Cinque bambini intossicati da cloro in piscina privata a borghesiana, un bimbo in terapia intensiva
Cinque minori intossicati da cloro in una piscina a Borghesiana, Roma. Intervento del 118 e ricoveri ospedalieri avviano indagini sulla sicurezza degli impianti sportivi per bambini.

Cinque bambini sono stati intossicati da cloro in una piscina privata a Roma, con uno in terapia intensiva; sono in corso indagini sulle cause e controlli di sicurezza negli impianti sportivi per minori. - Unita.tv
Cinque minori hanno subito un’intossicazione da cloro mentre si trovavano in piscina in un circolo privato nel quartiere Borghesiana di Roma. L’incidente ha richiesto l’intervento urgente del 118 e il ricovero ospedaliero dei bambini coinvolti. I dettagli dell’episodio, ancora da chiarire, hanno mobilitato le forze dell’ordine e riacceso l’attenzione sulle condizioni di sicurezza degli impianti sportivi aperti ai minori.
L’incidente nella piscina di via della Capanna Murata
L’episodio è avvenuto nella mattinata del 2 maggio 2025, presso un circolo privato in via della Capanna Murata, zona Borghesiana. In base alle prime notizie, durante la permanenza in acqua alcuni bambini hanno iniziato a lamentare sintomi improvvisi quali difficoltà respiratorie, tosse persistente e irritazione agli occhi. Il disagio ha subito preoccupato gli adulti presenti, che hanno dato l’allarme immediatamente. Il timore principale riguardava una possibile esposizione eccessiva a sostanze chimiche, con sospetto intossicazione da cloro, sostanza comunemente usata per la disinfezione delle piscine ma potenzialmente dannosa se utilizzata in modo scorretto.
Sul posto sono giunte diverse ambulanze del 118 messe a disposizione dall’Ares Lazio. Il personale sanitario ha valutato prontamente le condizioni dei piccoli, dando le prime cure e organizzando il trasferimento urgente nei nosocomi più vicini di Roma. L’intervento è stato rapido e coordinato, con i mezzi di soccorso che hanno raggiunto l’impianto sportivo in pochi minuti dalla chiamata.
Condizioni di salute dei bambini dopo l’intossicazione
I cinque bambini sono stati portati in diverse strutture sanitarie della Capitale. Due di loro hanno ricevuto le cure di base e sono stati dimessi dopo poche ore. Altri due bambini rimangono sotto osservazione nel reparto di Pediatria, dove ricevono assistenza medica per monitorare i possibili effetti dell’esposizione al cloro. La situazione più critica riguarda un bimbo di 9 anni trasferito al Policlinico Umberto I di Roma. È stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva, dove medici specializzati seguono il suo stato di salute. Il piccolo presenta sintomi gravi dovuti all’intossicazione, ma al momento le sue condizioni sono stabili, anche se rimangono preoccupanti.
Il personale sanitario continua a monitorare con attenzione la risposta alle terapie, mentre la famiglia è assistita dagli operatori sociali e dal personale medico. Il caso ha acceso la preoccupazione tra i genitori presenti e in generale nella comunità locale.
Le indagini per individuare le cause dell’intossicazione
Sull’episodio ha aperto un’indagine il commissariato Casilino della Polizia di Stato. Gli agenti stanno raccogliendo testimonianze, esaminando la piscina e controllando le procedure di manutenzione e sicurezza adottate dal circolo. Si indaga su un possibile errore nel dosaggio o nella gestione del cloro, oppure su problemi tecnici all’impianto che avrebbero favorito la dispersione anomala della sostanza chimica.
Il commissariato ha raccolto le segnalazioni dei testimoni, tra cui i genitori e il personale presente durante l’accaduto. L’attività investigativa si concentra anche sulla verifica della conformità dell’impianto alle normative vigenti specifiche per luoghi di gioco e sport dedicati ai bambini. Ulteriori accertamenti riguarderanno i documenti relativi ai controlli periodici e alle certificazioni obbligatorie richieste per garantire la sicurezza degli utenti.
Riflessioni sul rischio degli impianti sportivi per i minori
L’evento del 2 maggio pone l’attenzione sulla necessità di garantire controlli severi nelle piscine frequentate da bambini. L’uso del cloro richiede una gestione precisa e un rispetto rigoroso delle norme di sicurezza, per evitare rischi di esposizione pericolosa. Il coinvolgimento diretto di più bambini mette in evidenza quanto sia cruciale l’adeguata formazione del personale e la tempestività negli interventi in caso di emergenze.
Le autorità competenti a livello locale e regionale sono chiamate a vigilare con attenzione. Il controllo costante e la manutenzione periodica degli impianti sono elementi fondamentali per prevenire nuovi incidenti che possono mettere a repentaglio la salute dei più piccoli. La vicenda alla Borghesiana richiama l’attenzione su un tema delicato che riguarda genitori, gestori e operatori sanitari.