Blake Lively sotto accusa per presunte condizioni di lavoro difficili nello store online Preserve
Blake Lively affronta critiche da ex dipendenti di Preserve, descrivendo un ambiente di lavoro caotico e poco professionale, mentre l’attrice è già coinvolta in dispute legali.

Blake Lively è al centro di polemiche per le condizioni di lavoro criticate da ex dipendenti del suo negozio online Preserve, descritto come un ambiente caotico e poco professionale, che ha portato alla chiusura dell’attività. - Unita.tv
Blake Lively si trova al centro di nuove polemiche legate alla gestione di un’attività commerciale chiusa da tempo. Dopo mesi di tensioni legali con Justin Baldoni, regista e co-protagonista del suo ultimo film, l’attrice deve ora affrontare critiche rivolte da alcuni ex dipendenti del suo negozio online Preserve. Questi lavoratori hanno descritto l’ambiente come caotico e poco sano, con dettagli che gettano ombre sull’organizzazione dell’impresa e sulle condizioni offerte al personale.
Le accuse degli ex dipendenti contro blake lively e preserve
Sei ex collaboratori di Preserve hanno parlato apertamente, definendo la realtà lavorativa sotto la guida di Blake Lively come “un disastro totale”. È sorprendente, dicono, ascoltare la stessa attrice che oggi si rivolge a situazioni lavorative difficili, mentre lei stessa avrebbe gestito un contesto descritto come tossico ed estremamente stressante. Un ex membro dello staff ha raccontato a un quotidiano britannico che i problemi erano continui: disorganizzazione, tensioni emotive e un’atmosfera complicata avevano caratterizzato la routine lavorativa.
Un ambiente caotico e poco curato
Il racconto è preciso nel dipingere uno spazio di lavoro non curato, senza una vera direzione e con dinamiche interne problematiche. Le testimonianze si concentrano sul disagio vissuto, non solo in termini di gestione emotiva ma anche nella pratica quotidiana, come pagamenti irregolari e mancanza di strumenti di base per lavorare serenamente. Questo quadro contribuisce a sollevare dubbi sull’effettiva capacità di leadership di Lively durante il periodo in cui gestiva Preserve.
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Preserve: dal lancio ambizioso al lento declino
Il progetto Preserve nacque nel 2014, con l’ambizione di creare una piattaforma ispirata a modelli come Goop di Gwyneth Paltrow. Lo scopo era offrire un sito dedicato al lifestyle, capace di attrarre un pubblico interessato a prodotti selezionati e contenuti curati. La realtà però si discostò presto dall’idea iniziale. Le vendite non decollarono, e il traffico sul sito non raggiunse gli obiettivi previsti. Questi risultati hanno portato, prima o poi, a chiudere l’impresa.
Un ambiente di lavoro poco curato
Da quanto emerge dalle testimonianze, oltre ai risultati commerciali scarsi, il clima in Preserve non era dei migliori. Un ex dipendente ha raccontato che Lively appariva distaccata, quasi indifferente a quanto accadeva all’interno dello store. L’impressione generale è stata quella di lavorare in un ambiente poco curato e fonte di stress. Questo aspetto contrasta con la figura pubblica della star, nota per la sua carriera cinematografica e per altre iniziative imprenditoriali.
Problematiche gestionali e condizioni di lavoro segnalate dallo staff
Le testimonianze raccolte delineano una situazione in cui molti aspetti organizzativi risultano trascurati. Alcuni ex dipendenti hanno segnalato che gli stipendi venivano erogati con ritardo, elemento che aggiunge un peso ulteriore al clima già difficile. Inoltre, si sostiene che per settimane o mesi l’ufficio di Preserve fosse privo di mobili essenziali come scrivanie. Questo dettaglio testimonia una carenza di attenzione agli spazi di lavoro necessari per svolgere le attività in modo dignitoso.
Un luogo poco professionale e abbandonato
Il senso di trascuratezza ha contribuito a definire Preserve come un luogo poco professionale, rispecchiato anche dalla scarsità di personale e da procedure gestionali inefficaci. Non è chiaro se queste mancanze siano imputabili direttamente alla condotta di Blake Lively o a chi si occupava della parte amministrativa, ma è evidente che l’attrice fosse coinvolta nella direzione generale del progetto. Per ora l’entourage di Lively non ha rilasciato commenti ufficiali riguardo a queste ultime accuse.
Le rivelazioni arrivano in un momento in cui l’attrice si trova già impegnata in dispute legali, aggravando la pressione attorno alla sua figura pubblica. I dettagli emersi riguardano un’attività contestata non solo per il suo risultato economico ma anche per il modo in cui era amministrata e vissuta da chi ci lavorava. Queste nuove accuse potrebbero influenzare la percezione del pubblico in relazione all’immagine di Blake Lively sia come imprenditrice che come personaggio pubblico.