Il film “A Working Man“, diretto da David Ayer, si presenta come un’opera che mescola elementi di azione con una riflessione più profonda sulla società americana contemporanea. Con Jason Statham nel ruolo principale, il film promette di soddisfare i fan dell’attore, offrendo una miscela di brutalità e momenti di introspezione. La sceneggiatura, co-scritta da Sylvester Stallone, si ispira a un romanzo e si colloca in un contesto narrativo che ricorda pellicole iconiche degli anni Ottanta.
La visione di David Ayer: un regista poliedrico
David Ayer è noto per la sua capacità di oscillare tra generi e stili diversi. Da un lato, ha diretto film di successo come “Fury“, un’opera di guerra acclamata dalla critica; dall’altro, ha realizzato opere meno apprezzate come “Suicide Squad” e “Bright“. Con “A Working Man“, Ayer torna a collaborare con Jason Statham, già protagonista di “The Beekeeper“, un film che, pur differente nella forma, condivide con il nuovo lavoro una certa brutalità e un’analisi della società americana.
Il film si distingue per la sua estetica grezza e diretta, richiamando alla mente i classici del cinema d’azione degli anni Ottanta. La sceneggiatura, scritta insieme a Stallone, rievoca situazioni e personaggi che sembrano usciti da “Cobra” o “Commando“, con un chiaro riferimento a eroi d’azione del passato. Tuttavia, Ayer non si limita a riproporre formule già viste; introduce elementi stilistici e narrativi che richiamano opere più recenti come “John Wick“, creando un mix di tradizione e innovazione.
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Un protagonista carismatico: Jason Statham
Jason Statham, nei panni del protagonista, incarna perfettamente l’eroe d’azione contemporaneo. La sua interpretazione è caratterizzata da una presenza scenica forte, capace di mescolare momenti di grinta e vulnerabilità. Statham si confronta con una galleria di antagonisti, tra cui mafiosi russi, che riconoscono in lui una figura temibile, quasi mitologica. La sua abilità nel combattere e nel creare tensione è un elemento centrale del film, che si basa su sequenze d’azione adrenaliniche e coreografie di combattimento ben realizzate.
Il personaggio di Statham si distingue per la sua brutalità, ma anche per momenti di umanità, come quando interagisce con una giovane ragazza. Questa dualità rende il protagonista più complesso e interessante, permettendo al pubblico di empatizzare con lui, nonostante le sue azioni violente. La rappresentazione del protagonista come un “demone” da parte dei suoi avversari sottolinea ulteriormente la sua natura quasi leggendaria.
Un riflessione sull’America contemporanea
“A Working Man” non è solo un film d’azione; è anche un’opera che riflette su temi sociali e culturali attuali. La narrazione si intreccia con elementi della società americana sotto la presidenza di Donald Trump, evidenziando la connessione tra la working class e le figure di potere. Il protagonista, con il suo abbigliamento da lavoro e il suo stile di vita, rappresenta una fetta della popolazione che si sente trascurata e incompresa.
Il film affronta questioni come il patriottismo e la famiglia, presentando un’America in cui i russi sono visti come antagonisti, ma non privi di sfumature. La rappresentazione di personaggi ricchi e corrotti, che si dedicano a pratiche abominevoli, riflette una critica alla società contemporanea e alle sue contraddizioni. La presenza di elementi di violenza e brutalità, pur essendo parte integrante del genere, serve a mettere in luce le problematiche sociali e morali del contesto in cui si svolge la storia.
“A Working Man” si presenta quindi come un’opera che, pur intrattenendo, invita a una riflessione più profonda sulla società e sui valori che la caratterizzano, rendendolo un film che va oltre il semplice intrattenimento.