Home Cecilia bartoli tra sfide e successi: la prima donna protagonista nel mondo dell’opera e della direzione artistica

Cecilia bartoli tra sfide e successi: la prima donna protagonista nel mondo dell’opera e della direzione artistica

Cecilia Bartoli, prima donna a dirigere l’Opéra di Monte-Carlo e il Festival di Pentecoste di Salisburgo, promuove la musica barocca e valorizza figure femminili nel panorama lirico contemporaneo.

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Cecilia Bartoli, celebre cantante lirica e direttrice artistica, è pioniera nel valorizzare il barocco e compositori poco noti, distinguendosi per il suo ruolo di leadership in importanti istituzioni musicali come l’Opéra di Monte-Carlo. - Unita.tv

La carriera di cecilia bartoli evidenzia un percorso segnato da importanti traguardi nel panorama lirico internazionale. Nota per il suo talento vocale e per il ruolo di leadership in contesti tradizionalmente maschili, bartoli si distingue per un approccio che unisce la passione per il barocco alla gestione artistica di istituzioni di rilievo. Le sue esperienze coprono oltre quattro decenni, con un’attenzione particolare alla valorizzazione di compositori poco noti e alla diffusione di un modo “storicamente informato” di fare musica.

Una carriera che rompe barriere: i traguardi dietro il successo di cecilia bartoli

Il nome di cecilia bartoli è associato a due importanti “prime volte” nel mondo della musica classica contemporanea. Nel 2012 è stata la prima donna a dirigere artisticamente il Festival di Pentecoste di Salisburgo, manifestazione prestigiosa con una storia dominata da direttori maschi come herbert von karajan e riccardo muti. Più di recente, nel 2023, ha assunto la direzione artistica dell’opéra di monte-carlo, anche qui prima donna in un incarico così rilevante.

Oltre ai ruoli dirigenziali, bartoli prosegue attiva come interprete: è prevista una sua esibizione il prossimo 11 giugno a Cremona per il festival monteverdi. La sua capacità di mantenere contemporaneamente le due dimensioni – quella di artista e di manager – sottolinea la complessità e la forza del suo percorso. La sua energia, afferma, deriva in parte dalle radici familiari emiliano-romagnole, che secondo lei alimentano la voglia di affrontare sfide creative e professionali.

Tra arte e gestione: le competenze necessarie per un’artista-manager nel mondo dell’opera

Bartoli ha spiegato come le capacità richieste per gestire un’istituzione artistica esulino dal solo talento musicale. Alla base ci sono disciplina e competenza, due qualità che ha consolidato durante la sua lunga esperienza iniziata a 19 anni, con un debutto accanto a direttori di fama quali von karajan, muti e abbado. Gestire un festival o un teatro implica saper scegliere i cast, sviluppare collaborazioni artistiche e conoscere approfonditamente repertori e voci.

Dal punto di vista finanziario, bartoli riconosce che il ruolo comporta anche responsabilità più pratiche, come la gestione del budget. Confessa che delegare è fondamentale ma non facile, soprattutto per chi, come molte donne, ha la tendenza a voler controllare ogni dettaglio. Ritiene che la perseveranza, qualità da lei definita “molto femminile”, rappresenti un supporto importante nelle sfide manageriali e artistiche, un tratto evidenziato anche nella musica di mozart, a cui spesso fa riferimento.

Rilanciare il barocco: bartoli e la riscoperta di vivaldi e dei compositori italiani del settecento

Bartoli ha avuto un ruolo chiave nella rivalutazione di antonio vivaldi, spesso associato solo a poche opere note come le “quattro stagioni”. Il suo album “the vivaldi album” del 1999, contenente arie raramente eseguite, è considerato uno dei momenti fondamentali per questa riscoperta. Nel suo lungo percorso ha contribuito a far emergere anche compositori italiani meno frequentati come domenico cimarosa e giovanni paisiello.

Da questa ricerca è nata l’idea di fondare nel 2016 i musiciens du prince, orchestra specializzata nell’esecuzione “historically informed”, cioè fedele agli spartiti originali e su strumenti d’epoca o riproduzioni. L’ensemble ha sede all’opéra di monte-carlo e propone un suono che richiama le sonorità di un tempo, segnato da violini con corde di budello e da un approccio che valorizza la semplicità e la purezza delle melodie barocche.

La nuova stagione dell’opéra di monte-carlo e il focus sulle figure femminili

Il programma della stagione 2025 all’opéra di monte-carlo metterà in evidenza la figura femminile in diverse declinazioni. È previsto un omaggio a joséphine baker nel cinquantenario della sua morte. Baker rappresenta un modello di coraggio e impegno, noto anche per il suo ruolo nella resistenza francese e per l’attivismo sui diritti civili.

Tra le opere in cartellone ci sono aida, con le sue protagoniste femminili di rilievo, la valchiria e pelléas et mélisande. Sarà presente pure un musical: cats. Bartoli ha sottolineato come il programma intenda esplorare la forza e la complessità delle donne, senza voler tracciare confini rigidi tra musica “alta” e popolare, sostenendo che conta la qualità dell’esecuzione più che il genere musicale.

Un percorso iniziato nell’infanzia e segnato da scelte decisive

Bartoli è cresciuta in una famiglia di cantanti del coro del teatro dell’opera di roma e ha iniziato a cantare da piccolissima, debutta a nove anni nel ruolo di pastorello ne la tosca. Da adolescente ha sperimentato un interesse alternativo: la danza flamenco, arrivando a esibirsi in trasmissioni televisive nel 1982.

La svolta è arrivata quando sua madre le ha chiesto di iscriversi al conservatorio per continuare la danza, ma è diventato chiaro che la sua maggiore attitudine era per il canto. Bartoli ha così perseguito con determinazione la carriera lirica, che l’ha portata a conquistare il riconoscimento internazionale come interprete e come figura di riferimento per la musica barocca e il mondo dell’opera.

Il festival monteverdi di cremona: un evento dedicato alla musica storica e ai miti

La partecipazione di cecilia bartoli con les musiciens du prince, diretti da gianluca capuano, anticipa la 42ª edizione del festival monteverdi che si terrà a cremona dal 13 al 29 giugno 2025. Il festival propone opere come ritorno di ulisse in patria ed ercole amante, con una programmazione ispirata alle radici storiche e mitologiche della musica barocca.

Bartoli, con la sua esperienza nella musica storicamente informata e nel recupero di repertori poco frequentati, rappresenta una figura centrale per questo appuntamento. Il festival conferma a cremona un ruolo rilevante nella diffusione e nella valorizzazione del patrimonio lirico barocco, attirando appassionati e studiosi da tutta italia e dall’estero.