Un film che unisce arti marziali, commedia italiana e thriller si fa strada sulla piattaforma streaming più seguita. La città proibita di Gabriele Mainetti porta lo spettatore nel cuore dell’Esquilino a Roma, un quartiere noto per la sua multietnicità. Il regista romano torna a dieci anni dal successo de Lo chiamavano Jeeg Robot con una pellicola che mescola generi e ambientazioni insolite per il cinema italiano.
Trama e ambientazione: kung fu nella roma multietnica
La storia si svolge principalmente nell’Esquilino, zona centrale di Roma nota per la presenza della comunità cinese. Mei è una giovane donna cinese esperta nelle arti marziali che arriva nella capitale con l’obiettivo di scoprire cosa sia successo alla sorella scomparsa. Le sue indagini la portano a incrociare Alfredo, gestore del ristorante Da Alfredo, anche lui misteriosamente sparito.
Ristoranti e personaggi chiave nel quartiere
Il ristorante Da Alfredo è una trattoria romana in difficoltà economiche guidata da Lorena e dal figlio Marcello , un cuoco disilluso dalle prospettive limitate del locale. Al loro fianco c’è Annibale , amico ambiguo legato a traffici poco chiari. Nel quartiere si trova anche La città proibita, un ristorante cinese frequentato da personaggi ambigui.
L’arrivo di Mei stravolge l’equilibrio della zona: determinata a trovare risposte sulla scomparsa della sorella incontra Marcello e insieme iniziano un percorso tra vendetta, intrighi criminali e qualche accenno romantico. L’indagine li conduce verso una rete oscura che coinvolge i due locali ma soprattutto le persone dietro le sparizioni.
Stile narrativo e tematiche affrontate nel film
Gabriele Mainetti propone una pellicola che fonde diversi generi cinematografici: azione tipica dei film kung fu alla Bruce Lee; elementi comici legati alla tradizione italiana; tensione thriller dovuta ai misteriosi eventi; infine uno sfondo romantico delicato ma presente lungo tutta la narrazione.
Il contesto urbano dell’Esquilino diventa teatro di conflitti sociali non detti ma palpabili sullo sfondo delle vicende personali dei protagonisti. Tematiche come razzismo latente ed integrazione emergono senza forzature attraverso i dialoghi o situazioni vissute dai personaggi secondari.
Le scene d’azione sono coreografate con cura grazie al lavoro del fight coordinator Lian Yang – noto per aver collaborato con produzioni hollywoodiane come Deadpool – mentre Yaxi Liu interpreta Mei dando vita ad acrobazie visive intense ed equilibrate all’interno della trama complessa.
Uscita su netflix e accoglienza critica
La città proibita è disponibile in streaming su Netflix dal 9 luglio 2025 consentendo così al pubblico italiano ed internazionale di accedere comodamente al film direttamente da casa propria o dove preferiscono seguire contenuti digitali on demand.
Nonostante l’originalità nel mixare stili diversi il lungometraggio non ha riscosso grande successo commerciale al botteghino tradizionale durante la sua uscita nelle sale cinematografiche italiane pochi mesi prima dello sbarco digitale sulla piattaforma streaming più popolare del momento.
Mainetti ha ricevuto comunque riconoscimenti importanti dalla critica specializzata vincendo il Nastro d’Argento 2025 per miglior regia grazie all’intensità delle scene girate soprattutto nei combattimenti fisici ben orchestrati dalla stunt woman Yaxi Liu stessa protagonista principale del racconto visivo offerto dalla pellicola.
Cast principale: volti nuovi affiancano attori noti
A interpretare Mei troviamo Yaxi Liu stunt woman professionista già vista in produzioni internazionali come Mulan live action Disney. Per lei questo ruolo rappresenta il debutto ufficiale davanti alla macchina da presa come attrice protagonista.
Al suo fianco Enrico Borello veste i panni di Marcello, giovane chef alle prese con problemi familiari ed economici. Luca Zingaretti interpreta Alfredo, figura chiave scomparsa intorno cui ruota gran parte dell’intrigo narrativo. Sabrina Ferilli dà corpo a Lorena, moglie preoccupata dall’assenza prolungata del marito.
Marco Giallini interpreta Annibale, personaggio controverso segnato da atteggiamenti razzisti oltreché coinvolto in attività illegali; vive inoltre sentimenti contrastanti verso Lorena creando tensione ulteriore nello sviluppo degli eventi.
Incassi modesti nonostante qualità tecniche elevate
La produzione ha avuto costi elevati attestandosi intorno ai 17 milioni euro ma gli incassi raccolti nelle sale italiane sono stati inferiori ai due milioni euro causando perdite significative rispetto alle aspettative iniziali.
Questo risultato conferma difficoltà ricorrenti incontrate dal cinema italiano quando tenta sperimentazioni fuori dagli schemi tradizionali o quando propone generi poco diffusi nel nostro paese come appunto quello delle arti marziali combinate ad altri filoni narrativi tipicamente nostrani.
Mainetti dopo Lo chiamavano Jeeg Robot aveva ottenuto grande consenso anche col successivo Freaks Out uscito durante pandemia Covid-19; tuttavia ora deve fare i conticini rispetto agli investimenti fatti pur mantenendo alta attenzione sul valore artistico mostrato nella confezione finale de La città proibita.