Home Basilea accende l’eurovision song contest 2025 con spettacolo, emozioni e dieci paesi in finale

Basilea accende l’eurovision song contest 2025 con spettacolo, emozioni e dieci paesi in finale

L’eurovision song contest 2025 ha debuttato a Basilea, Svizzera, con performance emozionanti e un videomessaggio di Céline Dion, celebrando la diversità musicale e il legame con le origini del concorso.

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L'Eurovision Song Contest 2025 è iniziato a Basilea, in Svizzera, con una prima semifinale ricca di performance variegate, ospiti italiani e un emozionante videomessaggio di Céline Dion, celebrando la storia e la diversità musicale europea. - Unita.tv

L’eurovision song contest 2025 ha preso il via il 13 maggio nella St. Jakobshalle di Basilea, tornando in Svizzera dopo 36 anni. La prima semifinale ha mostrato un mix di performance diversificate e momenti intensi, un’anticipazione di ciò che attende i fan nei prossimi giorni. Tra ospiti italiani, sorprese visive e un videomessaggio inaspettato, la serata ha messo sotto i riflettori la varietà musicale del concorso.

La svizzera torna protagonista con un evento ricco di musica e tradizione

La scelta di Basilea come sede per l’eurovision 2025 ha un significato storico: la Svizzera ospita l’evento dopo più di tre decenni, riallacciando un legame con le origini del contest nato proprio in terra elvetica nel 1956. La St. Jakobshalle ha offerto una cornice moderna e capace di accogliere migliaia di spettatori. La serata d’apertura ha mescolato intrattenimento e riferimenti al passato, attraverso un video introduttivo dedicato alla scena musicale svizzera e un tributo ai primi anni dell’eurovision. A condurre, Sandra Studer e Hazel Brugger hanno alternato battute leggere a momenti di riflessione, creando un’atmosfera accogliente e vivace. I commenti in diretta sono stati curati da Gabriele Corsi e BigMama, ormai punti di riferimento per i telespettatori italiani. Lo show ha costruito un ponte tra presente e passato, posizionando la Svizzera non solo come ospite, ma come protagonista attiva nella celebrazione della musica europea.

L’Italia tra passione e ritmo grazie a lucio corsi e gabry ponte

L’Italia si è distinta senza dover superare la semifinale, beneficiando della qualificazione automatica. Lucio Corsi ha portato sul palco “Volevo essere un duro”, un brano che ha catturato l’attenzione per la sua intensità emotiva e uno stile personale che sfida le convenzioni. La sua interpretazione ha offerto un momento di introspezione in un contesto ricco di effetti scenici e coreografie. Dall’altro lato, Gabry Ponte ha rappresentato San Marino con la canzone “Tutta l’Italia”, un’esplosione di energia che ha riportato la St. Jakobshalle ai grandi club e alle hit dance del passato. Il suo set è stato caratterizzato da un ritmo travolgente e da sonorità elettroniche, capaci di coinvolgere immediatamente chi osservava. Questi due diversi modi di esprimere l’italianità hanno contribuito a sottolineare la varietà e la forza della scena musicale italiana all’eurovision, andando a consolidare la presenza del nostro paese nel panorama europeo.

Performance che raccontano emozioni e storie dai paesi in gara

La prima semifinale ha messo in scena artiste e artisti capaci di variare tra atmosfere e temi molto diversi. I fratelli VÆB dell’Islanda hanno acceso subito l’arena con “Roða”, un brano positivo e pieno di energia che ha coinvolto chiunque appena sono saliti sul palco. La loro presenza solida e luminosa ha reso il pubblico partecipe fin dall’inizio. La Polonia ha invece scelto una rappresentazione scenica molto curata, con Justyna Tekka che ha trasformato “Gaia” in un suggestivo racconto fantasy avvolto da fiocchi di neve e luci soffuse, un’atmosfera che ha catturato lo sguardo. La Slovenia ha optato per un racconto carico di sentimento grazie a Klemen, che ha dedicato la sua esibizione alla moglie malata, un momento di forte impatto emotivo accompagnato da immagini intense. L’Estonia ha inserito una nota di comicità con Tommy Cash e la sua “Espresso Macchiato”, una performance fuori dai canoni convenzionali, tra italo-pop e satira, in grado di strappare un sorriso. Il Belgio ha puntato su un’estetica psichedelica e colorata con Re Sebastian, che ha dato vita a un sogno visivo simile a un viaggio lisergico dentro un club notturno. Questi numeri confermano l’eurovision come palcoscenico di diversità e interpretazioni creative radicate nel vissuto di ogni paese.

I finalisti della prima semifinale e le ultime esibizioni in gara

Al termine delle esibizioni si sono dati battaglia paesi con proposte molto diverse. L’Azerbaigian ha portato i Mama Gamma, una band carica di ironia e libertà, che ha caricato l’atmosfera con una festa in stile campagna. L’Albania ha proposto gli Skodra Elektronike, coppia dentro e fuori dal palco, con “Reby” carico di buonumore e luce. I Paesi Bassi hanno sorpreso con “C’est la vie”, cantato in francese dal giovane Cloud, un pezzo profondo e intimo apprezzato dal pubblico. La Croazia ha presentato Marco Bostik con “Poison Cake”, un mix di teatro e ironia che ha messo in campo una forza narrativa originale. La Svizzera, già qualificata, ha calato ZoëMini con “Voyage”, una melodia malinconica e coinvolgente che ha chiuso la serata lasciando un senso di magnetismo. Infine, Cipro ha concluso con un brano potente e raffinato, che ha trasmesso un sentimento contrastante tra amore e rovina. Dopo l’ultima nota, sono stati annunciati i dieci paesi presenti nella finale, scelti in base al voto del pubblico e della giuria.

Il videomessaggio di céline dion come sorpresa inaspettata della serata

Un momento carico di emozione ha interrotto la tensione dell’attesa con il videomessaggio di Céline Dion, vincitrice del concorso per la Svizzera nel 1988. La cantante ha voluto mandare un saluto affettuoso a tutti i presenti, esprimendo gratitudine per il sostegno ricevuto dalla Svizzera, paese che l’ha lanciata nel successo internazionale. Nel breve messaggio ha sottolineato “quanto questa esperienza abbia segnato la sua carriera” e ha augurato un buon proseguimento di manifestazione, coinvolgendo emotivamente il pubblico. Questo passaggio ha ricordato la lunga storia dell’eurovision, fatta di storie straordinarie e cambiamenti culturali, proprio mentre la competizione si rinnova oggi con nuove voci e colori.