Bryce Dallas Howard, attrice e regista di successo, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sui film che non hanno raggiunto i risultati sperati, come Argylle – La super spia. In un’intervista a The Independent, ha spiegato perché non si sorprende mai quando un progetto cinematografico fallisce. Scopriamo insieme le sue parole e il contesto dietro queste dichiarazioni.
L’analisi dei flop: cosa succede sul set
Bryce Dallas Howard ha rivelato che durante le riprese di un film è possibile intuire se il progetto avrà successo o meno. “Si può sempre prevedere che accadrà mentre lo stai realizzando”, ha affermato l’attrice. Questo approccio pragmatico riflette la sua esperienza nel settore, dove ha lavorato in produzioni di grande successo come Jurassic World, che ha incassato oltre 1 miliardo di dollari.
Il punto di vista del regista
Howard ha sottolineato il suo ruolo come attrice, affermando: “Non sono mai rimasta sconvolta quando qualcosa non funziona”. Per lei, l’importante è essere al servizio della visione del regista. Se un film non si sviluppa come previsto, l’attrice sente di non poter essere delusa. “Non sei la persona che lo sta realizzando”, ha aggiunto, evidenziando la distinzione tra il lavoro dell’attore e quello del regista.
Lo sguardo esperto
Questa prospettiva pragmatica permette a Bryce Dallas Howard di mantenere un equilibrio emotivo nel corso della sua carriera, distinguendo il proprio contributo artistico da dinamiche più ampie che influenzano l’esito finale del film.
Le emozioni legate ai flop
In questa stessa intervista, Bryce ha parlato anche delle reazioni emotive legate ai fallimenti cinematografici. Ha osservato come suo padre, Ron Howard, reagisca diversamente rispetto a lei quando un suo film non ottiene i risultati sperati. Mentre Bryce mantiene una certa distanza emotiva dalla situazione, Ron vive in modo più intenso l’impatto del flop.
Un consiglio prezioso da Clint Eastwood
Un episodio significativo riguarda un consiglio ricevuto da Clint Eastwood dopo il fallimento di Cuori ribelli, con Tom Cruise e Nicole Kidman. Ron Howard si era rivolto all’amico per cercare conforto e saggezza. Clint gli aveva detto: “Una carriera è come una stagione televisiva. Hai 24 episodi; alcuni saranno brutti, altri passabili e forse cinque saranno davvero forti”. Questa metafora sottolinea l’importanza della resilienza nel mondo del cinema.