
"Belve crime" su Rai 2, condotto da Francesca Fagnani, propone interviste esclusive e approfondimenti sui casi di cronaca nera più controversi, inaugurando con il caso di Massimo Bossetti e l’omicidio di Yara Gambirasio. - Unita.tv
Il legame tra la televisione italiana e la cronaca nera si rafforza con un nuovo programma targato Rai 2. Dopo il successo di “Belve”, Francesca Fagnani protagonista di uno spin-off dedicato ai casi di cronaca giudiziaria più noti e controversi: “Belve crime”. Al centro della prima puntata un nome che ha segnato il dibattito pubblico negli ultimi anni, Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il programma promette interviste dirette e approfondimenti rigorosi, per esplorare personalità e vicende senza censure e con un taglio insolito per la tv generalista.
Belve crime, il racconto diretto dei protagonisti della cronaca giudiziaria
Il canale Rai 2 ha fissato la prima puntata di “Belve crime” a martedì 10 giugno 2025, alle ore 21.20. Francesca Fagnani, già apprezzata per il suo stile incisivo e la capacità di entrare in profondità nelle storie degli ospiti, conduce il programma. La particolarità è nel formato: l’intervista diretta ai protagonisti o a chi ha ruoli di rilievo nei casi giudiziari di cronaca nera. L’intento vuole essere quello di andare oltre la cronaca sensazionalistica, offrendo uno sguardo a 360 gradi sui fatti, gli attori e le dinamiche umane che ne sono alla base
La scelta della conduttrice di gestire il format in modo schietto e senza fronzoli sottolinea la volontà di evitare spettacolarizzazioni gratuite. Ogni episodio comincerà con la presentazione del caso a cura del giornalista Stefano Nazzi, autore di libri e podcast specializzati in cronaca nera. La sua introduzione aiuterà a contestualizzare episodi e testimonianze, prima dell’incontro diretto con i protagonisti.
Massimo bossetti e l’omicidio di yara gambirasio nel primo appuntamento
Il debutto di “Belve crime” si concentra su un caso che ha diviso l’opinione pubblica italiana per oltre un decennio: l’omicidio di Yara Gambirasio, avvenuto a Brembate nel novembre del 2011. Massimo Bossetti, arrestato nel 2014 come “ignoto 1” per il DNA ritrovato sugli indumenti della vittima, è stato condannato in via definitiva dalla corte di assise di Bergamo. La sua posizione ha scatenato dibattiti tra chi ritiene che la condanna sia stata giusta e chi invece parla di possibili errori giudiziari.
Francesca Fagnani ha realizzato un’intervista esclusiva presso il carcere di Bollate, a Milano, dove Bossetti è detenuto. Le domande della conduttrice, molto precise e puntuali, mirano a far emergere aspetti meno noti del protagonista e del processo. Non si tratta di un semplice racconto, ma di un confronto che cerca di capire chi sia l’uomo dietro l’accusa pesante. Questo tipo di intervista, soprattutto con un personaggio così controverso, rappresenta un passaggio delicato tra informazione e approfondimento umano.
Bossetti aveva già attirato l’attenzione con il documentario Netflix “Il caso Yara”. L’esperienza televisiva di Fagnani potrà far emergere dettagli inediti o almeno aiutare a creare una nuova chiave di lettura, meno condizionata dalla pressione mediatica che ha caratterizzato finora la vicenda. A differenza di altri programmi simili, “Belve crime” vuole evitare di trasformare il processo in uno show, ma piuttosto lasciare spazio all’aspetto umano e sociale dietro il caso giudiziario.
Ospiti ancora top secret e il valore della narrazione giornalistica
Il resto della prima puntata di “Belve crime” rimane avvolto nel mistero. La produzione, curata da Rai Direzione Intrattenimento Prime Time con Fremantle Italia, tiene segreti gli altri ospiti che andranno a comporre la scaletta. L’intento è quello di mantenere alto l’interesse e la suspense, valorizzando ogni intervista come un momento unico di racconto diretto.
Stefano Nazzi aprirà ogni nuova parte con una breve sintesi dei fatti e delle persone coinvolte. La sua esperienza nella cronaca giudiziaria, nata anche tra libri e podcast, serve a fornire spunti chiari e precisi, indispensabili in uno spazio televisivo. Il programma è stato realizzato con il contributo di più autori, tra cui Giorgio Cappozzo, Francesca Filiasi e altri, sotto la supervisione dell’autore Giancarlo De Andreis e la regia di Mauro Stancati.
La presenza di una giornalista come Francesca Fagnani in ruoli così delicati conferma la volontà di trattare questi temi con rispetto e approfondimento, senza cedere alla spettacolarizzazione o alla semplice caccia all’audience. La prima puntata, trasmessa anche on demand su RaiPlay, punta a stimolare riflessioni più profonde sulla cronaca nera e sui suoi protagonisti, mescolando rigore e narrazione diretta.