La rassegna Filming Italy Sardegna Festival, giunta all’ottava edizione, si svolge da mercoledì 18 a domenica 22 giugno a Santa Margherita di Pula, nella costa sud-ovest della Sardegna. L’evento, ideato e diretto da Tiziana Rocca, riunisce esperti e appassionati del cinema, puntando ogni anno su idee nuove e ospiti di rilievo. La novità principale di questa edizione è la presenza di un’opera d’arte tecnologica che lega la scultura al mondo del cinema di fantascienza.
La testa del robot primitivo: scultura ipertecnologica tra arte e cinema
Tra le opere più originali e rappresentative del festival c’è la Testa del Robot Primitivo, creata dall’artista Marcondiro. Questa scultura in marmo Daino Reale non è solo un pezzo artistico, ma è dotata di un software di intelligenza artificiale. Il sistema, sviluppato da Biagio Pellegrini, consente all’opera di interagire direttamente con il pubblico, un approccio che richiama immediatamente temi della robotica e delle relazioni tra uomo e macchina spesso trattati nel cinema di fantascienza.
Interazione e autonomia della scultura
Questa autonomia conferita all’opera proietta la scultura ben oltre la tradizionale forma visiva bidimensionale o statica. La Testa del Robot Primitivo diventa un interlocutore capace di rispondere, facendo emergere riflessioni sul ruolo dell’intelligenza artificiale e sull’interazione emotiva con le macchine. La commistione fra media art e racconto cinematografico si sviluppa in questo modo, portando la scultura a confrontarsi con mondi narrativi già esplorati da pellicole cult della sci-fi.
Il 19 giugno, Marcondiro e Ursula Ruiu terranno una presentazione durante la quale illustreranno l’evoluzione del Robot e i risultati degli sviluppi a livello interattivo. Da questo lavoro, infatti, è nato il progetto videogame AIPOP.IO. Il protagonista del gioco è Isaac, primogenito di una famiglia robotica, i cui racconti si intrecciano tra scultura, game design e nuove tecnologie digitali, propedeutici per stimolare riflessioni sull’immaginario cinematografico e i confini tra realtà e finzione digitale.
Un dialogo con la storia del cinema: il robot primitivo in mostra a new york per ramaldi
Il progetto del Robot Primitivo si pone in continuità con grandi figure del cinema di fantascienza e della cultura visuale legata agli effetti speciali. Prima della sua espansione a Santa Margherita di Pula, la scultura aveva fatto la sua apparizione alla Art Exchange Exhibitions di New York. Lì è stata esposta come omaggio al centenario della nascita di Carlo Rambaldi, uno dei massimi specialisti mondiali di effetti speciali.
Ramaldi e il legame con il cinema di fantascienza
Ramaldi ha contribuito a definire l’immaginario di generazioni con la creazione di personaggi e creature di forte impatto, tra cui il celebre E.T., protagonista del film E.T. l’Extraterrestre diretto da Steven Spielberg nei primi anni Ottanta. L’esposizione a New York ha sottolineato il legame tra la nuova opera di Marcondiro e la tradizione cinematografica di fantascienza da cui prende ispirazione.
L’opera collega tematiche plastiche e tecnologiche a una storia del cinema che ha segnato un’epoca, portando avanti la riflessione sulle relazioni uomo-macchina e sull’utilizzo delle tecniche più avanzate per raccontare mondi immaginari. La presenza del Robot Primitivo al Filming Italy Sardegna Festival conferma la spinta verso un dialogo aperto fra arte contemporanea e narrazioni cinematografiche, puntando sull’innovazione e sul coinvolgimento diretto del pubblico.
