
Nicole Croisille, icona della canzone francese e attrice, si è spenta a 88 anni, lasciando un’eredità artistica unica grazie alla sua voce intensa e al suo stile inconfondibile, simbolo di innovazione e impegno culturale. - Unita.tv
Nicole Croisille si è spenta nella notte tra martedì e mercoledì all’età di 88 anni. Figura centrale della canzone francese e attrice apprezzata, ha lasciato un’eredità importante nel mondo artistico transalpino. La sua scomparsa segna la chiusura di un capitolo per la musica d’autore francese, riconosciuta da più generazioni grazie al suo stile unico e alla sua vocalità intensa.
Nicole croisille, un’artista fuori dagli schemi
Nicole Croisille ha scelto fin da giovane un percorso lontano dalle convenzioni sociali del suo tempo. Nata il 9 ottobre 1936 a Neuilly-sur-Seine, ha preferito dedicare la vita all’arte piuttosto che al matrimonio o a una famiglia tradizionale. Donna autonoma e decisa, ha percorso una strada diversa rispetto alle mode dominanti degli anni Sessanta, quando il movimento yéyé faceva da padrone in Francia. Invece di seguire la corrente, Croisille ha costruito il proprio stile, elegante e profondo, anticipando di molti anni la fama di artiste come Patricia Kaas e Lara Fabian.
Nel 1975 le fu attribuito il titolo di “più bella voce” dell’anno, un riconoscimento derivato dal suo modo di cantare capace di coinvolgere emotivamente chiunque l’ascoltasse. Non fu solo una interprete, ma un vero punto di riferimento per la canzone francese, grazie a una capacità di raccontare storie attraverso brani che ancora oggi restano nella memoria collettiva.
Il successo di “dabadabada” e il legame con claude lelouch
Un momento chiave nella carriera di Nicole Croisille coincise con l’incontro nel 1966 con il regista Claude Lelouch e il compositore Francis Lai. Da questa collaborazione nacque la colonna sonora di “Un uomo e una donna”, con la celebre canzone che porta la sua voce insieme a quella di Pierre Barouh. Il motivo musicale, caratterizzato da un’onomatopea che il pubblico ha presto trasformato in “dabada-bada”, divenne rapidamente un vero cult, contribuendo a imprimere per sempre il nome di Croisille nella storia della musica francese.
Questa vittoria le aprì le porte a una serie di progetti con Lelouch. La cantante partecipò alle colonne sonore di diversi film come “Vivere per vivere”, “Gli uni e gli altri”, “Itinerario di un bambino viziato” e “Ci sono giorni… e ci sono lune”. Lelouch definì la voce di Nicole come “il respiro dei miei film e la musica delle mie emozioni”, sottolineando quanto fosse insostituibile nella costruzione dell’atmosfera delle sue pellicole. Il loro legame artistico durò molti anni, scandendo tappe importanti del cinema francese.
Gli anni di maggior successo e il riconoscimento pubblico
Negli anni Settanta Nicole Croisille raggiunse l’apice della carriera canora. Brani come “Parlez-moi de lui” , “Une femme avec toi” e “Téléphone-moi” conquistarono il pubblico in Francia e fuori dai confini nazionali. Questi pezzi dimostrarono la versatilità della sua voce e la profondità emotiva delle sue interpretazioni.
La cantante pubblicò una ventina di album in studio, dimostrando una costanza artistica che pochi suoi contemporanei riuscirono a mantenere. Nel panorama musicale francese è stata vista come una delle artiste capaci di unire qualità tecnica e sensibilità interpretativa. Anche la politica si è spesso espressa in suo favore: la ministra della Cultura Rachida Dati ha ricordato Croisille come una figura dotata di talento in diversi ambiti artistici, capace di lasciare “una melodia indimenticabile impressa nelle nostre memorie”.
Gli inizi nel mondo dello spettacolo e l’amore per il jazz
La formazione artistica di Nicole Croisille ha radici profonde e varie. Iniziò la carriera come ballerina, entrando a 17 anni nel corpo di ballo della Comédie-Française. A 20 anni ottenne il ruolo principale in “L’Apprenti fakir” di Jean Marais, segnando il suo ingresso nel mondo del teatro e dello spettacolo. Croisille poté beneficiare di una preparazione estesa e diversificata, studiando recitazione, mimo, canto e danza.
La passione per il jazz la accompagnò fin dall’adolescenza, raffinando un gusto musicale che si sarebbe poi riflesso nelle sue produzioni. Durante una tournée negli Stati Uniti con il mimo Marcel Marceau, si immerse completamente nel mondo del jazz. La sua esperienza si arricchì ulteriormente entrando nel 1958 nella compagnia di Joséphine Baker, uno dei nomi più prestigiosi nel campo del jazz parigino.
Gli ultimi anni tra jazz, teatro e impegno artistico
Nel 1985 raggiunse un nuovo successo con “Blues du businessman”, brano tratto da Starmania e inserito nella colonna sonora di “Itinerario di un bambino viziato”. Tornata ai suoi amori musicali, Croisille realizzò album ispirati a jazz e bossa nova come “Jazzille” , “Black et Blanche” e “Bossa d’hiver” .
Il teatro ha rappresentato una parte importante negli ultimi anni della sua attività artistica. Nel 1992 interpretò il ruolo principale nella versione francese di “Hello, Dolly!”, coronando un sogno personale. Continuò a calcare i palcoscenici parigini fino al 2019, quando recitò in “N’écoutez pas, Mesdames!” di Sacha Guitry insieme a Michel Sardou. Prima di allora aveva accettato il ruolo di una “vecchia signora dissoluta” nell’irriverente piece “Hard”, incentrata sull’industria pornografica.
Con la scomparsa di Nicole Croisille, la Francia perde una voce riconoscibile, una figura che ha attraversato decenni di cambiamenti culturali mantenendo sempre uno stile inconfondibile. La sua carriera resta testimonianza di un impegno artistico serio e articolato, un’eredità destinata a non essere dimenticata.