
Pietro Ghislandi, celebre attore e ventriloquo bergamasco, è scomparso a 68 anni. Con il suo pupazzo Sergio, ha rivoluzionato la comicità italiana negli anni Ottanta, lasciando un'eredità unica tra televisione e teatro. - Unita.tv
Pietro Ghislandi, attore e ventriloquo noto per i suoi spettacoli ironici e surreali, è scomparso all’età di 68 anni dopo una lunga malattia. Nato a Bergamo, Ghislandi aveva conquistato il pubblico italiano soprattutto negli anni Ottanta portando in televisione il suo pupazzo Sergio. La sua carriera è stata un punto di riferimento per chi amava un umorismo mai scontato, capace di incantare sui palcoscenici teatrali e nei programmi televisivi più seguiti di quegli anni.
la carriera di pietro ghislandi e il debutto con il pupazzo sergio
Pietro Ghislandi nacque a Bergamo il 19 aprile 1957. Fin dagli esordi si dedicò all’arte del mimo e della ventriloquia, discipline che portò avanti perfezionandosi nel corso degli anni. Il suo personaggio più noto, Sergio, era un pupazzo dotato di una lingua tagliente e ironica, che divenne un simbolo della comicità televisiva degli anni ’80.
La sua grande occasione arrivò con il programma Fantastico, condotto da Pippo Baudo e diretto da Gino Landi. Qui Ghislandi portò alla ribalta la sua comicità alternativa, fatta di surreale e nonsense, che conquistò il pubblico. Successivamente Ghislandi passò a Mediaset, entrando nel cast di Drive In e Striscia la Notizia, due trasmissioni che segnarono una svolta nella comicità televisiva italiana, diventando cult grazie anche a personaggi come il suo Sergio.
Il rapporto con il pubblico fu intenso e duraturo: la sua capacità di mescolare teatro, cabaret e ventriloquia gli permise di rimanere una presenza familiare nelle case italiane anche fuori dalla TV, con spettacoli e rappresentazioni dal vivo.
Il successo e la consacrazione con fantastico negli anni ’80
Ripercorrendo la carriera di pietro ghislandi, si deve inevitabilmente tornare a ottobre 1986, data in cui debuttò a Fantastico con Sergio. Quel programma Rai faceva registrare ascolti superiori ai 20 milioni, conquistando un pubblico vastissimo. Ghislandi raccontava in un’intervista rilasciata nel 2012 a L’Eco di Bergamo come quel periodo fosse stato il momento di svolta: «Portavo a casa dieci milioni a settimana, mi riconoscevano per strada. Fu allora che misi da parte i primi risparmi e comprai la casa dei miei sogni a Ponteranica».
La ventriloquia di Ghislandi con il pupazzo Sergio rappresentava un raro esempio di comicità raffinata ma popolare, capace di coniugare battute veloci con un’interpretazione teatrale di alto livello. Quegli anni di grande visibilità e apprezzamento consentirono a Ghislandi di affermarsi come uno dei protagonisti della scena televisiva, percorrendo una strada che pochi ventriloqui avevano esplorato con successo in Italia.
l’eredità artistica di pietro ghislandi fra tv e teatro
La scomparsa di Pietro Ghislandi lascia un vuoto significativo nel panorama della comicità italiana. Il suo umorismo non aveva mai cercato la banalità, ma si basava su un surreale che riusciva a emozionare e far ridere, insieme. Nel corso della carriera, Ghislandi ha partecipato a numerosi programmi di successo, scalarono da Fantastico a Drive In e Striscia la Notizia, confermando una capacità di adattarsi e rinnovarsi senza perdere la propria cifra stilistica.
Oltre alla televisione si dedicò intensamente al teatro e agli spettacoli dal vivo, portando avanti l’arte della ventriloquia in prima persona come raramente avveniva in Italia. Sergio, il suo pupazzo, rimane un punto di riferimento imprescindibile per chi mette al centro della performance l’interazione comica tra artista e personaggio.
Con la sua scomparsa si chiude un capitolo importante per chi ha seguito la televisione degli ultimi decenni e per gli appassionati di comicità raffinata e non convenzionale. Pietro Ghislandi lascia un ricordo nitido, fatto di talento e passione, destinato a durare nel tempo.