La vicenda del rapimento di Farouk Kassam, avvenuta nel gennaio 1992 sulla Costa Smeralda, torna alla ribalta con una nuova miniserie Rai. Quel sequestro segnò profondamente l’Italia degli anni ’90 e oggi viene raccontato attraverso una fiction che mira a restituire voce alle vittime e alle famiglie coinvolte. La produzione si muove tra ricostruzione storica e racconto emotivo, portando sullo schermo un pezzo importante della cronaca italiana.
Il rapimento di Farouk Kassam in Sardegna: il dramma che coinvolse famiglie e istituzioni italiane
Nel cuore dell’inverno 1992, in una villa elegante affacciata sulla Costa Smeralda a porto cervo, la tranquillità notturna venne interrotta da un evento drammatico. Farouk Kassam aveva solo sette anni quando sparì improvvisamente sotto gli occhi increduli della sua famiglia. Figlio di Fateh Kassam, imprenditore alberghiero noto in Sardegna, fu preso da una banda guidata da Matteo Boe, figura centrale del banditismo isolano.
I lunghi mesi di prigionia nella Grotta in Sardegna e il gesto brutale di Graziano Mesina
Il piccolo venne nascosto per mesi all’interno di una grotta sul monte montalbo vicino a Lula. Durante quei lunghi 177 giorni non ci furono contatti diretti con la famiglia; i sequestratori imposero condizioni dure e crudeli per dimostrare che il bambino era ancora vivo. Per confermare questo fatto arrivarono addirittura ad amputargli parte dell’orecchio sinistro: un gesto brutale che colpì profondamente l’opinione pubblica italiana.
La notizia fece rapidamente il giro d’Italia e oltre confine grazie ai media internazionali. Le autorità cercarono ogni soluzione per riportare Farouk sano e salvo alla sua famiglia; perfino Graziano Mesina – altro nome noto nella criminalità sarda – fu temporaneamente liberato dal carcere per tentare di mediare tra le parti coinvolte. Dopo mesi estenuanti la liberazione arrivò l’11 luglio del 1992 dietro pagamento di un riscatto superiore ai cinque miliardi di lire: uno dei più alti mai versati in Italia fino ad allora.
Le implicazioni legali e l’ impatto sociale del sequestro di Farouk Kassam in Sardegna
L’arresto finale dei responsabili portò alla condanna definitiva per Matteo Boe con trenta anni dietro le sbarre; altri membri della banda furono puniti allo stesso modo ma molte domande rimasero senza risposta nel corso degli anni successivi al caso Kassam.
Quell’episodio segnò uno spartiacque nella lotta contro l’Anonima Sequestri in Italia ed ebbe ripercussioni significative sull’intero paese negli anni ’90. Famiglie delle vittime cominciarono a parlare apertamente senza più nascondersi come invece accadeva prima; lo stato rafforzò gli interventi contro questi crimini violenti grazie anche all’indignazione popolare provocata dalla vicenda.
Il caso Graziano Mesina tra mito e memoria collettiva italiana
Il caso Farouk rappresenta ancora oggi uno snodo cruciale nella memoria collettiva nazionale legata agli eventi criminosi violenti legati al banditismo isolano ma anche più in generale alle forme estreme della criminalità organizzata italiana degli ultimi decenni.
“ 177 Giorni ” su Rai1: la fiction che narra il sequestro di Graziano Mesina tra dolore, dignità e resistenza in Sardegna
Il progetto televisivo “177 Giorni – Il Rapimento di Farouk Kassam” nasce dall’esigenza di riportare quella storia nelle case italiane attraverso uno sguardo rispettoso ma intenso verso chi ha vissuto quei momenti terribili direttamente o indirettamente.
Carlo Carlei firma la regia mentre Marco Bocci interpreta Fateh Kassam mostrando tutta la fragilità umana ma anche la determinazione ferma del padre pronto a tutto purché suo figlio torni libero vivo dopo tanti mesi d’incubo. La miniserie si sviluppa in tre puntate girate principalmente nei luoghi reali dove si svolsero i fatti, tra Sardegna e Campania.
Coproduzione Italo – Francese con Rai, France Télévisions e Zdf per raccontare la memoria storica tra Sardegna e Campania
La coproduzione internazionale vede insieme Rai Fiction, BIM, France Télévisions e ZDF. Un segnale chiaro sull’importanza universale della memoria storica condivisa oltre i confini nazionali. L’intento non è spettacolarizzare ma offrire spunti concreti di riflessione civile partendo proprio dal racconto autentico delle persone coinvolte.
Farouk oggi è adulto e vive lontano dai riflettori; questa serie vuole dare voce non solo a lui ma anche a tutte quelle famiglie rimaste nell’ombra dopo tragedie simili. Raccontare senza enfasi sensazionalistica significa affrontare temi dolorosi con onestà narrativa e rispetto profondo verso chi ha sofferto.
“177 Giorni” promette così di essere più di una semplice ricostruzione televisiva: sarà un momento di confronto collettivo su pagine oscure della nostra recente storia italiana, un’occasione rara per riflettere sui costi umani del crimine organizzato e sulle risposte dello Stato.
Questo nuovo appuntamento Rai arriva nel gennaio 2026 aprendo nuove finestre su episodi realmente accaduti che hanno lasciato tracce indelebili nella società italiana moderna. In effetti fa parte dei titoli capaci di scuotere emozioni forti mantenendo sempre intatto il rigore documentario necessario a ogni narrazione storica credibile.
Secondo la fonte: larchitetto.it.
Ultimo aggiornamento il 14 Luglio 2025 da Serena Fontana