La notizia della morte di Francesca Gallo ha scosso profondamente la comunità giornalistica. La corrispondente della Tribuna di Treviso si è spenta a 58 anni, stroncata da una malattia fulminante che l’ha portata via in pochi giorni. Un colpo duro per colleghi e lettori, che perdono una professionista appassionata e riservata, capace di affrontare il male senza clamore, con la stessa dignità con cui ha raccontato le vicende del territorio.
La malattia che ha spezzato tutto in pochi giorni
L’estate del 2025 è stata fatale per Francesca. Un malessere improvviso l’ha costretta al pronto soccorso e, da lì, la diagnosi che nessuno si aspettava: un tumore in fase avanzata. Fino a quel momento sembrava in piena forma, ma la malattia è cresciuta con una rapidità spaventosa. Le settimane successive non hanno lasciato spazio a cure efficaci. I medici hanno fatto il possibile, ma la sua condizione è peggiorata velocemente, fino al tragico epilogo nella sua casa di Vittorio Veneto, dove viveva con la madre anziana.
La notizia si è diffusa subito negli ambienti della stampa locale. I colleghi ricordano una donna che, nonostante le difficoltà personali, ha sempre mantenuto alta la professionalità e ha portato avanti il suo lavoro con passione e rigore.
Tra libri, gatti e famiglia: il lato privato di Francesca
Francesca era una persona riservata, che teneva ben separata la vita privata dal mestiere. A Vittorio Veneto, la sua casa era un rifugio pieno di libri e appunti, testimoni di una carriera lunga e intensa. Con lei c’erano sette gatti, animali che amava profondamente e che le davano conforto soprattutto negli ultimi tempi.
Accanto a lei c’era la madre, oltre novant’anni, con cui condivideva un legame forte e affettuoso. Questo lato familiare, discreto e protetto, racconta un’altra faccia di Francesca: quella di una donna attenta ai valori e agli affetti, un porto sicuro lontano dal frastuono delle notizie e dalle scadenze serrate. Amici e colleghi sottolineano come quella casa fosse per lei un’oasi di pace, indispensabile per ricaricare le energie e affrontare ogni giorno con lucidità.
La sua vita si è divisa tra la passione per la scrittura e la cura di chi le stava vicino, umani e animali. Nel giornalismo lascia il ricordo di una voce sobria, capace di raccontare senza mai cedere al sensazionalismo, con equilibrio e rispetto.
Il ricordo di chi l’ha conosciuta: una giornalista discreta ma tenace
Appena si è saputa la notizia, sono arrivati messaggi da ogni parte. Francesca Gallo era apprezzata per l’impegno e la precisione con cui raccontava la realtà di Treviso e provincia. Partita come cronista di nera e giudiziaria, ha saputo allargare il campo, affrontando con curiosità temi sociali e culturali.
I colleghi la ricordano come una professionista attenta, che metteva sempre la storia davanti a sé. Non amava i riflettori, ma il suo lavoro firmato era riconosciuto da tanti. Ha costruito una carriera senza compromessi, basata su fatti concreti e verificati.
Molti sottolineano anche la sua capacità di ascoltare, di dare voce alle persone con rispetto. Era una giornalista che creava legami solidi, duraturi. Il suo vuoto si sente già forte in redazione e tra i lettori che hanno seguito il suo lavoro. La perdita arriva al termine di un’estate intensa per la testata, segnata dal suo impegno fino all’ultimo.
Francesca Gallo ha scelto il giornalismo come una missione, lontana da protagonismi. La sua scomparsa, a soli 58 anni, chiude un capitolo importante. Ma quello che ha lasciato resta vivo, nei colleghi che l’hanno affiancata e in chi continuerà a leggere le sue storie.
Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2025 da Matteo Bernardi