Bono agli occhi dei riflettori: il racconto intimo tra musica, ricordi e spiritualità in uno show raccolto al beacon theatre
Bono si esibisce al Beacon Theatre di New York in uno spettacolo intimo, raccontando la sua vita e la carriera con narrazioni personali e versioni unplugged delle canzoni degli U2.

Bono si racconta in uno spettacolo intimo al Beacon Theatre di New York, alternando narrazione personale e versioni unplugged degli U2, in un ritratto filmato da Andrew Dominik che svela l’uomo dietro la star. - Unita.tv
Bono, leader indiscusso degli U2, si presenta in una veste inedita, lontano dalle enormi arene e dai suoi compagni di band storici. Nel 2023 il frontman si è esibito al beacon theatre di New York in uno spettacolo raccolto che resta impresso non solo per l’aspetto musicale ma anche per la forte componente narrativa. Il live, diretto dal regista Andrew Dominik e tratto dal memoir Surrender: 40 Songs, One Story , costruisce un percorso personale e artistico, rivelando lati poco noti del musicista.
Le versioni unplugged e la musica che accompagna le parole
Durante la serata al beacon theatre, il racconto di Bono si interrompe più volte per lasciare spazio a versioni unplugged di alcune canzoni simbolo degli U2. Sunday bloody sunday e with or without you vengono proposte in arrangiamenti spogli, accompagnate da arpa e violoncello, senza le consuete sonorità rock elettriche della band. Queste interpretazioni restituiscono una dimensione nuova e più intima ai brani, che diventano parte integrante della narrazione.
In platea, Bono ha potuto ascoltare una lunga ovazione durata 7 minuti, alla presenza della moglie Ali e della figlia Eve Hewson, attrice e figlia del frontman. Bono rivela un lato inedito come showman esperto e capace di coinvolgere anche solo con parole, racconti ed emozioni. La sua professione di umiltà si intreccia con la consapevolezza dei rischi legati alla fama. In una recente intervista al quotidiano francese Le Monde, ha sottolineato come diventare una figura pubblica possa portare a perdere la propria umanità, trasformandosi in una caricatura agli occhi del pubblico e di se stessi, sviluppando un’armatura quasi impenetrabile.
Dal dialogo con luciano pavarotti alla malinconia dei ricordi familiari
Una delle storie più toccanti della serata riguarda l’incontro di Bono con Luciano Pavarotti. Il tenore italiano si presentò a Dublino non invitato, accompagnato da una troupe di Rai1. Bono ne ricorda con emozione i dialoghi al pub con il padre Bob, tenore a sua volta ma incapace di accettare pienamente il successo del figlio. Il racconto sul palco tocca anche momenti di profonda tristezza. Bono descrive la malinconia che lo ha accompagnato durante la morte del padre e il rapporto con la madre, morta precocemente e sepolta vicino alla sala prove dove si allenava.
Il film e la sua struttura
Il film che documenta questa esperienza è girato in bianco e nero, con una narrazione suddivisa in capitoli. Andrew Dominik, regista con una solida esperienza nei documentari rock, firma questo ritratto intimo di Bono. Tra i suoi lavori ricordiamo documentari su Nick Cave e progetti che raccontano musicisti famosi, oltre al controverso Blonde su Marilyn Monroe del 2022. Stories of surrender è quindi un tentativo di superare la maschera costruita dalla fama per svelare Paul David Hewson, cioè Bono. Il risultato mostra un artista capace anche di raccontarsi oltre la musica.
In produzione ha collaborato anche la casa di produzione Plan B di Brad Pitt. La pellicola sarà disponibile su Apple TV a partire dal 30 maggio 2025. Questo progetto fotografa il percorso di un musicista che ha attraversato decenni di storia della musica e della cultura, raccontando se stesso attraverso le note e le parole, in un confronto sincero con il pubblico più attento.
Uno show intimo con un racconto personale intenso
L’evento al beacon theatre si distingue nettamente dai grandi concerti a cui Bono e gli U2 hanno abituato il pubblico. Qui, non ci sono Adam Clayton, David “The Edge” Evans e Larry Mullen Jr a completare la band. Bono si affida ad una dimensione più raccolta e riflessiva, alternando parole a momenti di musica senza fronzoli. Lo spettacolo non è solo un concerto, ma un racconto che inizia da un episodio decisivo della sua vita, una crisi cardiaca del 2016 legata a una malformazione dell’aorta. Da quell’intervento arriva uno sguardo retrospettivo verso la sua infanzia, segnata dalla morte prematura della madre Iris, che ha segnato profondamente lui, il padre e il fratello.
Nel viaggio, emerge la figura del fratello maggiore, che ha regalato a Bono una chitarra come simbolo di salvezza e via di fuga verso la musica e un futuro differente. Il racconto tocca anche la nascita e la crescita degli U2, la storia d’amore con Ali, incontrata nello stesso periodo in cui la band prendeva forma, e i progetti di solidarietà, come quelli lanciati dopo il Live Aid per combattere fame e povertà. C’è spazio inoltre per la trasformazione della fede che ha accompagnato Bono dagli anni dell’adolescenza, con un cristianesimo politico, a una spiritualità più serena e personale che segna il presente.