Il 12 giugno 2025 un Boeing 787 Dreamliner di Air India è precipitato pochi secondi dopo il decollo da Ahmedabad, in India, diretto a Londra. A bordo c’erano 241 persone, tutte morte nell’incidente, insieme a diverse vittime a terra, per un totale di 260 lutti. Nuove informazioni svelate dal Corriere della Sera, basate su fonti occidentali, mettono in luce una discussione accesa tra piloti registrata nella scatola nera, un dettaglio cruciale per la comprensione delle cause della tragedia.
Tensioni in cabina: la registrazione della scatola nera parla di un dialogo preoccupante tra piloti
Dalle analisi della scatola nera emerge un confronto nervoso tra il comandante Sumeet Sabharwal e il secondo pilota Clive Kunder. La voce di Kunder si fa insistente mentre chiede “Perché li hai spenti?” riferendosi ai motori dell’aereo. Sabharwal risponde prontamente “Non l’ho fatto”, frase che lascia intendere un’azione non prevista o una confusione sui comandi. Questo scambio avviene pochi secondi dopo il decollo, momento cruciale che segna l’inizio della catastrofe.
Secondo gli esperti, la riduzione o l’interruzione del flusso di carburante ai motori potrebbe essere stata determinante. Ci sono dispositivi di sicurezza che dovrebbero evitare che venga disattivata senza volontà la pressione al motore, per evitare incidenti come questo. Quel dialogo, dunque, suggerisce che la dinamica dell’incidente potrebbe essere legata a un errore umano o a una decisione presa in condizioni di forte stress.
Il tono della conversazione mostra uno stato di agitazione crescente. Non si tratta di un semplice malinteso tecnico ma di un problema serio che l’equipaggio cercava di risolvere in modo concitato. Le registrazioni della cabina pilotaggio, di solito molto utili per ricostruire le cause, in questo caso rivelano una condizione insolita, caratterizzata da dubbi e contraddizioni su un sistema che avrebbe dovuto reggere situazioni di emergenza.
L’esame del rapporto preliminare e le critiche alla gestione delle autorità indiane
Le autorità indiane e Air India hanno sostenuto inizialmente la tesi di un guasto tecnico come causa della tragedia. Il rapporto preliminare avrebbe puntato il dito verso possibili malfunzionamenti strutturali del Boeing 787—un modello già finito sotto la lente d’ingrandimento per altri problemi tecnici precedenti. Tuttavia, queste conclusioni vengono oggi contestate da fonti e analisti che hanno avuto accesso alle registrazioni audio e ad altri dettagli del volo.
Il sospetto è che il rapporto abbia cercato di schermare l’equipaggio da eventuali colpe, spostando l’attenzione su problemi meccanici per motivi che restano da chiarire. Questa versione appare meno sostenibile alla luce delle voci provenienti dalla cabina e del comportamento anomalo registrato nei momenti subito antecedenti l’impatto.
Questa situazione ha sollevato dubbi sulla trasparenza della comunicazione ufficiale e sulla profondità delle indagini condotte fino a oggi. Alcuni osservatori ritengono necessario un esame più approfondito dei fattori umani, in particolare della capacità dell’equipaggio di gestire situazioni di tensione elevata e stress psicologico.
Ipotesi sullo stato psicologico del comandante e segnali di disagio da parte dell’equipaggio
Oltre agli aspetti tecnici e procedurali, emerge ora una questione psicologica inerente al comandante Sumeet Sabharwal. Fonti giornalistiche britanniche e statunitensi riportano voci non confermate che lascerebbero intuire uno stato di depressione del pilota. Sebbene queste informazioni vengano negate da Air India e dal suo amministratore delegato, rimane alta l’attenzione sull’eventuale impatto psicologico sull’equipaggio.
Un esperto di sicurezza aerea, citato dai media internazionali, indica che alcuni segnali visibili nelle comunicazioni e nei comportamenti del velivolo sono compatibili con uno stato di disagio umano. Secondo il suo parere, situazioni di stress emotivo all’interno della cabina potrebbero aver influenzato le decisioni prese in quei momenti cruciali.
Il tema del benessere mentale dei piloti è tornato alla ribalta, soprattutto dopo incidenti di grande portata come questo. Ciò sollecita la necessità di una maggiore attenzione nella selezione e nel controllo psicologico degli equipaggi, per evitare drammatiche conseguenze.
La vicenda del volo Air India 117 richiama l’attenzione su diversi aspetti legati alla sicurezza aerea, dai sistemi tecnici all’elemento umano, evidenziando l’importanza di ricostruire con esattezza la serie di eventi per evitare che la tragedia si ripeta. I riscontri delle indagini proseguono mentre il mondo attende risposte precise su quanto accaduto quella tragica mattina di giugno.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Serena Fontana