Ben Affleck elogia Matt Damon per le sue scelte cinematografiche e il nuovo progetto con Nolan

Ben Affleck elogia l’amico Matt Damon per le sue scelte artistiche, mentre Damon si prepara a interpretare Ulisse in “The Odyssey” di Christopher Nolan, con un cast stellare.

Ben Affleck elogia Matt Damon per le sue scelte cinematografiche e il nuovo progetto con Nolan

Ben Affleck elogia Matt Damon per le sue scelte cinematografiche e il nuovo progetto con Nolan - unita.tv

Ben Affleck ha recentemente espresso il suo apprezzamento per l’amico Matt Damon, sottolineando l’importanza di scegliere i progetti cinematografici in base al regista. Questa strategia ha portato Damon a lavorare con il noto cineasta Christopher Nolan nel suo ultimo film, “The Odyssey“, un ambizioso adattamento dell’epica di Omero. L’amicizia tra i due attori, che si conoscono da anni, si riflette nelle loro carriere parallele, caratterizzate da scelte artistiche significative.

Matt Damon e la sua carriera di successo

Matt Damon ha costruito una carriera impressionante, iniziando con il suo trionfo agli Oscar nel 1998 per la sceneggiatura di “Will Hunting – Genio ribelle“. Da quel momento, ha collaborato con registi di fama mondiale, tra cui Steven Spielberg in “Salvate il soldato Ryan“, Anthony Minghella in “Il talento di Mr. Ripley“, Robert Redford in “La leggenda di Bagger Vance“, Steven Soderbergh in “Ocean’s Eleven” e Ridley Scott in “Sopravvissuto – The Martian“. Queste esperienze hanno arricchito il suo bagaglio artistico, permettendogli di affrontare ruoli complessi e diversificati. Affleck ha notato come Damon abbia saputo orientarsi verso i progetti giusti, scegliendo di lavorare con registi di grande talento, il che ha senza dubbio contribuito al suo successo.

Affleck ha dichiarato a GQ che Damon ha compreso l’importanza di concentrarsi sul regista come criterio fondamentale per decidere se accettare un ruolo. Questa scelta, secondo l’attore, è stata molto saggia e ha aperto a Damon opportunità di lavorare in film di alto profilo. Affleck ha citato “Salvate il soldato Ryan” come uno dei ruoli più significativi di Damon, evidenziando l’importanza di collaborare con grandi nomi del cinema.

La collaborazione tra Damon e Nolan

Il nuovo film “The Odyssey” rappresenta la terza collaborazione tra Matt Damon e Christopher Nolan, dopo “Interstellar” e “Oppenheimer“. In questo progetto, Damon interpreta Ulisse, il protagonista dell’epica omerica, affiancato da un cast stellare che include Anne Hathaway, Zendaya e Tom Holland. Affleck ha manifestato il desiderio di visitare il set del film per osservare Nolan mentre dirige, esprimendo ammirazione per il lavoro del regista, considerato uno dei più grandi nel panorama cinematografico contemporaneo.

Affleck ha condiviso con GQ alcune delle conversazioni recenti avute con Damon, rivelando che l’amico è attualmente impegnato in prove di stunt per il film. Ha descritto il progetto come fisicamente impegnativo, paragonandolo a “The Bourne Identity“, dove la preparazione per le scene d’azione è cruciale. La dedizione di Damon nel prepararsi per questo ruolo dimostra il suo impegno nel fornire una performance di alta qualità.

Ben Affleck e il suo ritorno al cinema d’azione

Nel frattempo, Ben Affleck è pronto a tornare sul grande schermo con il sequel “The Accountant 2“, che arriverà nelle sale italiane il 24 aprile. Nonostante il suo ritorno a un genere che ha caratterizzato gran parte della sua carriera, Affleck è consapevole che il suo tempo nel cinema d’azione è limitato, soprattutto per motivi legati all’età. Ha confessato che, mentre in passato era entusiasta di affrontare scene di combattimento e acrobazie, ora tende a chiedere quando entrerà in scena lo stuntman, riconoscendo le abilità superiori di questi professionisti.

Affleck ha sottolineato che, dopo aver girato scene d’azione, ci si ritrova spesso stanchi e ammaccati, e che è preferibile avere qualcuno che possa eseguire queste sequenze in modo impeccabile. Questa riflessione mette in luce un aspetto interessante della carriera di un attore, dove la consapevolezza dei propri limiti diventa parte integrante del processo creativo.