Andrea Saccone, noto per essere stato l’ultimo campione dell’Eredità condotta da Fabrizio Frizzi, ha condiviso la sua toccante storia durante l’ospitata a ‘La volta buona‘ il 8 marzo 2025. In questo incontro, Saccone ha rievocato non solo i momenti di gloria legati al programma, ma anche il profondo impatto che la scomparsa del conduttore ha avuto sulla sua vita. La sua testimonianza offre uno spaccato di emozioni e riflessioni su un periodo di grande difficoltà personale.
Il ricordo di un conduttore speciale
Andrea Saccone ha partecipato all’Eredità per quattordici sere consecutive, diventando campione e vincendo una somma considerevole. Con la voce carica di emozione, ha raccontato: “Una settimana dopo che sono stato eliminato, lui è venuto a mancare”. La sua vittoria ha fruttato 47mila euro nelle puntate normali e 90mila in quelle di beneficenza. Saccone ha rivelato che, all’epoca, i suoi genitori non si fidavano a lasciargli gestire una somma così alta e hanno deciso di depositarla in banca. Con un sorriso ironico ha aggiunto: “Magari li hanno spesi…”.
Durante l’intervista, ha anche condiviso che non ha utilizzato i soldi vinti per acquisti personali. Dopo la sua esperienza televisiva, ha scelto di tornare al lavoro nei campi e di iscriversi all’Università. Questo passaggio evidenzia un approccio pragmatico e responsabile nei confronti della vita, nonostante il successo ottenuto.
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La figura di Fabrizio Frizzi
Saccone ha descritto Fabrizio Frizzi come una persona straordinaria, capace di mettere a proprio agio i concorrenti. “Dietro le quinte era una persona fantastica, parlava con noi per farci sentire a nostro agio. Mi aveva adottato”, ha detto con affetto. Ha ricordato un momento particolare, quando Frizzi lo abbracciò e gli fornì la sua email per rimanere in contatto. “Non gli ho mai scritto”, ha confessato, esprimendo un senso di rimpianto.
Questa connessione personale con Frizzi ha reso la sua scomparsa ancora più dolorosa per Saccone, che ha dovuto affrontare un periodo di lutto e di difficoltà emotiva.
La lotta contro la depressione
Dopo la morte di Fabrizio Frizzi, Andrea Saccone ha vissuto un periodo buio. “Non sono riuscito a riprendere la vita normale. Il primo anno venivo chiamato dalle trasmissioni per ricordarlo”, ha spiegato. Questo costante richiamo al passato ha contribuito a un profondo stato di depressione, che lo ha portato a lasciare l’Università e a fermarsi per un anno.
“Il tempo passava e io non facevo assolutamente niente”, ha raccontato. Tuttavia, Saccone ha trovato la forza di reagire. “Ne sono uscito perché mi ero talmente annoiato, che ho deciso di riprendere in mano la mia vita”. Questo cambiamento di prospettiva lo ha portato a lavorare con il padre nei campi e a riprendere gli studi, iscrivendosi a un corso di laurea in matematica. Ora, si avvicina alla laurea magistrale, un traguardo che segna una nuova fase della sua vita.
La storia di Andrea Saccone è un esempio di resilienza e di come, anche dopo momenti di grande difficoltà, sia possibile ritrovare la propria strada.