Caterina Balivo ricorda Raffaella Carrà in un emozionante omaggio a La Volta Buona
La puntata di “La Volta Buona”, condotta da Caterina Balivo, celebra Raffaella Carrà e Mina, ricordando l’emozionante sfogo della Carrà in difesa della madre e la sua storica casa a Roma.

Caterina Balivo ricorda Raffaella Carrà in un emozionante omaggio a La Volta Buona - unita.tv
Un momento di grande emozione ha caratterizzato la recente puntata di “La Volta Buona”, condotta da Caterina Balivo, dove è stata celebrata la figura di Raffaella Carrà. Questo ricordo toccante è emerso in un giorno significativo, coincidente con il compleanno di Mina, un’altra icona della musica italiana. Attraverso immagini d’archivio e parole sincere, la trasmissione ha riacceso la memoria su un gesto storico che ha segnato la carriera di Carrà, evidenziando il suo amore e rispetto per la famiglia.
Il ricordo di Raffaella Carrà e il suo sfogo in diretta
Durante la puntata, Caterina Balivo ha voluto rievocare un episodio cruciale della vita di Raffaella Carrà, avvenuto nel novembre del 1986. In quel periodo, la conduttrice si trovava alla guida del programma “Domenica In” e si trovò a dover affrontare un attacco mediatico che colpiva sua madre, ricoverata in ospedale a Forlì. La rivista “Novella 2000” aveva pubblicato un articolo infamante, insinuando che Raffaella trascurasse la madre malata, un’accusa del tutto infondata e carica di malizia.
In diretta, Raffaella Carrà non si lasciò intimidire e rispose con fermezza, pronunciando parole che sarebbero rimaste nella memoria collettiva: “Mia madre non si tocca”. Questo sfogo rappresentò non solo una difesa della sua famiglia, ma anche un atto di ribellione contro la cultura del gossip che spesso colpisce le donne di successo. La sua reazione, carica di emozione e dignità, ha dimostrato quanto fosse importante per lei proteggere la propria famiglia da attacchi ingiusti.
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La casa storica di Raffaella Carrà e il racconto di Giancarlo Magalli
La puntata di “La Volta Buona” ha anche dedicato ampio spazio alla casa di Raffaella Carrà, situata in via Nemea 21 nel quartiere Vigna Clara di Roma. Questo super attico, che si estende su una superficie di 384 metri quadri, è caratterizzato da nove camere da letto, dodici bagni, una palestra, una piscina interna, una sala trucco, una sauna e un terrazzo rigoglioso, tutto circondato da rampicanti. La casa, simbolo di un’eredità affettiva profonda, è stata messa in vendita dai nipoti Matteo e Federica Pelloni, figli del fratello Renzo, inizialmente a un prezzo di 2,1 milioni di euro, poi ridotto a 1,9 milioni, senza però trovare acquirenti.
Giancarlo Magalli, ospite della trasmissione, ha condiviso un aneddoto personale legato a quella casa. Ha rivelato che uno degli appartamenti in fila era di sua proprietà, prima di affittarlo e poi venderlo a Raffaella. Magalli ha descritto la struttura come “un treno”, evidenziando che la particolare disposizione degli appartamenti e la presenza dei rampicanti, installati da Carrà per proteggersi dai paparazzi, rendono la vendita complicata. Per gli eredi, gestire questa proprietà non significa solo vendere un immobile, ma anche confrontarsi con un patrimonio di ricordi e affetti che solo chi ha vissuto momenti significativi può realmente apprezzare.
Celebrazione delle icone della musica italiana
La puntata di “La Volta Buona” ha rappresentato un tributo non solo a Raffaella Carrà, ma anche a Mina, che ha compiuto 85 anni. Caterina Balivo ha saputo intrecciare i racconti delle due icone della musica italiana, sottolineando l’importanza delle donne nel panorama musicale e culturale del Paese. La celebrazione ha messo in luce il talento, la forza e la resilienza di queste artiste, che hanno segnato la storia della musica italiana con le loro straordinarie carriere.
Attraverso il racconto di Caterina Balivo e i filmati d’archivio, il pubblico ha potuto rivivere momenti indimenticabili e riflettere sull’eredità lasciata da queste due grandi donne. La puntata ha così offerto un’opportunità per rendere omaggio a chi ha saputo emozionare e ispirare generazioni di italiani, mantenendo viva la memoria di Raffaella Carrà e celebrando la musica di Mina.