Home Basilea 2025 e l’eurovision, Lucio Corsi scatena polemiche con un’esibizione all’insegna della sobrietà

Basilea 2025 e l’eurovision, Lucio Corsi scatena polemiche con un’esibizione all’insegna della sobrietà

L’esibizione di Lucio Corsi all’Eurovision 2025 a Basilea ha suscitato dibattiti contrastanti, evidenziando la differenza tra approccio minimalista e performance energiche come quelle di Gabry Ponte e Tommy Cash.

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L'Eurovision Song Contest 2025 a Basilea ha visto una performance minimalista di Lucio Corsi per l'Italia, suscitando dibattiti tra critiche e apprezzamenti, mentre esibizioni più spettacolari di Gabry Ponte e Tommy Cash hanno dominato la scena. - Unita.tv

L’eurovision song contest 2025 ha acceso i riflettori su Basilea, dove si è svolta la prima semifinale. L’Italia, pur non in gara, ha avuto un ruolo significativo grazie a Lucio Corsi, rappresentante dei big five con un’esibizione che ha diviso il pubblico e la critica. Il confronto con altri artisti ha amplificato il dibattito intorno alla nostra scelta artistica, aprendo una discussione sulle aspettative e i valori di uno dei palchi musicali più seguiti in Europa.

Lucio corsi e la sua performance minimalista a basilea

Lucio Corsi, cantautore toscano noto per il secondo posto a Sanremo 2025 e vincitore del premio della critica Mia Martini, ha portato a Basilea il suo brano “Volevo essere un duro”. La performance ha puntato sulla semplicità: nessun effetto speciale o illuminazione scenica particolare, solo la sua voce e la musica, accompagnate da una traduzione in inglese per coinvolgere il pubblico internazionale. Questo approccio ha creato un’atmosfera diversa rispetto ai canoni abituali dell’eurovision, dove lo spettacolo visivo si mescola spesso con la musica.

La scelta di una presentazione così sobria è stata letta in due modi diversi. Da un lato, alcuni spettatori e critici hanno apprezzato la coerenza del cantautore e la profondità poetica del testo. Dall’altro, molti hanno segnalato una mancanza di energia e impatto, aspetti ritenuti fondamentali in una gara come questa. L’assenza di scenografia e giochi di luci ha reso l’esibizione di Corsi quasi come una prova tecnica, più intima ma meno coinvolgente per l’ampio pubblico televisivo europeo.

Energia sul palco: gabry ponte e tommy cash

Nella stessa semifinale, la scena è stata dominata da performance molto più esuberanti e colorate. Gabry Ponte, che ha rappresentato San Marino, ha acceso il pubblico con “Tutta l’Italia”, un pezzo energico accompagnato da coreografie e luci accese. La sua capacità di trasformare il palco in una festa ha conquistato voti e applausi, permettendogli di raggiungere la finale del 17 maggio.

Anche Tommy Cash, con il suo brano “Espresso macchiato” cantato in italiano con un tono ironico e dissacrante, ha saputo provocare e divertire. L’artista estone ha giocato sulla teatralità e sul coinvolgimento diretto del pubblico, emergendo come uno degli spettacoli più chiacchierati dell’evento. Questi due casi hanno evidenziato come, per alcuni, una performance vincente debba fondarsi tanto sulla musica quanto sullo show.

In questo clima, l’Italia ha seguito la finale da lontano, senza la partecipazione diretta ma con tante voci accese dai social network. La differenza con le esibizioni più ricche di effetti si è fatta sentire, e non solo a livello tecnico ma anche emotivo per il pubblico europeo.

L’onda critica sui social

I commenti social sono stati immediati, con molte critiche rivolte a Lucio Corsi. Alcuni spettatori hanno definito l’esibizione noiosa, paragonandola a una prova tecnica più che a un momento di grande spettacolo. L’assenza di scenografia è stata ritenuta un’occasione persa, soprattutto considerando il palcoscenico prestigioso dell’eurovision, dove l’impatto visivo spesso supporta il messaggio musicale.

Non sono mancati sostenitori della scelta artistica di Corsi, che ne hanno valorizzato la sincerità e la profondità emotiva. Nonostante ciò, la maggior parte del pubblico europeo, e italiano in particolare, ha manifestato una certa delusione, aspettandosi più colore, movimento e carisma. I voti e l’attenzione raccolti in semifinale hanno confermato questa tendenza.

Tra i nomi più citati nei commenti, spicca quello di Gaia, artista italiana che ha partecipato a Sanremo 2025 con “Chiamo io, chiami tu”. Molti utenti hanno invocato una sua presenza sul palco eurovisivo, ritenendola dotata di una voce e di una presenza scenica più adatte a un evento di questo calibro. La sua performance, ritenuta più esplosiva e coinvolgente, avrebbe potuto attirare maggiori consensi e forse un risultato diverso per l’Italia all’eurovision.

Identità italiana e strategie per il palco europeo

L’esperienza di Lucio Corsi ha diviso il pubblico e aperto un dibattito che va al di là di un semplice giudizio artistico. La scelta di una rappresentanza italiana basata sulla musica e sulla parola più che sullo spettacolo solleva interrogativi sulle modalità con cui il nostro paese intende farsi rappresentare nei grandi eventi internazionali.

Il difetto percepito non è stato tanto nella qualità del brano, quanto nella mancanza di una costruzione scenica capace di valorizzare quella musica davanti a milioni di telespettatori. La finale dell’eurovision del 17 maggio sarà un momento importante anche per comprendere se questa impostazione possa trovare spazio, o se i favori del pubblico e della giuria tendano a premiare un maggiore impatto visivo.

Nel frattempo, Gabry Ponte e Tommy Cash si preparano a contendersi la vittoria. L’Italia osserva da fuori, con qualche rimpianto e tanta voglia di discutere la propria strategia. Dall’ardore di un palco alla sobrietà di una canzone, la sfida continua.