Liam Payne torna a far parlare di sé con l’uscita di Building the Band, il talent musicale che segna la sua ultima apparizione in tv prima della morte. Il programma sarà disponibile su Netflix dal 9 luglio 2025 e si presenta come un tributo alla carriera del cantante scomparso tragicamente a Buenos Aires nell’ottobre del 2024. Questo show offre uno sguardo unico sul mondo delle boy band, mettendo al centro giovani talenti e una formula originale.
L’ultimo progetto televisivo di liam payne prima della tragedia
A soli due mesi dalla sua morte, Liam Payne aveva completato le riprese di Building the Band, un format che lo vedeva giudice in un ruolo nuovo rispetto al passato da cantante. La serie è stata girata pochi mesi prima dell’incidente avvenuto a Buenos Aires il 16 ottobre 2024, dove Liam perse la vita cadendo accidentalmente da un balcone d’hotel. La notizia della sua scomparsa ha scosso i fan in tutto il mondo ma ora questo programma assume una valenza particolare: diventa infatti il suo ultimo saluto pubblico.
Building the Band è composto da dieci episodi e racconta la formazione di una nuova boy band attraverso una modalità insolita: i partecipanti devono scegliere i membri del gruppo esclusivamente ascoltando le loro voci senza vedersi mai. Ogni concorrente rimane isolato in una cabina audio mentre valuta gli altri cantanti per decidere chi inserire nel proprio team vocale.
Il ruolo di Liam come giudice aggiunge valore allo show perché rappresenta la sintesi tra esperienza artistica e capacità critica maturate durante gli anni con gli One Direction. La sua presenza conferisce autenticità al meccanismo competitivo basato solo sulla voce e non sull’aspetto fisico o altre dinamiche tipiche dei reality musicali.
Il cast dei giudici e la conduzione dello show
Accanto a Liam Payne nel panel dei giudici ci sono due figure molto note nel panorama musicale internazionale: Nicole Scherzinger e Kelly Rowland. Nicole Scherzinger ha avuto un ruolo importante nella scoperta degli One Direction ed è considerata tra le prime persone ad aver creduto nelle potenzialità del gruppo; Kelly Rowland invece porta l’esperienza accumulata nei Destiny’s Child, uno dei gruppi femminili più celebri degli ultimi decenni.
La conduzione dello show è affidata ad AJ McLean, membro storico dei Backstreet Boys che ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media sottolineando quanto questa produzione fosse significativa anche per lui personalmente. McLean ha ricordato come lui stesso abbia affrontato percorsi difficili legati alla sobrietà insieme a Liam Payne; questo legame rende ancora più intenso il valore emotivo dell’intero progetto televisivo.
La combinazione fra questi protagonisti crea uno scenario ricco di riferimenti storici alle grandi boy band degli anni ’90 e primi anni Duemila ma anche innovativo nella forma narrativa proposta dalla trasmissione stessa.
Approvazione familiare e significato emotivo dello show
La famiglia di Liam Payne ha dato l’ok alla messa in onda della serie dopo aver valutato attentamente contenuti ed effetti emotivi derivanti dalla visione pubblica postuma dell’artista. È stato confermato che questa scelta rispecchia quello che sarebbe stato il desiderio dello stesso cantante se fosse ancora vivo oggi: lasciare ai fan qualcosa che raccontasse non solo la musica ma anche momenti importanti vissuti dietro le quinte durante la costruzione delle star emergenti.
Building the Band si configura così non soltanto come intrattenimento ma anche come testimonianza diretta della passione artistica coltivata fino all’ultimo giorno da Liam Payne; diventa omaggio concreto verso chi lo seguiva sin dagli esordi negli One Direction fino all’evoluzione personale successiva fuori dai riflettori più accesi del pop mainstream internazionale.
Il pubblico potrà assistere ad emozioni autentiche filtrate attraverso prove vocali intense dove conta solo ciò che si sente davvero senza distrazioni visive o pregiudizi estetici; sarà inoltre possibile cogliere sfumature nuove rispetto all’immagine pubblica tradizionale dell’artista grazie agli interventi critici calibrati sul talento puro piuttosto che sulla fama consolidata o sull’apparenza scenica classica delle star contemporanee.
