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Caso Garlasco, la procura ipotizza la presenza di almeno tre persone durante l’ aggressione mortale a chiara poggi

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L’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco torna al centro dell’attenzione con nuovi sviluppi emersi dalle indagini della procura di Pavia. Una traccia di sangue rinvenuta sulla cornetta del telefono dell’abitazione riapre il dibattito sulla dinamica dei fatti avvenuti il 13 agosto 2007. Le analisi più recenti suggeriscono che almeno tre persone potrebbero aver preso parte all’aggressione, modificando così le conclusioni precedenti e indicando nuove piste investigative.

Tratto da tvzap.it.

Nuova traccia di sangue sul telefono conferma rilievi della procura nel caso garlasco

Durante le prime fasi delle indagini, una traccia ematica trovata sulla cornetta del telefono non aveva ricevuto particolare attenzione. Ora però questa prova assume un ruolo centrale nella ricostruzione degli eventi. La procura ha deciso infatti di rivedere i risultati alla luce delle tecniche forensi più aggiornate e ha rilevato come quella macchia possa essere collegata direttamente alla fase iniziale dell’aggressione.

Chiara Poggi avrebbe tentato disperatamente di chiedere aiuto proprio utilizzando quel telefono, mentre si trovava in casa sua a Garlasco. La presenza della traccia biologica indica che l’attacco è avvenuto in quel preciso momento e luogo, contraddicendo alcune versioni precedenti che collocavano lo scontro principale altrove nell’abitazione. Questa scoperta apre nuovi scenari su come siano andate realmente le cose quel giorno.

Analisi dettagliata dei protagonisti e delle esclusioni nel caso Garlasco a Pavia

Le analisi genetiche hanno permesso agli investigatori di escludere alcuni nomi finora considerati potenzialmente implicati nel caso. Tra questi figurano Mattia Capra, Alessandro Biasibetti e Roberto Freddi, amici stretti di Andrea Sempio; per loro non sono emerse prove dirette o tracce biologiche riconducibili al crimine.

Al contrario l’attenzione si concentra ora su Michele Bertani, figura già nota alle autorità per motivi diversi ma mai completamente chiarita nel contesto della vicenda Poggi. Le nuove valutazioni indicano una possibile partecipazione attiva da parte sua durante l’aggressione o perlomeno un ruolo determinante nelle fasi successive all’attacco iniziale.

Ricostruzione dettagliata della mattina del 13 agosto 2007 nel caso Garlasco con testimonianze di Biasibetti e sembio

Secondo quanto emerge dall’indagine aggiornata Chiara avrebbe aperto la porta vestita solo con il pigiama intorno alle prime ore del mattino disattivando il sistema d’allarme domestico senza destare sospetti immediati nei vicini o passanti.

Subito dopo sarebbe stata sorpresa da un attacco improvviso proprio davanti al telefono fisso presente nell’ingresso dell’abitazione . In quel momento avrebbe provato a chiamare aiuto ma uno degli aggressori avrebbe cercato con forza di impedirglielo tappandole la bocca; questo gesto ha provocato una reazione difensiva da parte della ragazza che ha morso uno dei suoi assalitori lasciando così una traccia biologica ancora oggi oggetto d’esame approfondito dai periti.

La violenza subita è stata tale da bloccare ogni tentativo successivo d’evasione: Chiara sarebbe stata fermata da un secondo uomo prima ancora riuscisse ad allontanarsi dal luogo dello scontro iniziale.

Lesioni evidenti e comportamenti successivi di Alberto stasi dopo l’ aggressione di chiara poggi a Garlasco

Le ferite riportate dalla vittima presentano caratteristiche compatibili con azioni compiute da più soggetti contemporaneamente o in rapida successione; ciò rafforza l’ipotesi formulata dagli inquirenti circa la presenza minima di tre persone coinvolte nell’agguato mortale.

Dopo averla immobilizzata gli aggressori avrebbero trascinato il corpo verso la porta secondaria che conduce alla tavernetta sottostante; questo spostamento lascia intendere conoscenze precise degli ambienti domestici probabilmente dovute a legami preesistenti tra vittima ed esecutori materiali dell’atto criminale.

Analisi dettagliata dell’ impronta 33 e dei movimenti interni nel caso garlasco

Un elemento tecnico importante riguarda “l’impronta 33” rintracciata sulle pareti delle scale interne all’abitazione: attribuita dalla consulenza tecnica alla mano destra dello stesso Andrea Sempio questa prova testimonia contatti violenti durante lo spostamento del corpo lungo i gradini dove sono stati rilevati anche spruzzi sanguigni posti ad altezza insolita rispetto allo scivolamento naturale caduta accidentale.

Il giudice Stefano Vitelli aveva già menzionato tali particolari nella sentenza sottolineandone il valore probatorio riguardo agli eventi accaduti nelle stanze interne tra ingresso principale e tavernetta sotto casa Poggi nel giorno fatidico.

Questi elementi rinnovano interesse pubblico sulle modalità precise dell’omicidio mentre proseguono ulteriormente gli accertamenti scientifici volti ad identificare tutti i responsabili presenti quella mattina drammatica nel comune pavese.

Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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