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a venezia la grande retrospettiva su robert mapplethorpe fino al 6 gennaio 2026

La mostra a Venezia celebra Robert Mapplethorpe con oltre 200 fotografie, esplorando il suo legame con l’arte classica e presentando ritratti iconici fino al 6 gennaio 2026.

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A Venezia, fino al 6 gennaio 2026, una mostra presenta oltre 200 fotografie di Robert Mapplethorpe, esplorando il suo legame con l’arte classica e la rappresentazione innovativa del corpo umano. - Unita.tv

Le stanze della fotografia a venezia dedicano un’ampia mostra al fotografo americano robert mapplethorpe, una delle figure più rappresentative e discusse del mondo artistico recente. L’esposizione rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2026 e raccoglie oltre 200 fotografie, alcune delle quali mai mostrate prima in italia. Questo appuntamento mette in luce la potenza visiva di mapplethorpe e il suo modo unico di interpretare il corpo e la forma umana, partendo da una relazione profonda con l’arte classica.

La mostra e il dialogo con l’arte classica

“Le forme del classico”, il titolo della rassegna, si concentra sul legame tra la fotografia di mapplethorpe e la tradizione della statuaria antica. L’allestimento si sviluppa intorno all’idea che le immagini realizzate da mapplethorpe non siano solo fotografie, ma vere e proprie sculture in luce, capaci di catturare una bellezza quasi mitologica dei corpi umani. Le figure ritratte sembrano richiamare l’ideale greco-romano, con una cura meticolosa per la perfezione dei dettagli, la linea morbida dei profili e la tensione tra espressione e immobilità.

Curatela e pensiero artistico

Denis Curti, curatore della mostra, ha evidenziato come mapplethorpe abbia sfruttato la fotografia per reinventare l’estetica classica, fondendo realtà e idealizzazione in un ritmo visivo che trasporta chi guarda in un tempo senza tempo. Le sue opere mostrano corpi umani animati da una forza silenziosa, come se fossero statue vive, immergendo la fotografia in un contesto artistico che va oltre la mera documentazione. Questo dialogo con il passato rende la mostra un’occasione rara per cogliere la profondità di un fotografo che ha saputo sfidare limiti e stereotipi.

I ritratti più noti e gli scatti inediti

L’esposizione raccoglie alcuni dei ritratti più emblematici di mapplethorpe, inseriti in un percorso che accompagna il visitatore alla scoperta della sua capacità di catturare personalità complesse. Tra le immagini più conosciute ci sono quelle di Patti Smith, immortale musa e amica del fotografo, ritratta in pose che combinano intimità e forza, quasi a raccontare un’identità definita da creatività e vulnerabilità.

Non mancano poi i lavori che mettono al centro Lisa Lyon, pioniera del bodybuilding femminile e fonte d’ispirazione per mapplethorpe. Nei suoi scatti, il corpo femminile, scolpito e potente, supera ogni categorizzazione tradizionale di genere, mostrando una femminilità nuova e tutt’altro che convenzionale. In queste fotografie, forza e grazia si fondono, facendo emergere nuovi modi di guardare al corpo e all’identità personale.

Ritratti di icone contemporanee

Oltre a questi, la mostra presenta immagini di volti celebri come Truman Capote, Glenn Close, Richard Gere, Keith Haring, David Hockney, Annie Leibovitz, Yoko Ono, Robert Rauschenberg, Isabella Rossellini, Susan Sarandon, Susan Sontag e Andy Warhol. Questi ritratti evidenziano la capacità di mapplethorpe di cogliere dettagli che raccontano la vita e il carattere di ciascun soggetto, andando al di là dell’apparenza superficiale.

La trilogia di mostre dedicata a robert mapplethorpe

La retrospettiva veneziana costituisce il primo episodio di un ciclo di tre mostre programmate per il 2026, con appuntamenti successivi previsti a milano e roma. Ogni tappa approfondirà diversi aspetti del lavoro di mapplethorpe, con una particolare attenzione alle sfaccettature e agli elementi di rottura che hanno definito la sua produzione artistica.

Obiettivo del progetto è offrire uno sguardo ampio sul fotografo, analizzando la sua influenza sul linguaggio visuale contemporaneo e le implicazioni sociali e culturali delle sue immagini. La scelta di diluire l’esposizione in più sedi permette di esplorare con attenzione temi complessi come la sessualità, la rappresentazione del corpo, la relazione tra arte e provocazione.

Fotografie inedite e riflessioni sull’identità

La presenza di numerose fotografie inedite e dettagli poco conosciuti arricchisce l’esperienza per il pubblico, che potrà confrontarsi con opere capaci di stimolare riflessioni su estetica e identità. Così, questo percorso espositivo inaugura un ciclo dedicato a uno dei protagonisti della fotografia statunitense del tardo XX secolo, riconfermando la sua eredità nel 2025 e oltre.