Nuove stime sulla popolazione mondiale: potremmo essere oltre 11 miliardi

Un team di ricercatori finlandesi, guidato dal professor Josias Láng-Ritter dell’Università di Aalto, stima che la popolazione mondiale potrebbe superare gli 11 miliardi, rivelando lacune nei conteggi ufficiali.
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Nuove stime sulla popolazione mondiale: potremmo essere oltre 11 miliardi - unita.tv

Un recente studio condotto da un team di ricercatori finlandesi ha messo in discussione le attuali stime sulla popolazione mondiale, suggerendo che il numero di abitanti sulla Terra potrebbe superare i 11 miliardi, ben oltre gli 8,2 miliardi attualmente riportati. Questa scoperta solleva interrogativi significativi riguardo alla popolazione “dispersa”, che potrebbe non essere stata considerata nei conteggi ufficiali. La ricerca, pubblicata su Nature Communications, evidenzia la necessità di rivedere le metodologie utilizzate per stimare la popolazione globale, in particolare nelle aree rurali.

La popolazione mondiale attuale e le stime alternative

Attualmente, secondo il portale specializzato Worldometer, la popolazione mondiale è di circa 8 miliardi e 212 milioni di persone, con un incremento costante. Ogni giorno si registrano circa 130.000 nascite e oltre 60.000 decessi. Tuttavia, gli scienziati avvertono che i dati relativi alle aree rurali potrebbero essere gravemente sottostimati. Il nuovo studio suggerisce che fino a 3 miliardi di persone potrebbero non essere conteggiati, a causa di metodi di raccolta dati inadeguati. Le aree rurali, che ospitano circa il 43% della popolazione mondiale, sono particolarmente problematiche per le stime demografiche.

I ricercatori hanno evidenziato che la sottostima potrebbe variare tra il 53 e l’84 percento. Se questa sottostima fosse confermata, la popolazione globale potrebbe arrivare a 11,2 miliardi di individui. Questo cambiamento radicale nelle stime demografiche ha implicazioni significative per le politiche pubbliche e la pianificazione delle risorse.

La ricerca finlandese e i metodi utilizzati

Il team di ricerca, guidato dal professor Josias Láng-Ritter dell’Università di Aalto, ha utilizzato un approccio innovativo per raccogliere dati. Hanno analizzato oltre 307 progetti di costruzione di dighe in 35 paesi, dove le persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni vengono contate con precisione per motivi di risarcimento. Questa metodologia ha permesso di ottenere informazioni più accurate sulla popolazione nelle aree rurali, un aspetto spesso trascurato nei censimenti tradizionali.

Combinando i dati delle dighe con le mappe di popolazione globale risalenti al periodo 1975-2010, i ricercatori hanno scoperto che le attuali stime non riflettono adeguatamente il numero di abitanti nelle zone rurali. Il professor Láng-Ritter ha sottolineato che, nonostante i progressi nella raccolta di dati, esiste ancora una significativa perdita di informazioni riguardanti la popolazione rurale.

Implicazioni delle stime demografiche errate

Le conseguenze di una sottostima della popolazione possono essere enormi. Le decisioni politiche, come la costruzione di infrastrutture, la distribuzione di risorse sanitarie e l’assistenza in caso di crisi climatica, si basano su dati demografici. Se milioni di persone non sono incluse nei conteggi, potrebbero ricevere un’assistenza inferiore a quella necessaria. Questo scenario è particolarmente preoccupante per le popolazioni rurali, che già affrontano sfide significative in termini di accesso ai servizi.

La ricerca mette in evidenza la necessità di ulteriori indagini per confermare queste stime e migliorare le metodologie di raccolta dati. Anche se la cifra di 3 miliardi di persone potrebbe sembrare eccessiva, è probabile che centinaia di milioni di individui non siano inclusi nei conteggi attuali. La revisione delle stime demografiche è cruciale per garantire che le politiche pubbliche siano adeguate e rispondano alle reali esigenze della popolazione.