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Arresti a Londra durante le proteste pro-palestina sul set del film con Gal Gadot

Cinque manifestanti a sostegno della Palestina sono stati arrestati a Londra durante una protesta contro il set del film “The Runner”, con Gal Gadot, per le sue posizioni politiche su Israele.

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A Londra, cinque manifestanti pro-Palestina sono stati fermati durante una protesta sul set del film "The Runner" con Gal Gadot, al centro di tensioni politiche legate al suo sostegno a Israele. - Unita.tv

Nel centro di Londra, cinque manifestanti a sostegno della Palestina sono stati fermati dalla polizia, dopo aver preso di mira il set del nuovo film che vede protagonista l’attrice israeliana Gal Gadot. L’episodio ha scatenato attenzione mediatica sulle tensioni legate alle posizioni politiche dell’attrice e le conseguenze che queste hanno avuto anche nel mondo del cinema internazionale.

Manifestazione e intervento della polizia sul set di Londra

Il set di Westminster, dove si sta girando il film The Runner, è stato al centro di una protesta che ha subito attirato l’intervento diretto delle forze dell’ordine. Tre manifestanti sono stati fermati per molestie e per aver impedito illegalmente l’accesso a un luogo di lavoro, mentre altri due sono stati arrestati per partecipazione a manifestazioni precedenti. Le autorità hanno agito tempestivamente per contenere la situazione e mantenere l’ordine.

Le fonti collegate alla produzione hanno fatto sapere che le proteste non hanno bloccato le riprese in corso, che proseguono senza ritardi nonostante il clima di tensione. La polizia ha sottolineato in una nota che le manifestazioni si sono concentrate sul set essenzialmente per il coinvolgimento di un’attrice israeliana, richiamando così la forte connotazione politica della protesta. Nessuna risposta ufficiale è finora arrivata direttamente da Gal Gadot in merito all’accaduto.

Gal gadot e le sue posizioni pubbliche in favore di Israele

Gal Gadot, oltre a essere conosciuta per il suo ruolo di Wonder Woman, è nota anche per aver preso posizioni pubbliche a favore delle azioni di Israele nei confronti di Hamas e della situazione a Gaza. Nata in Israele, Gadot ha servito nell’esercito israeliano e non ha nascosto il proprio sostegno alle scelte del governo nazionale.

Queste prese di posizione hanno suscitato reazioni forti, anche fuori dal contesto politico diretto. Lo scorso marzo, durante la cerimonia per il suo ingresso nella Hollywood Walk of Fame, diverse proteste pro-Palestina hanno fatto eco alle sue dichiarazioni. Le differenze d’opinione pubbliche tra Gadot e altre colleghe, come Rachel Zegler, che si schierano su posizioni opposte, hanno influenzato anche l’approccio e l’esito commerciale di alcune produzioni cinematografiche.

The runner: trama, produzione e impatto delle tensioni politiche

The Runner, diretto da Kevin Macdonald e scritto da Mark Gibson, è una produzione di Amazon MGM Studios che vede Gal Gadot nel ruolo di un avvocato di alto profilo alle prese con una corsa contro il tempo per salvare il figlio rapito. La storia si snoda tra le strade di Londra, mentre la protagonista segue istruzioni criptiche di un interlocutore misterioso.

Il film è atteso con interesse ma rischia di essere influenzato dalle tensioni politiche che circondano la figura di Gadot. Già in passato, altre uscite cinematografiche hanno fatto registrare perdite economiche legate a controversie simili. Ad esempio, la pellicola live-action di Biancaneve ha visto un calo di circa 115 milioni di dollari, anche per via delle posizioni divergenti tra le attrici protagoniste.

Tensioni politiche e cinema: un intreccio sempre più stretto

L’episodio delle proteste a Londra mette in luce la difficoltà di separare la dimensione politica da quella artistica e produce effetti che si diffondono oltre i confini delle polemiche immediate. Anche il mondo del cinema si ritrova così coinvolto nei grandi temi di oggi.