Benedict Cumberbatch, noto per il ruolo di Doctor Strange nell’MCU, ha espresso un forte disappunto riguardo agli sprechi alimentari e ambientali durante le produzioni cinematografiche, in particolare quelle Marvel. L’attore britannico ha raccontato delle difficoltà legate alla dieta prevista per il suo personaggio e ha illustrato il proprio impegno verso comportamenti più consapevoli, soprattutto quando ricopre il ruolo di produttore con la sua società SunnyMarch. Le sue osservazioni sono emerse durante il podcast Ruthie’s Table, dove si è concentrato sulle responsabilità individuali e collettive per ridurre l’impatto negativo sul pianeta.
I sacrifici alimentari richiesti per interpretare doctor strange nei film Marvel
Per calarsi nel ruolo di Doctor Strange, Benedict Cumberbatch ha dovuto seguire una dieta piuttosto rigida e frequente che prevedeva cinque pasti al giorno, con spuntini a base di alimenti come uova bollite, cracker con burro di mandorle e formaggio. L’attore ha definito questa abitudine “orribile” sottolineando come mangiare oltre la fame naturale generi sprechi inutili. Nel podcast, Benedict ha messo in discussione questa pratica raccontando di come l’eccesso di cibo consumato sul set avrebbe potuto invece sfamare molte persone. Sottolinea così come le richieste dietetiche per ragioni di scena siano spesso poco riflettute sotto il profilo etico e sostenibile.
Queste assunzioni alimentari frequenti e abbondanti diventano emblematiche di un sistema produttivo che non sempre riflette su cosa significhi davvero responsabilità ambientale o sociale. Cumberbatch invita a considerare un criterio diverso per organizzare le giornate lavorative legate ai set cinematografici. La riflessione parte dal gesto semplice della quantità di cibo, per arrivare a questioni più ampie che coinvolgono tutto ciò che circonda una produzione, come attrezzature, trasporti, materiali e risorse. Questo approccio mette in luce come il settore dell’intrattenimento possa avere grandi margini di miglioramento nella gestione delle risorse.
Sprechi ambientali nei grandi set cinematografici: tra scenografie, energia e logistica
Oltre al tema alimentare, Benedict Cumberbatch ha puntato l’attenzione sugli sprechi visibili durante le produzioni come quelle Marvel. Ha indicato la creazione di scenografie che spesso non vengono riutilizzate o riciclate, generando grandi quantità di materiali di scarto. Ha richiamato anche l’uso massiccio di energia elettrica, illuminazione artificiale e le emissioni derivanti dal trasporto di persone e materiali, oltre agli alloggi temporanei che richiedono ulteriori risorse. Questi elementi rappresentano fattori chiave che contribuiscono a un’impronta ecologica elevata.
L’attore ha evidenziato la discrepanza tra la crescente attenzione pubblica verso la sostenibilità e le pratiche ancora poco virtuose presenti nei luoghi di lavoro cinematografici. Questi sprechi sono spesso sottovalutati perché nascosti dietro la macchina produttiva. Di fatto, la produzione di film di grande risonanza come quelli Marvel coinvolge centinaia di persone, infrastrutture complesse e molteplici fornitori. Occorre quindi un cambio di mentalità per rendere queste operazioni più attente all’ambiente, in diversi ambiti: dai materiali usati, alle modalità di consumo energetico fino alle pratiche di riciclo dei materiali da scena.
Le proposte di cumberbatch per un set cinematografico più rispettoso dell’ambiente
Consapevole delle critiche che spesso colpiscono la categoria degli attori quando affrontano temi climatici, Benedict Cumberbatch ha offerto alcuni spunti per migliorare l’impatto della produzione sul pianeta. Ha suggerito di avviare dialoghi concreti sul set riguardo a comportamenti quotidiani più sostenibili. Per esempio, ha evidenziato come non sia necessario fornire bottiglie di plastica monouso alla troupe, se esistono alternative compatibili con le condizioni ambientali. Capisce che in certi contesti, come il deserto, soluzioni diverse possano essere più pratiche, ma invita a ripensare queste abitudini nella maggior parte dei casi.
Questo tipo di approccio, fatto di scelte semplici ma precise, potrebbe ridurre significativamente rifiuti e sprechi. In qualità di produttore, attraverso SunnyMarch, Cumberbatch punta a integrare queste idee nelle produzioni che segue personalmente. L’attore sottolinea l’importanza di responsabilizzare non solo le persone davanti alla macchina da presa, ma l’intero gruppo di lavoro, favorendo una maggiore attenzione alle risorse impiegate e ai dettami di natura ecologica.
Le parole di Benedict risuonano in un settore che fatica ancora ad adattarsi a livelli più rigidi di tutela ambientale. Il richiamo a comportamenti più consapevoli suggerisce che anche in un’industria come quella cinematografica grande consumatrice di risorse, è possibile trovare soluzioni per ridurre sprechi. La strada indicata parte da accorgimenti pratici implementabili da subito sui set, fino a una revisione più ampia dei processi produttivi.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Serena Fontana