La rete Mediaset Extra ha dedicato una maratona di cinque ore a Non è la Rai, il programma cult degli anni ’90 ideato da Gianni Boncompagni. L’evento, trasmesso domenica 6 luglio 2025 per celebrare i trent’anni dall’ultima puntata, ha raccolto l’attenzione dei fan storici. Tra le ex protagoniste però c’è chi ha espresso delusione per il trattamento riservato durante lo speciale televisivo.
La maratona-omaggio su mediaset extra e il ricordo di non è la rai
Domenica 6 luglio 2025 Mediaset Extra ha trasmesso una lunga rassegna dedicata a Non è la Rai, programma che negli anni ’90 aveva conquistato un vasto pubblico con le sue ragazze e i suoi sketch. La scelta di mandare in onda cinque ore consecutive di immagini e momenti iconici voleva essere un omaggio ai trent’anni dalla fine della trasmissione. Questo evento ha permesso a molti spettatori di rivivere scene cult e ritrovare volti noti dello show.
Speciale e atmosfere degli anni novanta
Lo speciale si è sviluppato attraverso clip originali, interviste d’epoca e sequenze che raccontano l’atmosfera del programma firmato da Gianni Boncompagni. Molti telespettatori hanno seguito con interesse questa lunga diretta celebrativa che ripercorreva tappe importanti della storia televisiva italiana degli anni novanta.
Lo sfogo social di alessia gioffi: esclusa dallo speciale dopo cinque ore
Alessia Gioffi, una delle ragazze più note tra le protagoniste storiche di Non è la Rai, ha espresso pubblicamente il proprio disappunto sui social network subito dopo aver seguito lo speciale in tv. Con un post accompagnato da una sua foto in lacrime ha raccontato quanto si sia sentita esclusa durante tutta la durata della maratona.
Nel suo messaggio Alessia spiega come fosse entusiasta all’inizio: aveva preparato persino un cocomero per seguire con calma lo speciale insieme ai fan ma alla fine non l’hanno quasi mai mostrata nel corso delle cinque ore dedicate allo show originale. Ha sottolineato che sono state poche le brevi inquadrature nelle quali compariva senza alcun approfondimento o spazio significativo.
Gioffi rivela anche come questo episodio sia solo l’ultimo nella serie delle volte in cui si sente messa da parte o ignorata nei contesti lavorativi legati al mondo dello spettacolo italiano.
Gli episodi passati e il senso profondo dell’esclusione vissuta fin dall’infanzia
Nel post condiviso dai suoi profili social Alessia Gioffi rievoca esperienze dolorose legate alle continue esclusioni subite sin dall’infanzia. Racconta ad esempio quando partecipò al programma Bellezza al bagno con Heather Parisi dove avrebbe dovuto ballare ma venne eliminata dalla scaletta all’ultimo momento senza spiegazioni chiare.
Ricorda anche come fin da piccola fosse considerata diversa dagli altri bambini: “Sapete cosa vuol dire sentire tua madre dire ‘Ti hanno ancora esclusa?’ A danza ero tra le migliori ma mi mettevano sempre nascosta”, scrive nel suo sfogo emotivo.
Disagio e discriminazioni subite da alessia
Queste parole testimoniano quanto Alessia abbia affrontato situazioni difficili già nell’età giovanile legate ad atteggiamenti discriminatori o emarginanti nei confronti suoi personali talenti o caratteristiche individuali percepite come diverse dal gruppo comune dei coetanei o colleghi artistici.
Un messaggio personale oltre il dispiacere: forza nella diversità e fede
Nonostante tutto ciò Alessia Gioffi conclude il suo post affidandosi a parole cariche di consapevolezza spirituale ed emotiva. Ammette apertamente che essere stata spesso esclusa l’ha portata a comprendere meglio sofferenze simili vissute dagli altri intorno a lei nel corso della vita quotidiana.
Affida quindi alla propria fede religiosa gran parte della sua forza interiore dichiarando: “Escludetemi pure… tanto io farò rumore vero solo con Gesù Cristo”. Queste frasi dimostrano quanto per lei sia importante trovare radicamento nella spiritualità oltre alle difficoltà incontrate nel percorso professionale ed umano fino ad oggi .
Infine ringrazia Mediaset definendo comunque positivo lo sforzo fatto nello speciale dedicato a Non è La Rai pur ribadendo amarezza personale riguardo alla propria marginalizzazione nello spazio televisivo riservatole durante quella giornata commemorativa del celebre format tv italiano degli anni novanta.