Candace Cameron Bure, Star di Gli amici di papà, ha spiegato perché non vuole film horror in casa sua. L’attrice parla di “portali” e di come la tv possa aprire varchi tra mondi diversi. Ecco cosa ha detto nel suo Podcast e come questa idea influenza la sua vita familiare.
Quando la tv diventa un portale tra mondi diversi
Candace Cameron Bure non è solo l’attrice che conosciamo da Gli amici di papà, ma anche una persona con convinzioni molto particolari sulla televisione e i contenuti che si guardano in casa.
Nel suo Podcast recente, ha raccontato che spesso la famiglia la prende in giro per gli aneddoti spirituali che condivide riguardo alla sua casa.
Ma c’è un tema su cui è molto ferma: i film horror in tv.
Per lei, infatti, la televisione non è solo uno schermo o un mezzo d’intrattenimento.
È qualcosa di più profondo: un vero e proprio “portale”.
Il divieto assoluto ai film horror nella sua casa
“Se stai guardando questo, o stai giocando a quel videogioco, o qualsiasi altra cosa,” ha detto Candace nel Podcast, “quello è un portale che può far entrare qualcosa dentro casa nostra.”
Questa convinzione l’ha portata a proibire categoricamente ai suoi familiari di guardare film horror in casa.
Non solo li considera pericolosi dal punto di vista spirituale, ma pensa anche che possano aprire varchi verso energie oscure.
“Non voglio nemmeno che qualcuno guardi un film horror in casa nostra,” ha ribadito con decisione.
Per lei il rischio non è solo immaginario o simbolico: è reale e tangibile.
Lavorare nel cinema senza perdere le proprie credenze
La posizione di Candace può sembrare strana se pensiamo alla sua carriera lunga decenni nel mondo dello spettacolo.
Lei stessa ha spiegato come funziona il dietro le quinte dei film e delle serie tv: troupe numerose, luci, effetti speciali e attori professionisti.
Eppure questo non cambia il suo punto di vista spirituale sulla televisione.
“Lavoro nell’industria del cinema, capisco come funziona tutto,” ha detto.
“Ma c’è comunque qualcosa che può essere incredibilmente demoniaco anche se l’hanno costruito a tavolino.”
Questa frase riassume bene il contrasto tra la sua esperienza professionale e le sue convinzioni personali.
Una famiglia divisa tra scetticismo e fede
Candace ha raccontato anche dell’effetto delle sue idee sul marito Valerj Bure — ex hockeista su ghiaccio russo — e sui figli.
Spesso sono loro a prenderla in giro quando parla dei suoi “portali” spirituali dentro casa.
Ma lei resta ferma nelle sue convinzioni e continua a proteggere lo spazio domestico da ciò che ritiene pericoloso sul piano energetico.
Dal debutto da bambina al successo mondiale con gli amici di papà
La carriera dell’attrice americana parte molto presto: già a 6 anni ottiene il primo ruolo nella serie A cuore aperto .
Il grande successo arriva però con Gli amici di papà , dove interpreta D.J. Tanner per ben 193 episodi diventando una vera icona degli anni ’90-2000.
Da allora Candace Cameron Bure si è fatta notare anche in altri ruoli importanti:
- Summer Van Horne nella serie Make It or Break It – Giovani campionesse
- Aurora Teagarden nella saga I misteri di Aurora Teagarden
- Protagonista nei film Ainsley McGregor Mysteries: A Case for the Yarn Maker e Home Sweet Christmas
Una famiglia legata al mondo dello spettacolo… ma anche alla fede
Oltre al marito Valerj Bure, Candace fa parte di una famiglia dove lo spettacolo è all’ordine del giorno.
Suoi fratelli sono noti nel settore: Kirk Cameron — attore famoso soprattutto per Genitori In Blue Jeans — è anche uno scrittore religioso molto impegnato nelle tematiche cristiane.
Questo contesto spiega forse meglio le radici delle idee forti sull’influenza della televisione nella vita quotidiana della Star americana.
Candace cameron bure tra fama e spiritualità
Candace Cameron Bure rappresenta un esempio interessante di come fama e credenze personali possano convivere senza compromessi evidenti.
Pur essendo cresciuta davanti alle telecamere ed essendo parte dell’industria cinematografica da decenni, mantiene una visione molto chiara su cosa lascia entrare nella sua casa attraverso lo schermo della tv.
Il suo rifiuto totale dei film horror riflette questa attenzione particolare verso ciò che definisce “portali” capaci di influenzare negativamente l’ambiente familiare.
Un punto di vista sicuramente originale rispetto alla maggioranza degli spettatori ma coerente con il suo percorso personale e familiare.