Copycat con Sigourney Weaver e Holly Hunter: un thriller poliziesco ispirato a fatti reali ora su Prime Video
Il thriller psicologico “Copycat”, con Sigourney Weaver e Holly Hunter, esplora la violenza di genere e il true crime, tornando disponibile su Prime Video dopo oltre venticinque anni dalla sua uscita.

Copycat (1995), thriller psicologico ambientato in una cupa San Francisco, segue la caccia a un serial killer che imita omicidi reali. Con Sigourney Weaver e Holly Hunter, il film unisce suspense e riflessioni sulla violenza di genere, offrendo una rara alleanza femminile e un ritratto profondo delle menti criminali. Ora disponibile su Prime Video, resta un cult degli anni '90 da riscoprire. - Unita.tv
Negli anni ’90 San Francisco è teatro di un thriller psicologico che ha lasciato il segno, anche se spesso dimenticato. Copycat, uscito nel 1995 e diretto da Jon Amiel, torna a essere disponibile su Prime Video, offrendoci la possibilità di rivedere un film che unisce suspense poliziesca e riflessioni sui crimini reali. Con Sigourney Weaver e Holly Hunter protagoniste, la pellicola si concentra sulla caccia a un serial killer che ripete omicidi famosi, mettendo sotto la lente il tema della violenza di genere e la complessità delle menti criminali.
Il contesto di san francisco e i personaggi principali di copycat
Il film si ambienta in una San Francisco cupa e nebbiosa, che riflette il clima di tensione e paura che attraversa la città durante gli anni ’90. Sigourney Weaver interpreta la dottoressa Helen Hudson, una criminologa esperta nella psicologia dei serial killer reali come Ted Bundy e David Berkowitz. Purtroppo Helen è vittima di un’aggressione da parte di uno dei criminali che studiava, un trauma che la costringe a isolarsi e a vivere con una forte paranoia. Helen resta però al centro dell’indagine, grazie al suo sapere e alle intuizioni riguardo al modus operandi del nuovo assassino.
Dall’altra parte c’è Holly Hunter nei panni della detective M.J. Monahan, incaricata di indagare sulla nuova serie di omicidi. Hunter rappresenta una donna determinata e caparbia, che affronta ogni giorno le difficoltà di un lavoro pericoloso, senza mai abdicare alla sua missione. L’intesa tra Helen e Monahan diventa la vera forza dietro la lotta al serial killer, combinando mente e azione con una determinazione incrollabile.
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Copycat tra true crime e riflessioni sociali sulla violenza
Prima che il true crime diventasse un genere popolare con podcast e documentari, Copycat esplorava già queste tematiche in modo profondo e quasi profetico. Il film si concentra non solo sulle indagini ma anche sugli effetti della violenza sulle vittime e il sistema che spesso la alimenta. Il killer ripete omicidi realmente accaduti, facendo emergere una riflessione sulla mascolinità tossica, sulla misoginia radicata e sulle dinamiche di potere che si annidano anche nelle forze dell’ordine.
Il ritratto di una donna spezzata, ma non sconfitta, rappresentato da Weaver, contrasta con la figura di Hunter, che incarna la lotta quotidiana contro criminalità e discriminazioni. L’alleanza tra le due non è frequente in film del periodo, offrendo una narrazione che va oltre il solito thriller e mette in luce una solidarietà femminile rara e significativa. In più, il film accenna con ritmo e tensione a grandi classici come Psycho o La finestra sul cortile, collocandosi tra i thriller psicologici più interessanti degli anni ’90.
Riedizione e riscoperta di un cult dimenticato
Dopo oltre venticinque anni dalla sua uscita, Copycat è stato riscoperto grazie alla sua recente disponibilità su Prime Video. Molti spettatori lo ritrovano come un’opera visivamente incisiva, con una trama che mantiene intatto il suo fascino. La pellicola sfida ancora lo spettatore a tenere alta l’attenzione, tra momenti di ansia e il gioco di attori eccellenti. Weaver riesce a trasmettere l’angoscia di una mente tormentata ma brillante, mentre Hunter offre una prova in cui forza e vulnerabilità si intrecciano in modo credibile.
Il film ha superato la prova del tempo, perché tocca temi ancora attuali, come la violenza contro le donne e la presenza di sistemi inadatti a proteggere le vittime. La modalità con cui vengono mostrati i crimini e la lenta costruzione del thriller coinvolgono oggi come allora, trasformando Copycat in un titolo che merita la giusta attenzione anche nel 2025.
Trama e elementi distintivi
In definitiva, Copycat rappresenta un punto di contatto tra cinema di genere, riflessione sociale e racconto di fatti reali. La presenza di due attrici come Sigourney Weaver e Holly Hunter e la regia di Jon Amiel garantiscono un prodotto solido che si distingue dal panorama di quegli anni, pronto a farsi riscoprire da un pubblico più ampio.