Analisi dei tabulati telefonici riapre il caso dell’omicidio di chiara poggi a garlasco nel 2007
L’analisi dei dati telefonici sul delitto di Chiara Poggi rivela incongruenze nelle dichiarazioni di Andrea Sempio, indagato, e solleva dubbi sulla sua presenza a Vigevano il giorno dell’omicidio.

L'analisi dei dati telefonici mette in discussione le dichiarazioni di Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, rilevando incongruenze sugli spostamenti e il ruolo del veicolo familiare nel giorno del delitto. - Unita.tv
L’analisi dei dati telefonici riporta alla luce dettagli presi in considerazione per fare chiarezza sul delitto di Chiara Poggi, assassinata a Garlasco il 13 agosto 2007. Le nuove verifiche riguardano Andrea Sempio, amico della vittima e ora indagato. Le registrazioni delle celle telefoniche contraddicono alcune sue dichiarazioni, in particolare quelle fornite sul momento e sui suoi spostamenti. Il cellulare della madre di Sempio è al centro delle attenzioni investigative per comprendere il contesto delle sue risposte e confermare o smentire la sua versione.
Prime incongruenze tra le dichiarazioni di andrea sempio e i dati telefonici
L’aspetto cruciale riguarda la posizione rilevata dal cellulare della madre di Sempio in una mattina d’agosto. I tabulati mostrano che il dispositivo agganciava celle telefoniche nelle zone di Garlasco e Gambolò, senza mai transitare nella cella di Vigevano. Questa ultima località è invece al centro della sua versione, secondo cui Andrea si sarebbe recato in libreria proprio lì. Lo scontrino di un parcheggio in piazza ducali a Vigevano, datato quindi alle 10:18 e valido per un’ora, appare come una possibile prova a favore di quel racconto. Ma questo documento solleva più interrogativi che risposte, anche per il confronto con gli orari intorno al delitto, fissato intorno alle 9:15. Il rapporto tra questo orario e quello dello scontrino alimenta dubbi sull’effettiva presenza di Andrea e sulla sua necessità di un alibi.
I dati estratti dalle celle telefoniche risalgono al periodo in cui gli smartphone non erano diffusi e il telefono si utilizzava soprattutto per chiamate e messaggi. Le informazioni si concentrano sul giorno del delitto e sui movimenti dei principali soggetti coinvolti. La madre di Sempio risulta aver ricevuto due sms dalla compagnia telefonica alle 8:41 e 8:42. Poco dopo, alle 8:47, ha mandato due messaggi a un ex vigile del fuoco già noto agli inquirenti. Un altro sms è partito alle 9:09, agganciando la cella di Gambolò mentre il destinatario si trovava nell’area di Vigevano – Aguzzafame. Da quel momento, non si registrano più attività sul suo cellulare, il che fa pensare che abbia usato il telefono fisso una volta tornata a casa, situazione comune in quegli anni.
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La donna ha riferito di essere uscita verso le 8:15 per alcune commissioni, inclusive della spesa a Gambolò, e di essere rientrata intorno alle 10. Questi dati creano una linea temporale stringente e si confrontano con le versioni fornite dagli altri protagonisti della vicenda.
Il ruolo del veicolo famigliare e il posizionamento di andrea sempio
Una questione centrale riguarda l’unico veicolo disponibile in famiglia. Secondo quanto riferito durante le indagini, la madre di Sempio è partita guidando l’auto, che sarebbe stata poi utilizzata dal figlio per il viaggio a Vigevano. Questa dinamica è importante per verificare la possibilità di spostamento tra i due centri e mettere a confronto i tempi narrati con quelli effettivi necessari per la percorrenza. Nel periodo tra le 9:58 e le 12:18, Andrea ha avuto contatti telefonici con due amici che abitano a Garlasco. Questi dati sembrano indicare che fosse presente in zona, mettendo in dubbio la sua versione sulla permanenza a Vigevano.
Il traffico telefonico e la distanza reale tra Garlasco e Vigevano generano un nodo da sciogliere nell’indagine. In particolare, la coerenza tra i movimenti e le conversazioni telefoniche viene al centro degli approfondimenti giudiziari. Lo spostamento con l’auto familiare e i tabulati associati rappresentano pezzi chiave.
Ogni informazione che emerge da queste analisi solleva nuovi quesiti su chi fosse realmente presente al momento dell’omicidio e su quali fossero le vere motivazioni dietro le dichiarazioni rese dagli indagati. Queste rivelazioni contribuiscono a mantenere aperto il caso e spingono a un ulteriore esame dei fatti accaduti quel 13 agosto a Garlasco.