Il mondo del cinema continua a mostrare disparità di genere evidenti, anche dopo anni da grandi successi. Catherine Hardwicke, regista del primo film della saga Twilight, ha recentemente raccontato un episodio che mette in luce le difficoltà affrontate dalle donne dietro la macchina da presa. Nonostante l’incasso globale record di oltre 400 milioni di dollari, il riconoscimento ricevuto dalla regista fu simbolico e lontano dagli standard riservati ai colleghi maschi. Questo racconto si inserisce in un contesto più ampio di discriminazioni nel settore cinematografico.
Il successo mondiale di twilight e la mancata valorizzazione della regista
Nel 2008 uscì Twilight, adattamento cinematografico dell’omonima serie letteraria firmata da Stephenie Meyer. Il film segnò l’inizio della saga che avrebbe conquistato milioni di fan in tutto il mondo e portato alla ribalta gli attori Robert Pattinson e Kristen Stewart. L’incasso totale superò i 408 milioni di dollari a livello globale, una cifra impressionante per una produzione basata su un romanzo young adult.
La visione creativa di catherine hardwicke
Dietro questo risultato però non ci fu solo fortuna o marketing efficace ma anche la visione creativa della regista Catherine Hardwicke. Lei seppe tradurre le pagine del libro in immagini capaci di emozionare un vasto pubblico giovane ed esigente.
Nonostante ciò i produttori non premiarono adeguatamente questo traguardo raggiunto con fatica: invece dei consueti riconoscimenti materiali – come auto costose o contratti per nuovi film – Hardwicke ricevette solo un piccolo cupcake durante una festa organizzata per celebrare l’incasso straordinario del film.
Discriminazione femminile nella direzione cinematografica secondo hardwicke
Catherine Hardwicke ha spiegato chiaramente come il suo genere abbia influito sulle opportunità successive alla realizzazione di Twilight. Nel corso dell’intervista rilasciata al Guardian ha sottolineato che mentre ai colleghi uomini vengono offerte occasioni importanti dopo successi simili – tra cui contratti pluriennali o libertà creative maggiori –, alle donne spesso viene negato tutto ciò.
La regista ha rivelato quanto sia stato difficile accettare questa realtà già all’epoca: “Non ti affidano più progetti importanti”, ha detto riferendosi alle difficoltà incontrate nel continuare a dirigere pellicole con budget elevati o visibilità internazionale dopo quel primo grande lavoro.
Barriere culturali nel cinema
Questo episodio non è isolato ma rappresenta uno specchio delle barriere culturali ancora presenti nell’ambiente cinematografico contemporaneo dove poche donne riescono ad arrivare ai vertici creativi senza subire limitazioni legate al sesso biologico.
I percorsi diversi degli attori protagonisti rispetto alla carriera della regista
Robert Pattinson e Kristen Stewart hanno ottenuto ruoli sempre più rilevanti nel cinema internazionale dopo Twilight; lui è arrivato persino a interpretare Batman sotto la direzione prestigiosa di Christopher Nolan mentre lei si è cimentata nella regia collaborando con nomi noti come Woody Allen e Pablo Larrain.
Catherine Hardwicke invece non è riuscita a spingere oltre quella prima esperienza altrettanto importante dal punto artistico ma meno celebrata dal pubblico mainstream. Anche se alcuni suoi lavori successivi hanno avuto riscontri positivi – come Cappuccetto Rosso sangue –, nessuno le ha dato lo stesso peso commerciale o mediatico ottenuto con Twilight.
Una scelta personale su twilight
La scelta personale poi dichiarata dalla stessa direttrice riguardo al fatto che volesse occuparsi solo del primo capitolo nasceva dall’intuizione immediata avuta leggendo il libro originale; lei sentiva infatti forte connessione emotiva col tema centrale dell’amore fra Edward e Bella tanto da definirlo quasi “una droga”.
Twilight saga: perché gli altri capitoli furono affidati a uomini?
Dopo il primo episodio firmato da Catherine Hardwicke tutti i seguiti vennero diretti da cineasti uomini scelti dai produttori probabilmente per ragioni commerciali ma anche culturali legate agli stereotipi sul ruolo femminile nella conduzione artistica delle pellicole blockbuster hollywoodiane.
Questa decisione rafforza quanto detto dalla stessa Hardwicke sulla scarsa fiducia accordata alle donne quando si tratta gestire grandi progetti destinati ad avere ampia eco mediatica ed economica.
Dinamiche consolidate nel cinema hollywoodiano
Il passaggio nelle mani maschili dei sequel mostra una dinamica consolidatasi negli anni dove spesso i risultati iniziali generati dalle autrici femmine vengono capitalizzati dai colleghi maschi senza garantire continuità professionale alle prime artefici dei successi originali.