L’ultima supermedia AGI/YouTrend, che riassume i sondaggi nazionali condotti tra il 26 giugno e il 9 luglio 2025, rivela variazioni significative nelle preferenze elettorali, soprattutto per i partiti al governo. Mentre molte forze politiche mostrano stabilità nei consensi, alcune tendenze emergono con chiarezza e potrebbero influenzare gli equilibri politici nei prossimi mesi. Ecco una panoramica dettagliata delle percentuali aggiornate e degli scenari che si profilano.
Fratelli d’italia e la sua frenata dopo mesi di crescita costante
Fratelli d’Italia segna un calo netto nell’ultimo periodo, perdendo l’1,2% rispetto alle rilevazioni precedenti e attestandosi al 29,1%. Si tratta del dato più basso registrato dal partito guidato da Giorgia Meloni negli ultimi mesi. Questo arretramento sembra collegato a tensioni interne alla maggioranza di governo che hanno animato il dibattito politico recente.
Scontri interni e dibattiti su terzo mandato e ius scholae
In particolare le discussioni sul terzo mandato hanno acceso lo scontro tra esponenti della coalizione. A ciò si è aggiunto il confronto acceso intorno alla proposta dello ius scholae avanzata da Forza Italia. Questi elementi hanno probabilmente inciso sull’immagine del partito agli occhi dell’elettorato più sensibile alle divisioni interne.
Nonostante la perdita in termini percentuali Fratelli d’Italia resta saldamente primo partito nel panorama nazionale con un vantaggio significativo sugli avversari diretti. Tuttavia questa battuta d’arresto potrebbe rappresentare un campanello d’allarme in vista della ripresa dei lavori parlamentari in autunno dove la coesione interna sarà messa nuovamente alla prova.
Il centrodestra nel suo complesso riflette questo trend negativo scendendo allo 47,4%, con una flessione dell’1,3% trainata proprio dalla performance meno brillante della forza principale della coalizione.
Ripresa del movimento 5 stelle grazie a posizionamenti chiari
Il Movimento 5 Stelle mostra segnali positivi guadagnando mezzo punto rispetto all’indagine precedente e raggiungendo così il 12,7%. Questa crescita indica una fase di consolidamento per la formazione politica guidata da Giuseppe Conte o dai suoi successori attuali , che sembra intercettare nuovo consenso grazie ad un posizionamento coerente sulle questioni sociali ed economiche più rilevanti oggi.
Alternative politiche e coerenza programmatica
La capacità del movimento di presentarsi come alternativa credibile fuori dall’usuale asse destra-sinistra contribuisce ad attrarre elettori insoddisfatti dalle formazioni tradizionali o disillusi dalla politica convenzionale. La coerenza nelle proposte programmatiche su temi come ambiente, lavoro, diritti civili ha rafforzato l’immagine pubblica negli ultimi mesi.
Questa dinamica positiva potrebbe rivelarsi determinante nella definizione degli equilibri parlamentari futuri considerando anche le difficoltà incontrate dagli altri partiti al governo. Il Movimento mantiene così una posizione solida pur non superando ancora soglie elevate ma incrementando costantemente la propria base elettorale.
+europa, la lega e variazioni minori nella maggioranza
Anche +Europa registra un lieve incremento dello 0,2%, portandosi all’1,8%. Il piccolo ma stabile aumento testimonia come alcune forze minori riescano a mantenere o migliorare marginalmente i propri consensi proponendo temi europeisti ed europeocentrici apprezzati da segmenti specifici dell’elettorato urbano e giovanile.
Stabilità apparente tra leghe e forza italia
All’interno della maggioranza governativa si nota invece uno spostamento minimo ma positivo per la Lega che cresce dello 0,2% arrivando all’8,5%. Questo dato pone la formazione poco sotto Forza Italia confermando comunque uno scenario piuttosto stabile tra queste due componenti principali del centrodestra dopo le turbolenze recenti legate ai dibattiti interni sulla linea politica comune.
Le oscillazioni nelle preferenze riflettono quindi tensioni sotterranee ma senza sconvolgere gli assetti attuali; tuttavia potrebbero diventare importanti indicatori durante le prossime fasi politiche soprattutto se accompagnate da nuovi eventi o decisioni legislative rilevanti sul piano nazionale ed europeo.