Anne hathaway torna al centro dell’attenzione con un progetto cinematografico che promette di essere fuori dal comune. La celebre attrice premio Oscar è la protagonista della copertina e del servizio fotografico dell’ultimo numero di Vogue, dove ha parlato a lungo del suo ruolo in Mother Mary, il film diretto da david lowery. Il lungometraggio si presenta come un’opera complessa e particolare, caratterizzata da una trama misteriosa e ambientazioni insolite che hanno messo alla prova l’interprete in modi inediti.
Il nuovo film mother mary: trama e ambientazioni particolari
Mother Mary racconta una storia avvolta nel mistero con elementi surreali che ne fanno un prodotto difficile da definire. La vicenda si svolge prevalentemente all’interno di un fienile risalente al XIII secolo, dove anne hathaway interagisce spesso con michaela coel, sua compagna d’avventura sul set. Al centro della narrazione c’è la realizzazione di un abito molto particolare che lega le due protagoniste durante lo svolgimento degli eventi.
Secondo maya singer, giornalista che ha seguito le riprese, chi ha lavorato al film avrebbe vissuto momenti intensi fino allo sfinimento fisico ed emotivo. Il racconto include anche flashback strani e grotteschi definiti “demenziali”, elementi questi che contribuiscono a costruire l’atmosfera enigmatica dell’opera.
Anne hathaway stessa ha descritto il progetto come “molto strano” spiegando quanto fosse necessario non limitarsi a interpretare semplicemente il personaggio ma trasformarsi completamente per offrire materiale su cui david lowery potesse lavorare durante la regia.
Tensione emotiva sul set tra anne hathaway e michaela coel
Le riprese hanno richiesto uno sforzo emotivo intenso soprattutto nelle scene più drammatiche tra anne hathaway e michaela coel. David lowery ha raccontato un episodio significativo: durante una scena particolarmente difficile annie è crollata dicendo “devo chiederti scusa perché temo quello che uscirà da me ti ferirà”. Michaela le ha preso le mani rassicurandola con parole semplici ma forti: “ti voglio bene, mi fido di te”.
Questa dinamica dimostra quanto sia stato profondo il coinvolgimento psicologico dei protagonisti per restituire autenticità alle emozioni rappresentate sullo schermo. Le registrazioni sono durate circa una settimana solo per quella sequenza così carica di stati d’animo diversi.
Michaela coel ha sottolineato la forza necessaria per affrontare questo ruolo così impegnativo mentre anne hathaway si è preparata anche fisicamente allenandosi intensamente nel canto e nella danza senza avere riferimenti precisi riguardo al sound finale del film.
Interpretazione intensa nei panni della popstar in crisi esistenziale
Nel corso della pellicola anne hathaway veste i panni di una popstar alle prese con una crisi personale profonda. L’attrice racconta come per entrare nello stato mentale richiesto dal personaggio abbia dovuto lasciar andare aspetti importanti della propria vita o esperienze difficili da abbandonare fino ad allora.
Questa immersione totale nella parte è stata accolta dall’artista come qualcosa necessario anche se doloroso: “è stato il benvenuto”, dice annie riferendosi alla trasformazione richiesta dalla sceneggiatura ma ammette subito dopo quanto sia stata dura questa esperienza tanto intensa quanto formativa sotto ogni punto vista.
Il lavoro su questo ruolo conferma ancora una volta la capacità dell’attrice americana nel mettersi in gioco senza riserve pur affrontando tematiche complesse o ruoli lontani dalle sue precedenti interpretazioni più note al grande pubblico.
