bambi, il celebre cerbiatto protagonista del film disney del 1942, ritorna sul grande schermo con un nuovo adattamento live action. La pellicola, intitolata “bambi una vita nei boschi“, porterà il pubblico dentro la natura con riprese rigorosamente reali di animali selvatici. Questa versione punta a raccontare la storia originale con un approccio più vicino al libro che ha ispirato il classico animato.
Un racconto di sopravvivenza attraverso la natura
Il film segue le vicende di bambi, un cucciolo di cervo che cresce nei boschi affrontando le difficoltà della vita selvaggia. La narrazione si concentra sulla crescita e la scoperta del mondo, mostrando come bambi impari a muoversi in un ambiente pieno di pericoli ma anche di bellezze naturali. Il regista michel fessler ha voluto porre l’accento sulla sopravvivenza senza tralasciare la delicatezza di ogni incontro nel bosco, evidenziando il legame tra gli animali e il loro habitat. Questa scelta sostiene un racconto meno fantastico e più vicino alla realtà, capace di trasmettere un senso di rispetto verso il mondo animale.
Sceneggiatura fedele al libro originale
La sceneggiatura è infatti basata sul libro originale da cui disney prese ispirazione, più fedele e meno edulcorata rispetto alla versione animata. Si tende a far emergere il ciclo della vita e le sue sfide, compresi i momenti di pericolo che segnano la vita di ogni animale nel bosco. Non manca la rappresentazione dei cambiamenti stagionali e delle dinamiche tra le diverse specie, elementi che contribuiscono a dare profondità alla storia e un realismo palpabile.
Un cast di animali veri per un’esperienza immersiva
“bambi una vita nei boschi” si distingue per l’utilizzo esclusivo di animali reali. Cervi, cinghiali, volpi, aquile e altre specie presenti nella foresta diventano i protagonisti assoluti del film. Le riprese sono state effettuate in ambienti naturali, con una produzione attenta a rispettare il comportamento e il benessere degli animali coinvolti. Il risultato punta a far vivere allo spettatore un’esperienza immersiva, come se fosse al centro della natura selvaggia.
Un poema visivo senza effetti speciali
Il regista fessler ha spiegato che l’obiettivo era creare un vero e proprio poema visivo. Ogni sequenza è stata curata per mostrare la bellezza della fauna e dei paesaggi, valorizzando ogni dettaglio. Questa scelta ha richiesto mesi di lavoro sul set, momenti di pazienza e osservazione per catturare i gesti più spontanei e significativi. Non si tratta di ricorrere a effetti speciali o CGI ma di affidarsi al fascino della realtà, per raccontare la storia in modo autentico.
La pluralità delle specie racconta anche la ricchezza dell’ecosistema boschivo, mettendo in evidenza ruoli e gerarchie, come quello del cerbiatto protagonista che deve trovare il proprio posto. L’assenza di doppiatori o animazioni digitali lascia che l’ambiente naturale diventi parte integrante della narrazione, una scenografia viva e in movimento.
Il debutto in sala previsto per il 26 giugno 2025
La distribuzione del film è programmata per il 26 giugno 2025. Questa scelta temporale punta a intercettare un pubblico ampio, dalla famiglia agli appassionati di natura e cinema d’autore. La pellicola arriva a distanza di oltre ottant’anni dal cartone disney, riproponendo una storia nota ma con uno sguardo rinnovato. L’attesa è alta, soprattutto per chi ha apprezzato la poesia e il messaggio ecologico sotteso a bambi fin dalla sua prima apparizione sul grande schermo.
Ambientazioni naturali e collaborazione con esperti
Gli ambienti scelti per le riprese includono foreste concretamente abitabili da animali selvatici, con un lavoro di squadra che ha coinvolto biologi e esperti faunistici. L’intero progetto si presenta come un tentativo di mostrare la natura ai tempi moderni, senza compromessi sulle immagini autentiche. Questo ne fa un esempio di cinema che si avvicina alla documentazione naturalistica, pur mantenendo la struttura narrativa di un film di formazione.
Il trailer e le prime immagini mostrano scene di grande impatto visivo, con bambi e il suo branco alle prese con la dura realtà del bosco. Lo spettatore potrà quindi assistere a momenti di gioco, fuga, apprendimento e confronto con i pericoli, immergendosi in un racconto intimo quanto potente. Il 26 giugno sarà la prova definitiva per verificare se questo approccio al classico possa incontrare il favore del pubblico.