
Alex Britti critica il Festival di Sanremo per l’esclusività e il predominio di pochi gruppi discografici, evidenziando il divario tra il cantautorato tradizionale e le nuove logiche basate sull’immagine e i social. - Unita.tv
Il cantante alex britti ha recentemente espresso un’opinione netta sul festival di sanremo, sottolineando come l’evento musicale più popolare d’italia si stia dirigendo verso una chiusura sempre più marcata, riservata a pochi nomi consolidati. Questo fenomeno riguarderebbe non solo gli artisti ma anche i manager e le etichette discografiche, limitando le opportunità per chi non fa parte del “circuito”. Il tema solleva dubbi sulla trasparenza e sulla capacità del festival di rinnovarsi davvero.
Il festival di sanremo e il clima di esclusività denunciato da alex britti
Alex Britti ha raccontato ad adnkronos, durante la presentazione del concerto Feat.Pop previsto per il 22 giugno alle Terme di Caracalla, di come il festival di sanremo sia diventato un evento sempre più difficile da varcare per chi non è inserito nei giri giusti. Secondo lui, la selezione degli artisti passa ormai quasi esclusivamente attraverso pochi manager e grandi etichette discografiche. Questo restringimento di accesso avrebbe trasformato il festival in un circolo chiuso, capace soprattutto di coinvolgere i nomi già affermati.
Nel corso degli anni, britti ha inviato diverse canzoni per partecipare al festival, ma non è mai stato selezionato da tempo. Il motivo, a suo dire, è la mancanza di legami con una major discografica, che spesso determina l’esito di queste scelte. Nonostante la delusione, mantiene un atteggiamento positivo, affermando di continuare a godere della sua musica e della sua carriera senza dipendere dal palcoscenico di sanremo.
L’ultima sua partecipazione risale al 2015, quando con il brano “Un attimo importante” si classificò undicesimo. Dopo quella esperienza, non è più stato incluso tra i big. Britti pensa che il suo stile musicale non sia più in sintonia con le tendenze prevalenti nella manifestazione, una realtà che riflette la difficoltà di alcuni artisti di mantenere uno spazio in contesti dominati da logiche precise.
Il confronto tra la visione classica del cantautorato e i nuovi profili emergenti
Un altro aspetto che alex britti ha affrontato riguarda la percezione del cantautorato oggi, evidenziando una certa distanza tra la sua idea e le nuove generazioni di artisti. Ha citato lucio corsi, giovane cantautore che ha conquistato una significativa popolarità alle ultime edizioni di sanremo e non solo. Britti riconosce la bravura di corsi ma punta l’attenzione sul fatto che, a suo avviso, l’immagine e la presenza sui social contano più della composizione vera e propria.
Per britti, il cantautore è un ruolo legato più alla sostanza della musica che all’apparire. Nel suo immaginario, un modello imprescindibile rimane francesco de gregori, figura iconica della musica italiana. Definisce lucio corsi come un cantautore “molto instagram,” cioè un artista costruito in gran parte intorno al personaggio e all’immagine, un elemento che oggi spesso supera la qualità musicale per chi cerca visibilità.
Questa distinzione mette in luce un contrasto tra due epoche e visioni della musica cantautorale. La critica di britti invita a riflettere su come il settore musicale valorizzi l’immagine sul talento puro, specialmente all’interno di palcoscenici come sanremo.
Il dilemma del “circoletto” come ostacolo e alibi nella musica italiana
La questione del “circoletto” nel mondo della musica italiana non è nuova, ma alex britti ne ripropone una versione aggiornata, specifica per sanremo. La critica riguarda quei meccanismi ristretti che decidono chi entra e chi resta fuori da certe opportunità. Dietro a questo sistema ci sono interessi commerciali, reti di relazioni consolidate e logiche che spesso escludono artisti indipendenti o con stili non allineati alle mode attuali.
Britti mette in guardia dal trasformare questa situazione in un alibi per chi non trova spazio. Il riferimento al circoletto non deve diventare una scusa per chi si mantiene fuori dai giri giusti. L’artista conferma di continuare il proprio percorso musicale senza lamentarsi, mostrando che esiste anche una strada alternativa a quella delle grandi kermesse.
Il dibattito intorno al festival di sanremo e alle sue dinamiche di selezione rimane acceso. L’esperienza di alex britti illumina un aspetto poco noto ai più, che riguarda la forte influenza di agenti privati e grandi aziende sulla musica italiana destinata ai palcoscenici più visibili. Inevitabilmente, questo influisce sulle modalità di selezione e sulle opportunità per artisti emergenti o indipendenti.
La differenza tra modelli musicali tradizionali e contemporanei
La distanza tra un modello più tradizionale e uno contemporaneo si riflette anche nei gusti del pubblico e nella proposta musicale. Il festival resta al centro di questa contrapposizione, con la necessità di confrontarsi con il nuovo senza rinunciare del tutto a certe radici.