Altromercato, qualità, sicurezza e sostenibilità: l’analisi dettagliata di Altroconsumo sulle acque minerali nei supermercati italiani
Un’indagine di Altroconsumo su 38 marche di acqua minerale naturale analizza qualità, sicurezza e impatto ambientale, evidenziando l’importanza della trasparenza per i consumatori italiani.

L’indagine di Altroconsumo ha valutato 38 marche di acqua minerale italiana analizzandone qualità, sicurezza e impatto ambientale, evidenziando differenze nella purezza, nel packaging e nelle informazioni fornite ai consumatori. - Unita.tv
Un’indagine recente di Altroconsumo ha esaminato 38 marche di acqua minerale naturale reperibili nei negozi italiani, passando al setaccio qualità, sicurezza e impatto ambientale. Questo studio arriva in un momento in cui i clienti mostrano sempre più attenzione verso ciò che bevono e come questo influisce sull’ambiente. I risultati permettono di capire quali prodotti offrono un buon equilibrio fra purezza, sicurezza e rispetto per il pianeta.
Come vengono valutate qualità e sicurezza nelle acque minerali
L’attenzione di Altroconsumo si è focalizzata primariamente sulla purezza delle acque minerali. Sono stati analizzati campioni per verificare la concentrazione di metalli pesanti come arsenico, piombo e cadmio, sostanze che possono risultare dannose se presenti in quantità elevate. In quasi tutte le marche il rispetto dei limiti di legge è stato confermato, ma non sono mancati casi in cui i valori si avvicinavano ai limiti consentiti, alimentando dubbi sulla sicurezza a lungo termine.
Valutazione degli elementi chimici e stabilità microbiologica
Oltre ai metalli pesanti, l’analisi ha considerato la presenza di altri elementi chimici, come nitrati e fluoruri, e ha valutato la stabilità microbiologica dell’acqua. Alcuni prodotti hanno mostrato valori stabili nel tempo, mentre altri hanno evidenziato lievi variazioni, spesso legate alle caratteristiche della fonte naturale.
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Lo studio ha preso in considerazione anche la percezione organolettica, registrando differenze di gusto e limpidezza che influenzano la scelta del consumatore. Il confronto tra acque di diversa provenienza, dal Nord al Sud Italia, ha mostrato come il territorio sia un fattore determinante nella composizione minerale, con effetti evidenti sul sapore.
Il ruolo degli imballaggi e il loro impatto ambientale
Al centro dell’indagine una parte che ormai non si può ignorare: l’impatto ecologico delle confezioni. Altroconsumo ha riconfermato che il vetro, pur essendo percepito come più “naturale” o sostenibile, presenta problemi legati al trasporto. Le bottiglie di vetro pesano molto di più rispetto a quelle in plastica, aumentando le emissioni di CO₂ soprattutto durante la distribuzione su lunghe distanze.
Plastica pet e riciclo: un’analisi sotto una nuova luce
Il materiale plastico, in particolare il PET, è stato valutato sotto una luce diversa. Le bottiglie realizzate con plastica riciclata hanno ricevuto punteggi migliori sul fronte ambientale. La possibilità di aumentare la percentuale di materiale rigenerato rappresenta un passo importante per ridurre l’impatto degli imballaggi. La facilità di riciclo e il peso contenuto aiutano a diminuire l’impronta carbonica nel ciclo di vita del prodotto.
Altroconsumo ha anche sottolineato quanto siano importanti le indicazioni sulle confezioni, non solo in termini ambientali ma pure per la sicurezza e l’informazione al consumatore. Etichette poco chiare o con dati difficili da leggere, come la data di scadenza, sono state considerate un motivo di penalizzazione nelle valutazioni complessive.
Marchi sotto osservazione: cosa evitare secondo l’analisi
La classifica di Altroconsumo non è solo un elenco di eccellenze. Fra le 38 marche valutate, un marchio ha mostrato più criticità rispetto agli altri, risultando sconsigliato. I problemi principali riguardano una combinazione di fattori legati alla qualità dell’acqua, in particolare la presenza di livelli di alcuni metalli prossimi ai limiti di legge, e l’uso di confezioni con impatto ambientale importante.
Questa segnalazione arriva come un campanello d’allarme per i consumatori, che possono così orientarsi verso prodotti meno rischiosi e con maggior trasparenza nelle informazioni. La compagnia in questione non ha diffuso comunicazioni pubbliche in seguito alla pubblicazione della classifica.
Nuovi standard e tracciabilità delle fonti
Il monitoraggio di altri elementi, come la tracciabilità delle fonti e la consistenza delle informazioni fornite, ha contribuito a definire uno standard di riferimento più stringente per l’acqua minerale in vendita. I risultati condurranno probabilmente a un’attenzione maggiore da parte dei produttori e delle catene commerciali, impegnate a rispettare criteri più rigorosi richiesti dai consumatori.
Al di là della classifica, questa ricerca racconta molto sull’evoluzione del mercato delle acque minerali e sulle nuove priorità di chi sceglie cosa bere in Italia. Se per molti resta importante il gusto o l’origine, dietro si nasconde una realtà fatta di dati, scelte tecniche e impatti ambientali da non ignorare.