Carlo degli Esposti, il produttore che ha portato il commissario Montalbano nelle case di milioni di italiani, ha chiarito lo stato attuale della serie. Dopo anni di attesa da parte dei fan per la conclusione definitiva, la risposta è arrivata netta e senza ambiguità: non ci sono piani concreti per mandare in onda gli ultimi due episodi già girati. Questa decisione segna una pausa profonda nella storia televisiva che ha segnato un’epoca.
La sospensione della saga di montalbano tra scelte artistiche ed emozioni
Durante l’Italian Global Series Festival tra Rimini e Riccione, Carlo degli Esposti si è confrontato con una platea desiderosa di novità sul futuro del commissario Montalbano. La domanda sulla messa in onda de “Il metodo Catalanotti” e “Riccardino”, due puntate completate prima della pandemia ma mai trasmesse, ha ricevuto una risposta chiara: “Per ora no”. Questi episodi avrebbero dovuto chiudere definitivamente la saga interpretata da Luca Zingaretti seguendo l’ordine cronologico dei romanzi di Andrea Camilleri.
Un progetto diviso in tempi teatrali
La scelta non deriva da problemi tecnici o economici ma da un’intenzione artistica precisa. Degli Esposti parla infatti del progetto come se fosse diviso in tempi teatrali: “il primo tempo si è concluso e al momento non c’è spazio per un secondo tempo”. Serve un regista capace di dare a questa chiusura un senso metafisico, qualcosa che al momento manca nel panorama produttivo attuale.
Il silenzio su questo fronte pesa perché racconta più delle parole stesse; quella storia è diventata parte della routine quotidiana degli spettatori italiani. Le puntate rimaste ferme sono come lettere d’amore scritte ma mai spedite – custodite nell’archivio Rai in attesa forse del momento giusto.
Carlo degli esposti: dal bolognese con visione internazionale al pilastro della narrativa televisiva italiana
Nato nel 1953 a Bologna con radici romane e uno sguardo rivolto oltre confine, Carlo degli Esposti ha fondato Palomar nel 1986 con l’obiettivo preciso di raccontare storie italiane profonde attraverso immagini televisive curate nei dettagli. Il suo lavoro su Montalbano va ben oltre la semplice produzione seriale; ha creato una grammatica visiva capace di tradurre i ritmi letterari dei romanzi Camilleri in sequenze capaci di evocare atmosfere siciliane autentiche senza scadere nel cliché folkloristico.
Il legame tra Degli Esposti e Andrea Camilleri è stato solido fino alla fine dello scrittore stesso. Mai screzi o divergenze pubbliche hanno incrinato quel rapporto nato dalla fiducia reciproca che oggi rende ancora più difficile pensare a una conclusione affrettata o forzata della serie tv basata sui suoi personaggi.
Questa collaborazione unica spiega anche perché l’attesa finale venga gestita con tanta cautela emotiva; non si tratta solo dell’esito narrativo ma anche dell’eredità culturale lasciata dal maestro siciliano attraverso le sue storie.
Un’eredità culturale da custodire
Ipotesi future e silenzi dietro le quinte dopo la morte del regista sironi
Con il regista Alberto Sironi venuto a mancare qualche anno fa, molte certezze sulla produzione futura sono venute meno. Luca Zingaretti mantiene invece uno stretto riserbo sulle prospettive legate al suo ruolo storico nei panni del commissario Montalbano.
Tra gli addetti ai lavori circolano idee su possibili sviluppi futuri come l’arrivo magari di un “terzo Montalbano”, forse più giovane o rivisitato sotto altre forme narrative soprattutto pensando all’importante anniversario dedicato ad Andrea Camilleri previsto nel 2025 .
Tuttavia Degli Esposti mantiene posizioni fredde rispetto a queste ipotesi senza confermarle né smentirle categoricamente; preferisce lasciare aperta ogni possibilità senza impegni immediati né annunci ufficiali riguardanti nuovi capitoli o spin-off futuri.
Nel frattempo quei due episodi restano fermi dentro agli archivi Rai quasi fossero testimonianze congelate nella memoria collettiva italiana mentre il pubblico continua ad aspettarli sospeso fra speranza e rassegnazione.