Apple Studios ha messo in cantiere il reboot della celebre commedia romantica “L’amore non va in vacanza”, il film del 2006 diretto da Nancy Meyers. A sorprendere è il modo in cui la stessa regista ha appreso la notizia: non da uno studio o da un comunicato ufficiale, ma da un post su Instagram. Un episodio che sottolinea come spesso a Hollywood i creatori degli originali vengano tagliati fuori dai nuovi progetti.
Nancy Meyers scopre il reboot del suo cult per caso, via social
Nancy Meyers ha scoperto quasi per caso che il suo film sarebbe tornato sullo schermo. L’annuncio, apparso su Instagram, l’ha colta di sorpresa. Nota per titoli come “Tutto può succedere” e “È complicato”, la regista ha commentato con una punta di ironia, mostrando una certa delusione. Apple Studios non l’ha nemmeno contattata o informata prima di lanciare il progetto.
Questa mancanza di comunicazione è ormai una prassi sempre più diffusa a Hollywood. Solo nel 2024, più di un terzo dei reboot e sequel sono stati avviati senza il coinvolgimento diretto degli autori originali. Il risultato? Gli autori si ritrovano spesso tagliati fuori, scatenando discussioni su quanto contino davvero le idee originali rispetto alle logiche di mercato dei grandi studios.
“L’Amore Non Va In Vacanza”: la trama che ha fatto breccia nel cuore del pubblico
Il film racconta la storia di Amanda , montatrice di trailer a Los Angeles, e Iris , giornalista a Londra. Dopo una delusione d’amore, le due decidono di scambiarsi la casa per le vacanze di Natale. Da qui parte una serie di avventure e incontri inattesi.
Nel loro cammino incrociano Graham e Miles , due uomini destinati a entrare nei loro cuori. Il film ha ottenuto un grande successo al botteghino e, nel tempo, è diventato uno dei simboli delle feste natalizie. La sua miscela di romanticismo e comicità, raccontata con leggerezza e sincerità, lo ha fatto amare da generazioni di spettatori.
Hollywood riscopre i cult degli anni ’90 e 2000, spesso ignorando i creatori
Il caso di Apple Studios non è un’eccezione. Negli Stati Uniti è prassi ormai consolidata puntare su reboot e sequel di film anni ’90 e 2000. Tra i titoli che torneranno presto ci sono sequel di “Il diavolo veste Prada”, “Io sono leggenda”, “Amori & incantesimi”, “Pretty Princess”, “Jennifer’s Body” e “Mamma Mia”.
Questi progetti puntano sulla nostalgia del pubblico e sul valore consolidato dei marchi, spesso a scapito del coinvolgimento degli autori originali. Questa tendenza ha acceso un dibattito acceso sul valore artistico e culturale di queste operazioni. Spesso, le storie che hanno segnato un’epoca vengono riproposte alle nuove generazioni senza consultare chi le ha create.
Nancy Meyers e la difficoltà di produrre un nuovo film in tempi incerti
Mentre Apple Studios lavora al reboot del suo film, Nancy Meyers fatica a far partire un nuovo progetto. “Paris Paramount”, una commedia romantica con Penélope Cruz, Michael Fassbender e Owen Wilson, non ha ancora trovato un produttore disposto a investire.
Nonostante il nome della regista e il cast di prim’ordine, il budget elevato ha bloccato il via libera. È un paradosso, visto che negli anni ’90 e 2000 i suoi film erano tra i più visti al cinema. Il fatto che venga esclusa dal reboot di un suo titolo e che fatichi a far uscire un lavoro originale racconta molto del mercato attuale.
Apple Studios punta a tenere vivo un classico amato, mentre Meyers si scontra con un sistema che preferisce i rifacimenti all’innovazione. Nel frattempo, resta alta l’attenzione su come evolveranno le strategie delle grandi case di produzione e sul ruolo che avranno gli autori nei nuovi capitoli delle storie che hanno segnato un’epoca.
Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2025 da Rosanna Ricci