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Carlo Ancelotti condannato in spagna per frode fiscale risalente al periodo Real Madrid

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Carlo Ancelotti, attuale commissario tecnico della nazionale brasiliana, è stato condannato dalla giustizia spagnola per una vicenda legata a irregolarità fiscali risalenti al 2014, quando era alla guida del Real Madrid. La sentenza arriva dopo un’indagine approfondita sulle sue dichiarazioni relative ai diritti d’immagine e ai contratti di sponsorizzazione. Il caso ha avuto notevole eco nel mondo del calcio e della cronaca giudiziaria.

I fatti all’origine dell’indagine fiscale su carlo ancelotti

L’inchiesta che ha portato alla condanna di Carlo Ancelotti prende le mosse da controlli effettuati sulle entrate derivanti dai diritti d’immagine percepiti dall’allenatore durante il suo periodo al Real Madrid nel 2014. Le autorità spagnole hanno esaminato con attenzione i contratti di sponsorizzazione e la modalità con cui quei redditi erano stati dichiarati all’agenzia delle entrate locale.

Le norme fiscali spagnole prevedono obblighi precisi riguardo ai compensi percepiti anche dall’estero, soprattutto se si tratta di somme rilevanti come quelle generate dalla popolarità sportiva. Nel caso di Ancelotti, il tribunale provinciale di Madrid ha evidenziato discrepanze nelle dichiarazioni presentate per l’anno 2014 che non tenevano conto integralmente dei proventi legati all’utilizzo della sua immagine personale.

Questi accertamenti sono stati avviati dalla procura locale che ha concentrato l’attenzione sui dettagli contabili relativi a quell’anno fiscale specifico e successivamente estesi alle annualità seguenti fino al 2015. L’obiettivo era verificare se ci fossero state omissioni o falsificazioni nelle rendicontazioni ufficiali dell’ex allenatore del Real.

La sentenza: un anno di carcere sospeso e multa salata

Il tribunale provinciale di Madrid, nella sua decisione definitiva emessa recentemente dalla sezione 30, ha riconosciuto Carlo Ancelotti colpevole dell’evasione fiscale relativa a circa quattrocentomila euro non dichiarati correttamente nel bilancio personale riferito al 2014. Per questa violazione la pena inflitta è stata una condanna a un anno di reclusione.

Nonostante ciò, secondo le normative vigenti in spagna per pene inferiori ai due anni senza precedenti penali documentati la detenzione non viene effettivamente eseguita ma sostituita da misure alternative o sospensioni della pena stessa. Ancelotti quindi non dovrà scontare il carcere ma resta comunque gravata dalla sentenza giudiziaria sul suo curriculum personale.

Oltre alla pena detentiva sospesa è stata comminata una multa pari a trecentottantaseimila euro circa; tale somma rappresenta una riduzione rispetto alle cifre inizialmente contestate dalle autorità fiscali che superavano il milione in totale richiesta. Il giudice ha considerato attenuanti importanti quali il rimborso integrale dei danni causati prima del termine del procedimento processuale da parte dello stesso allenatore italiano.

Implicazioni legali ed economiche per carlo ancelotti dopo la sentenza

La condanna subita da Carlo Ancelotti mette in luce le difficoltà che anche figure pubbliche molto note incontrano nella gestione delle proprie posizioni fiscali internazionali specialmente quando si tratta dei redditi derivanti dai diritti d’immagine sportivi complessi da regolare nei vari paesi coinvolti.

Dal punto di vista pratico questa situazione comporta obblighi rigorosi sia nella trasparenza delle dichiarazioni sia nell’organizzazione degli aspetti finanziari personali degli allenatori professionisti operanti su palcoscenici mondiali come quello europeo o sudamericano dove appunto le legislazioni possono differire sensibilmente tra loro creando zone grigie soggette ad interpretazioni giuridiche differenti.

Rischi reputazionali e futuri contratti commerciali

Anche economicamente l’impatto diretto sulla reputazione può riflettersi sulla capacità futura degli interessati nel negoziare nuovi contratti commerciali o accordarsi con sponsor considerando i rischi associati a procedure giudiziarie pendenti oppure già concluse con esito sfavorevole sotto questo profilo specifico.

Nel caso particolare questa vicenda richiama l’attenzione sull’importanza della correttezza formale nell’ambito tributario internazionale applicabile agli sportivi famosi e suggerisce maggiore cautela negli aspetti burocratici oltre naturalmente alle valutazioni sportive vere e proprie inerenti allo svolgimento quotidiano delle loro attività professionali dentro gli stadi così come fuori dal campo.

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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