Una bambina di due anni ha subito un’aggressione grave da parte di un pitbull appartenente alla famiglia. Il fatto è successo nel pomeriggio di giovedì 6 giugno 2025, intorno alle 17.30, a Selva di Fasano, un comune della provincia di Brindisi. La piccola ha riportato ferite serie alla testa e si trova ora in ospedale in condizioni critiche. In questo articolo vengono ricostruiti i dettagli dell’evento e le modalità del soccorso.
L’aggressione del pitbull: dinamica e primo intervento
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine intervenute sul posto, la bambina è stata azzannata alla testa dal pitbull di proprietà del nonno. Al momento non sono chiare le cause che hanno scatenato l’atteggiamento aggressivo dell’animale. Da una prima testimonianza, la madre della piccola si è lanciata contro il cane per fermarlo e nel tentativo di salvare la figlia è rimasta ferita anche lei. L’intervento tempestivo di familiari e vicini ha permesso di bloccare l’animale e di mettere in sicurezza la bambina, che però aveva già riportato gravi lesioni craniche.
L’intervento rapido dei familiari e la presenza del cane nella stessa abitazione hanno suscitato grande preoccupazione nella comunità locale, dove l’episodio ha acceso un dibattito sulla gestione dei cani di razza potenzialmente pericolosa in ambienti domestici frequentati dai bambini.
Soccorsi e trasferimento della bambina tra gli ospedali
Dopo l’aggressione la bambina è stata inizialmente portata al punto di primo intervento di Fasano per le prime cure di emergenza. Viste le condizioni critiche, le equipe mediche hanno disposto il trasferimento al pronto soccorso dell’ospedale “Perrino” di Brindisi. Qui si sono effettuati ulteriori accertamenti medici che hanno evidenziato la necessità di un supporto pediatrico specializzato di alto livello.
Per questo motivo la bambina è stata infine trasferita all’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari, struttura di riferimento regionale per le emergenze infantili. Al momento risulta ricoverata in reparto di terapia intensiva pediatrica. Il quadro clinico resta serio e i medici stanno seguendo costantemente la sua evoluzione. Non sono ancora state rese note dichiarazioni ufficiali sulle prospettive di guarigione.
Il contesto legale e le indagini sull’accaduto
Le autorità locali hanno avviato indagini per chiarire la dinamica completa dell’aggressione. Gli investigatori stanno accertando se vi siano stati comportamenti imprudenti nella custodia del cane e se sussistano responsabilità penali per chi lo deteneva. La famiglia ha collaborato fin da subito con le forze dell’ordine.
L’episodio a Selva di Fasano ha riportato l’attenzione sui rischi legati alla presenza di cani di razza forte nelle case con bambini molto piccoli. Si valutano anche le normative locali riguardo alla tenuta degli animali pericolosi e le possibili modifiche per garantire maggiore sicurezza nelle abitazioni.
Sviluppi dell’inchiesta
Gli sviluppi dell’inchiesta saranno fondamentali per capire meglio come sia potuta accadere una aggressione così grave in un ambiente familiare e per stabilire eventuali misure di prevenzione future volte ad evitare tragedie simili.