Andy Serkis si prepara a tornare sul set del nuovo film dedicato al leggendario personaggio di Gollum, stavolta con un doppio ruolo che lo vede protagonista anche dietro la macchina da presa. L’attore britannico è stato ospite del Filming Italy 2025 in Sardegna, occasione durante la quale ha condiviso dettagli sul film e sui suoi altri progetti recenti. La pellicola, prodotta da Peter Jackson e dal team storico della trilogia de “Il signore degli anelli”, è attesa nelle sale a dicembre 2027 e si colloca tra eventi noti ai fan dell’opera di Tolkien.
Nuovo capitolo sulla creazione di gollum, dal set alla regia
Andy Serkis si appresta ad affrontare una nuova sfida professionale che lo vede unico interprete e regista del film The lord of the rings: the hunt for gollum. La storia prende avvio subito dopo la festa di Bilbo Baggins, con vicende ambientate pochi istanti prima dell’ingresso nella famigerata miniera di Moria. La collaborazione con i produttori Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens riprende un percorso iniziato con la trilogia epocale che ha rinnovato il fantasy cinematografico. Serkis ha descritto questa esperienza come un ritorno a casa, mantenendo la sua consueta passione per la motion capture, tecnica ormai diventata un suo marchio di fabbrica.
Approfondire la psicologia complessa di gollum
Il percorso che affronterà in nuovissima veste di regista consente, ha spiegato, di approfondire la psicologia complessa di Gollum. L’attore parla di un personaggio dalla duplice natura, capace di incarnare fragilità e istinti più primitivi, un tema che verrà esplorato con nuovi elementi narrativi. La produzione si è mossa in Nuova Zelanda, luogo storico dove sono state girate scene della trilogia originale e quindi sede ideale per mantenere continuità visiva e stilistica. L’uscita nelle sale è prevista per il 17 dicembre 2027, un appuntamento che porterà gli appassionati a immergersi nuovamente nel mondo creato da Tolkien.
La motion capture tra riconoscimenti e sfide da superare
Andy Serkis ha discusso della posizione della motion capture all’interno del panorama cinematografico, in relazione alle recenti novità annunciate dall’Academy, che ha introdotto un premio per il miglior stunt design. L’attore ha espresso la propria opinione sull’eventualità di una categoria specifica per la migliore interpretazione in motion capture. Serkis ha sottolineato che, a suo avviso, la recitazione resta recitazione, indipendentemente dal mezzo con cui viene espressa.
Ha spiegato come il ruolo resti sempre quello dell’attore, che interpreta il personaggio sul set; dietro poi ci sono team di artisti digitali e tecnici, che assemblano l’aspetto definitivo, senza però modificare la performance originale. Per Serkis questa differenza non dovrebbe far scattare la creazione di un riconoscimento a parte, ma piuttosto far apprezzare la recitazione sotto ogni forma. La sua esperienza ha dimostrato che la motion capture richiede disciplina e presenza sul set come la recitazione tradizionale, escluse le protezioni fisiche e il trucco, ma con pari intensità interpretativa.
La ribellione e la speranza nel mondo di andor e animal farm
Andy Serkis ha anche parlato della sua esperienza recente sul set della serie Andor, ambientata nell’universo di Star Wars. Il suo ruolo nella prima stagione ha riscosso consensi e lui stesso ha commentato il tema centrale del sequel, presentato come un racconto di speranza che fa da base a tutte le ribellioni. La riflessione è molto attuale, soprattutto in un contesto globale in cui verità e valori fondamentali appaiono messi in discussione.
Serkis ha evidenziato come la lotta per la libertà e l’uguaglianza serva a ristabilire un senso di verità, indispensabile nelle società contemporanee. L’attore ha associato questo percorso a quello del suo altro recente progetto, Animal Farm, film animato ispirato al romanzo di George Orwell, presentato al festival di Annecy nel 2025. Entrambi i racconti affondano nella critica sociale e nelle dinamiche del potere, suggerendo che il fuoco delle rivolte nasce da un desiderio condiviso di cambiamento e giustizia.
Aggiornamenti sul sequel di the batman: cosa sappiamo finora
Tra gli argomenti affrontati da Andy Serkis non poteva mancare The Batman 2, sequel di un film divenuto presto cult nel 2022 e atteso per il 2025. La produzione ha incontrato diversi ritardi e voci di problemi interni, che hanno destato qualche preoccupazione tra i fan. Serkis però ha voluto rassicurare spiegando che il copione è ancora in fase di perfezionamento, mentre Matt Reeves lavora con grande cura alla sceneggiatura.
L’attore ha definito il regista “formidabile”, dedicato totalmente alla costruzione della storia e deciso a far uscire il film solo quando tutto sarà pronto. Per questo motivo la pellicola è stata posticipata, ed è improbabile vedrà la luce prima del 2025. Serkis tornerà nel ruolo di Alfred, figura chiave accanto a Bruce Wayne, interpretato da Robert Pattinson, a confermare la continuità della narrazione e la presenza del cast originale.
Il significato profondo di gollum: tra luce e ombra del personaggio
Andy Serkis è noto per aver dato vita a Gollum con una intensità unica, al punto da diventare punto di riferimento nella rappresentazione del personaggio. A lui viene chiesto quale aspetto consideri più importante: quello di attore o di regista nella nuova produzione. Serkis risponde che le due realtà sono intrecciate e che lavora con un team di lunga fiducia con cui ha sviluppato un modo di comunicare e interpretare condiviso.
Ha parlato di Gollum come di un uomo diviso tra la sua innocenza di Sméagol e la durezza di Gollum, entrambi tratti umani e riconoscibili nella complessità emotiva del personaggio. Serkis ha raccontato l’affetto che migliaia di fan hanno manifestato nel tempo, persone segnate da sofferenze o difficoltà psicologiche che trovano in Gollum un legame umano profondo. L’attore ha sottolineato che il successo del personaggio nasce proprio dall’imperfezione e dalla fragilità, elementi che lo rendono vicino a chiunque si misuri con le proprie contraddizioni interiori.
Gollum o sméagol? l’ambivalenza che affascina da anni
La domanda che non manca mai è quale delle due identità di Andy Serkis preferisca: Gollum o Sméagol. L’attore ha spiegato che entrambe convivono in lui in ugual misura. Sméagol rappresenta un lato più innocente e fragile, ma può diventare passivo-aggressivo. Gollum invece è il sopravvissuto, diretto nei suoi impulsi e nei suoi scopi, più forte e immediato.
Questa dicotomia rende il personaggio estremamente complesso e intrigante, un vero e proprio viaggio attraverso le sfumature dell’animo umano. Serkis ha raccontato che questa diversità interiore resta il cuore emotivo da cui prendono forma sia la sua interpretazione sia il racconto che vuole dirigere nel film. Il lavoro sul personaggio continua a riempire pagine fondamentali nella carriera di un artista che ha segnato il cinema contemporaneo.