazio, nel descrivere il suo personaggio, sottolinea come Costanza sia una donna piena di amore e passione, non solo per il suo lavoro, ma anche per sua figlia Flora, che rappresenta il suo motore vitale. Questo approccio umano e caloroso la distingue da altri personaggi simili, come Temperance Brennan di “Bones“, che era caratterizzata da un atteggiamento più asociale.
Costanza non si limita a studiare le ossa; il suo istinto femminile la guida nella risoluzione dei casi, permettendole di empatizzare con le storie di vita di persone vissute secoli fa. La sua capacità di connettersi emotivamente con il passato la rende un personaggio unico nel panorama delle serie crime.
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Prepararsi a un ruolo inusuale
Miriam Dalmazio ha confessato di non avere familiarità con il termine “paleopatologia” prima di intraprendere il suo ruolo. La sua curiosità l’ha spinta a consultare il dizionario e a rivolgere numerose domande ad Alessia Gazzola, che, oltre a essere l’autrice, è anche un’anatomo-patologa. Questo scambio ha permesso all’attrice di immergersi nel mondo della sua protagonista e di comprendere meglio le sfide che Costanza affronta nel suo lavoro.
Dalmazio ha dovuto attingere alla sua immaginazione per interpretare il mestiere della paleopatologa. Ha trovato affascinante scoprire la terminologia scientifica legata al suo ruolo, come “deposizione primaria” e “callo osseo“, e ha dovuto apprendere come interpretare i segni lasciati dalle ossa per raccontare storie di vita passate. Questo processo di apprendimento ha arricchito la sua interpretazione e le ha permesso di dare vita a un personaggio complesso e sfaccettato.
Un viaggio da sud a nord: la nuova vita di Costanza
Nella serie, Costanza Macallè è una madre single che si trasferisce dalla Sicilia a Verona, un cambiamento significativo che riflette anche la realtà dell’attrice. Miriam Dalmazio ha scherzato sul fatto di essere abituata a viaggiare e di vivere con le valigie, dato che ha una parte della sua vita in Indonesia. Questo background le ha permesso di affrontare con leggerezza il trasferimento del suo personaggio.
Verona, descritta come una città accogliente e meno caotica rispetto a Roma, offre a Costanza un ambiente più favorevole per realizzare i suoi sogni. La presenza della sorella Toni, già residente nella città , rende il passaggio meno traumatico e aiuta a creare un legame emotivo con la nuova realtà . Costanza affronta questa nuova avventura con determinazione, cercando di costruire una vita migliore per sé e per sua figlia.
Riflessioni su un mestiere affascinante
Interrogata su eventuali insegnamenti tratti dal suo ruolo di paleopatologa, Miriam Dalmazio ha risposto con ironia, affermando di non desiderare di avere a che fare con scheletri nella vita reale. Tuttavia, il suo approccio al personaggio e la ricerca di significato nelle ossa rappresentano una metafora della recitazione stessa, che cattura momenti e storie nel tempo.
“Questione di Costanza” si preannuncia come una serie intrigante, capace di unire elementi di crime e introspezione emotiva, portando il pubblico a riflettere sulla vita, la morte e le connessioni umane attraverso le generazioni. Con la sua interpretazione, Miriam Dalmazio promette di regalare al pubblico un personaggio memorabile e ricco di sfumature.